Casa, affitti alle stelle. “Ma non ci sono case popolari”, denuncia il Sunia
Il panorama urbanistico molfettese sta cambiando rapidamente; un mutamento che è sotto i nostri occhi da tempo. Oltre ad essere spettatore di questo repentino, e per alcuni anelato, mutamento, il cittadino molfettese si chiede se contestualmente ci sarà un miglioramento di quella che in gergo tecnico viene definita “tensione abitativa”. Insomma, una volta completate le costruzioni dei nuovi edifici sia nella zona a ridosso dell'ospedale civile sia nella zona di ponente nei pressi di via Ruvo, la tensione abitativa che caratterizza la nostra città si allevierà? Chi non ha ancora una casa di proprietà riuscirà a comprarne una? I prezzi si ridurranno? Ci saranno costruzioni popolari?
Per poter rispondere a queste domande, e per discutere di “case” a Molfetta, bisogna andare per gradi, affrontando il problema da differenti prospettive. Inoltre, per poter chiarire alcuni aspetti peculiari di questa situazione siamo stati a colloquio con Sergio Zaza del Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari) sezione di Molfetta.
Il Libero mercato
Nessuno ormai si stupisce più quando si parla di prezzi impazziti a Molfetta per l'acquisto di una casa, ciò che sconcerta però sono anche gli “affitti impazziti”. L'esperienza diretta di Sergio Zaza ci informa ad esempio che un appartamento di poco più di 70mq alle volte ha un canone di affitto di 800\\900 euro mensili!
Tutti si chiedono come sia possibile ciò, come sia possibile cioè che una piccola cittadina di provincia, viva questa situazione di anomalia curiosa, ormai pervasiva.
Eppure tutti fanno di tutto per trovare una casa a Molfetta, costi quello che costi.
Sergio Zaza ritiene che il bisogno di appartamenti a Molfetta è così forte che i cittadini non hanno nemmeno voglia di informarsi, di ponderare la scelta, consapevoli che ormai trovare una casa, in linea con le proprie possibilità e i propri bisogni, sia così difficile che la prima offerta viene comunque accettata. Ed è su questo che il mercato libero gioca: alimentando così un perverso gioco al rialzo del costo di un appartamento, sia che si parli di affitto sia che si parli di acquisto.
Il mercato dell'edilizia popolare
Un bel “nulla di fatto”, così definisce Sergio Zaza questo vuoto nella costruzione di edifici popolari a Molfetta. Tutte le gru che costellano l'attuale geografia molfettese, sono soltanto indicatori di edifici costruiti o da privati o da cooperative.
Tuttavia la richiesta di case popolari è notevole, e a riprova di ciò durante il nostro colloquio presso gli uffici del Sunia in Via Martiri di Via Fani, una cittadina molfettese si è presentata per chiedere quando e se avrebbero costruito case popolari, essendone personalmente interessata.
Visto il secco “nulla di fatto” che le è stato offerto in risposta alla sua domanda, l'anziana cittadina ha allora chiesto informazioni in merito alle “case parcheggio” del Comune. Nulla di fatto anche in questo settore, e ciò a causa di un'altra e dolorosa anomalia nel panorama edilizio molfettese, il triste episodio delle palazzine di via Fontana: le “case parcheggio” del Comune sono state offerte ai proprietari degli appartamenti delle famigerate palazzine su citate, la cui vicenda, come la cronaca delle ultime settimane ci informa, sembra essersi ulteriormente arenata.
I contratti di locazione
Come già accennato, anche il caro-fitto si fa sentire; e se le cose tendono a rimanere inalterate, anzi se tendono ad inasprirsi, bisogna comprendere che è il libero mercato il principale responsabile di questa contingenza.
Per fronteggiare e attenuare, o per lo meno anche solo contenere questo progressivo aumento dei costi di locazione, si è tentato di introdurre, ad opera del Sunia e del Comune di Molfetta, il cosiddetto “contratto concordato” grazie al quale il canone di locazione viene determinato dalla divisione della città in zone e micro-zone (per Molfetta sono state individuate 6 Sub-Zone). In tal modo non si permette al proprietario di lucrare in base alla logica liberista, perché in base ad una serie di parametri strutturali ed ambientali viene determinato il valore per metro-quadro delle abitazioni.
I vantaggi che derivano dalla stipula di un Contratto Concordato al posto di un contratto tra privati, sono validi per entrambe le parti interessate alla locazione.
Il proprietario che dà in fitto l'appartamento con contratto concordato usufruisce di una detrazione Irpef del 30%, oltre ad una riduzione dell'Ici per quell'appartamento; a sua volta l'inquilino oltre a usufruire di un contratto il cui canone non è stabilito aleatoriamente dal privato, ottiene anch'egli degli sgravi di tipo fiscale, nonché una riduzione dell'imposta di registro al momento della registrazione del contratto.
Il piccolo quadro così delineato ci lascia immaginare quanto difficile sia per gli operatori del settore, come il Sunia, la ricerca di una soluzione che argini, seppure blandamente questa condizione che appare ormai strutturale.
L'ente suddetto cerca di fronteggiare il caro-casa ponendosi anche come diretta concorrente delle private agenzie immobiliari che si sono moltiplicate sul territorio molfettese allettate dai prezzi da capogiro che nel settore cominciavano ad affacciarsi, e che lasciate libere di concorrere hanno ulteriormente spinto il processo inflativo del settore immobiliare iniziato un quindicennio fa.
Il consiglio offerto dal Sunia è quello di non cedere immediatamente alle richieste dei locatori, bensì di informarsi e cercare di risolvere il problema casa usufruendo anche dei servizi che lo stesso Sunia mette a disposizione di tutti coloro che ne abbiano bisogno.
Massimo Bufi