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Centro antico di Molfetta, varianti ai progetti in itinere: occorre più rispetto del decoro urbano Nuovo attuato d'indirizzo dell'amministrazione Azzollini: accolte le richieste dei residenti. Modifiche ai progetti per Piazza Amente e Cala sant'Andrea. Ma dilagano incuria, abbandono e malvezzo civico
07 dicembre 2012

MOLFETTA - Il Comune di Molfetta ha accolto le proposte dei residenti del centro storico per la riqualificazione Piazza Amente e della Cala sant’Andrea, nonostante le prime resistenze. Quindici ha seguito le convulse concertazioni tra il Comitato di quartiere Molfetta Vecchia e alcuni rappresentanti dell’amministrazione precedente, in particolare sui lavori di sistemazione dell’area retrostante il Duomo.

In particolare, nell’ultima riunione dello scorso 11 ottobre alla Sala Turtur tra residenti e Comune era stata trovata una intesa che si è poi concretizzata nell’atto d’indirizzo varato dall’amministrazione Azzollini lo scorso 29 ottobre, poco prima che il senatore Antonio Azzollini protocollasse le sue dimissioni

 

La pianificazione già approvata dall’ex giunta comunale e dalla Soprintendenza, prevedeva una diversificata pavimentazione dell’area al fine di ottenere una movimentazione cromatica. Da un punto di vista tecnico, come aveva spiegato l’ing. Enzo Balducci, dirigente del Settore Lavori Pubblici, durante l’ultimo incontro, sarebbe stato applicato un rivestimento in cromofibra nelle zone a ridosso della battigia (sul modello della pavimentazione della villa comunale), mentre per le aree restanti sarebbe stato utilizzato un basoltato calcareo, in parte recuperato da precedenti svellimenti di basole antiche.

Invece, i residenti avevano puntato su maggiori spazi verdi al posto di un’impersonale cementificazione per una delle aree più suggestive della città. Tra l’altro, a vietare la piantumazione di alberi ad alto fusto sarebbe stato un provvedimento della Soprintendenza, per evitare la creazione di dislivelli della pavimentazione della piazza che ne ostacolerebbe il pieno utilizzo.

 

In sostanza, una concertazione proficua, confluita in un atto d’indirizzo comunale che ha accolto in toto le richieste dei residenti. Infatti, sarà eliminato qualsiasi dislivello e gradoni (unico livello), si utilizzerà la pavimentazione con basolato, limitando gli inserimenti di arredo urbano e verde, saranno inseriti nel progetto idonei sistemi che inibiscano il parcheggio e la circolazione dei veicoli non solo a Cala sant’Andrea, ma anche in tutto il centro antico. Infine, sarà rivisto il progetto illuminotecnico e gli organi illuminanti dell'intera area.

Una vittoria che per ora potrebbe restare solo cartacea rispetto a quelli che saranno gli intendimenti della prossima amministrazione (sarà opportuno valutare anche la volontà amministrativa del commissario prefettizio). Intanto, il centro antico, nonostante il recupero strutturale, subisce ancora un vergognoso degrado ambientale e non solo per le auto che lo attraversano (e che sostano) o per i giardini e parchi abbandonati.

 

Da un lato la poca cura dell’arredo urbano, dall’altro la maleducazione e la poca civiltà dei cittadini stanno imbarbarendo uno dei luoghi simbolo del Comune di Molfetta, che con i suoi monumenti storici dovrebbe essere punto nevralgico del turismo di cultura. Basti pensare che l’area retrostante il Duomo e quella antistante Palazzo Dogana continuano a essere zone di parcheggio e la stessa Piazza Amente, in via di riqualificazione, è divenuta area di sosta notturna della auto, come denunciato da un cittadino a Quindici (foto).

Più che un atto cartaceo d’indirizzo, sarebbe necessaria una decisa azione amministrativa che prima imponga il tassativo divieto di ingresso alle autovetture (quantomeno per i non residenti) e poi ristabilisca l’ordine civico e la cura dell’arredo e del decoro urbano, anche fissando sanzioni amministrative per i trasgressori.

 

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Autore: Angelica Vecchio
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