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“Cento giorni per riprenderci la città…”, le donne di Molfetta sostengono Paola Natalicchio Lettera aperta del Movimento “Vorrei vivere in una città di cui non dovermi vergognare…”
01 marzo 2013

MOLFETTA – Il Movimento delle donne di Molfetta ha deciso di sostenere la candidatura a sindaco di Paola Natalicchio.

«Sono passati molti mesi dalla fondazione del nostro movimento – dice un comunicato -, quando in una calda serata di fine agosto 2012... un piccolo gruppo di donne decide che non può più stare a guardare. Stabilisce che bisogna sovvertire la prepotenza di una classe dirigente legata a interessi privati e non in grado di garantire il bene comune … ritiene di dover operare per la partecipazione democratica, mettersi in gioco, decidere, passare dall’indignazione vissuta in solitudine alla protesta visibile, gridata e condivisa, in nome di un cambiamento possibile, non più rinviabile. A ottobre, il piccolo gruppo diventa più numeroso.

Un manifesto, affisso in città, è sottoscritto da duecento donne.

Tante altre ancora si aggiungono attraverso il passa parola. La sede degli incontri è stabilita in via s. Benedetto. Le donne, in tante, sono e si sentono libere di dire finalmente il proprio pensiero. Ciascuna è portatrice di valori e di esperienze vissute nel lavoro, nei partiti, nelle associazioni, nella propria vita, diverse ma accomunate dalla convinzione di dover riappropriarsi degli spazi di decisionalità.

L’essere “tutte” donne è un valore aggiunto, dà forza al bisogno, spesso soffocato, di discutere sui temi cruciali della cittadinanza e della partecipazione, quindi sui nodi del degrado e dell’inerzia politica, sul “che fare?”.

Il 3 dicembre, in una prima iniziativa pubblica, il gruppo di donne si confronta con tutti: cittadini e rappresentanti dei partiti. La città riconosce il valore dell’iniziativa.

Si pensa a una candidatura femminile per il governo della città e la individuiamo al nostro interno.

La storia, intanto, si fa ancora più incalzante. Se la linea di arrivo iniziale erano le elezioni amministrative, d’improvviso si configura un altro traguardo: Monti si dimette e le elezioni politiche pongono la necessità inderogabile di una scelta di campo contro ogni ritorno della destra e in difesa dello stato sociale, minacciato dalla crisi economica. 

Qui le valutazioni sono vissute con molta responsabilità, ma anche diversità interna al movimento. Il gruppo delle donne, pur con molte perplessità (e con l’aperto dissenso di alcune che decidono di non condividere più l’esperienza), incontra i partiti dell’area di centro sinistra per sollecitarli a trovare un'unità, che sembra allontanarsi sempre più e la nostra sede di via San Benedetto diventa il luogo della discussione e del confronto.

Dopo vari e vani tentativi di tenere unita una coalizione molto ampia, che però escluda ogni riciclato e ogni politico compromesso con la vecchia amministrazione, le forze politiche che hanno agito in opposizione al governo Azzollini (PD, SEL, UDC, Lista Emiliano, Rifondazione comunista) si scompongono e poi si ricompongono più volte … fino a delimitare la coalizione costituita da PD e SEL. Gli altri si pongono fuori. É richiesta la presenza attiva delle donne.

Noi crediamo di dover contribuire alla costruzione del programma di governo della città, di dover stare dentro questa coalizione e di poter esserci con la nostra autonomia di “movimento delle donne”. Ci sono solo  cento giorni per riprenderci la città… Per questo decidiamo di condividere la scelta di MOLFETTA ITALIA BENE COMUNE, in nome della democrazia e di una rinnovata partecipazione civile.

 Vogliamo una donna candidato sindaco

Siamo pur disposte a rinunciare alla candidata da noi espressa ma non lo facciamo con leggerezza.

Vogliamo una donna che ”laicamente” ci rappresenti davvero, a garanzia di un metodo di cura della città, perché il prenderci cura degli altri appartiene a noi donne, lo abbiamo fatto silenziosamente per millenni, lo rivendichiamo ora come valore politico.

 Vogliamo una donna:

·         a garanzia di un ritorno della legalità nelle istituzioni: vogliamo un sistema di regole che favoriscano la partecipazione dei cittadini alla gestione della Città, perché pensiamo che dal funzionamento trasparente della macchina comunale dipenda la legalità nella Città;

  •  con cui dire Basta alla città del cemento ed allo scempio sul  territorio, a favore delle mille piccole opere che rendano bella e vivibile la Città: una “Città pulita”;
  •  insieme a cui farsi carico delle politiche di sviluppo per il presente ed il futuro dei giovani;
  •  che veramente comprenda e faccia suoi i problemi delle nuove povertà e dia nuova vita ai servizi sociali, liberandoli finalmente dalle logiche delle prebende e dei favoritismi;
·           che sappia ascoltare le “aritmie” del fertile terreno della cultura cittadina e che alle logiche dei “grandi eventi” fine a se stessi contrapponga un progetto di cultura diffusa, vera ricchezza di una città;

·          che faccia della partecipazione la cifra del nuovo governo della città.

Pensiamo che Paola Natalicchio, proposta da Molfetta Italia Bene Comune, per la sua storia di impegno, per il suo essere espressione piena delle problematiche e delle istanze delle giovani generazioni, per le sicure capacità di ascolto e di comunicazione, possa essere garante di questo sistema di valori.

 Da qui può nascere un nuovo governo partecipato della città, di cui dovranno essere soggetti attivi tutte le associazioni, i movimenti, le formazioni politiche che si riconoscono in questo progetto.

Per queste ragioni la sosteniamo».

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