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Carnevale a via Salvucci? Scelta dettata dall'improvvisazione
15 febbraio 2009

La decisione di trasferire la sfilata dei carri allegorici da Corso Umberto a via Achille Salvucci (la strada in cui si svolge il mercato settimanale del giovedì), alla periferia della città, ha lasciato sconcertati molti cittadini. Una scelta che non ha alcuna motivazione valida, ma vuole essere solo una scusa per cercare di dare risalto a un'iniziativa già defunta negli anni scorsi e che si cerca disperatamente di rianimare, magari affidandola all'improvvisazione o alla “fantasia creativa” di qualche associazione messa su ad hoc, come è avvenuto per la storia della caserma della capitaneria. La prova dell'improvvisazione alla quale quest'amministrazione comunale ci ha ormai abituato, sta nel fatto che a pochi giorni dall'inizio del carnevale, non venga ancora diffuso il programma della manifestazione e si raccatti qualche aiuto in giro servendosi di un sito internet per raccogliere idee e contributi. Un'immagine che è già una sconfitta per chi pretende di rilanciare una manifestazione storica, lasciata morire d'inedia nel corso degli anni. Proprio in occasione dei 50 anni, invece, la sfilata doveva essere fatta nella sede storica del Carnevale, quel Corso Umberto di cui si ricordano ancora i 100mila spettatori degli anni d'oro. Ma quando non si hanno idee, si cerca di fare quello che si può oppure si cerca di fare del populismo a buon mercato con la scusa di favorire le periferie. Ma ogni botte dà il vino che ha. L'unica cosa che è stata decisa è la data della sfilata dei carri allegorici: terrà domenica 22, con replica martedì 24 febbraio. «Il corteo dei gruppi mascherati, scortato da ben quattro giganti di cartapesta (sic! Così annuncia l'ufficio propaganda del Comune), sfilerà in via Achille Salvucci una delle principali arterie della periferia che delimita rione Paradiso con la Zona 167. «La scelta di via Salvucci per ospitare la sfilata – dice sempre un comunicato del Comune - è stata dettata dalle caratteristiche logistiche e di sicurezza che offre l'ampio e lungo viale, ma anche dalla volontà di fare del Carnevale un momento di coinvolgimento di tutta la città, spiega l'assessore allo Spettacolo Enzo Spadavecchia. Rappresenta, invece, un recupero delle antiche tradizioni – aggiunge l'assessore - la decisione di riportare il Veglioncino dei Bambini nella storica cornice del teatro Odeon (ma quando mai l'Odeon ha ospitato il Carnevale? Quante idee confuse e scarsa conoscenza della storia e tradizione della città, ndr) dove, lunedì 23 febbraio, così come avveniva una volta, saliranno sul palco i bambini delle scuole elementari e medie di Molfetta». La scelta è stata dettata anche dalla presenza a corso Umberto di quegli orribili pannelli pubblicitari. Invece, con l'occasione della sfilata, si poteva approfittare per rimuoverli definitivamente. Sull'argomento Carnevale, riportiamo la voce dei cittadini (ovviamente con i loro nick name come si usa in questi blog), raccolta nel nostro forum sul quotidiano “Quindici on line” che rappresenta ormai l'Agorà di Molfetta ed esprime umori e sensazioni dell'opinione pubblica su tutti gli avvenimenti cittadini. Ciccio: ...spiega l'assessore allo Spettacolo Enzo Spadavecchia...”la decisione di riportare il Veglioncino dei Bambini nella storica cornice del teatro Odeon”... Ma l'assessore ricorda che la storica sede del veglioncino dei bambini era il Supercinema di c.so Margherita? Mi sa che qui si fa tanta confusione e tanto spot... ad uso e consumo dell'allegra brigata che ci governa allegramente. ciccio grande: Io invece vedo di buon occhio questa nuova decisione di fare sfilare i carri allegorici in un viale molto grande. Primo perchè c'è tanta possibilità di trovare il parcheggio per le auto, secondo perchè c'è spazio sufficiente per la folla di vedere lo spettacolo senza spingersi a vicenda e tante altre cose positive. Corso Umberto è una zona bellissima della nostra Città, ma è diventato piccolo ormai! Pazienza per tutti coloro che abitano in questa via centrale di Molfetta. Lupo El Can - da Tovino: Bvavo! Bvavo l'assessove allo spettacolo. La sfilata, nel passato, eva tutta a nostvo beneficio (come classe benestante io e i miei amici siamo tutti domiciliati lungo Covso Umbevto). Anche se godevo un mondo a sputave e a ovinave dal balcone sul popolino assiepato sul marciapiede, compvendo le vagioni della democvazia. Oggi il cavnevale deve esseve vivolto sopvattutto a quelle classi medie e medio-basse, che con tanti sacvifici hanno compvato casa nella zona 167, affinchè dimentichino la lovo cvescente pvoletizzazione, i mutui bancavi inestinguibili, l'impossibilità di fav studiave i lovo figli all'univevsità, la pvecavietà del lavovo. Del vesto il cavnevale non è più cvitica del poteve. Vabelais è morto e sepolto. Tommaso Gaudio: Ricordo gli anni d'oro del Carnevale molfettese, quando, prima e dopo la sfilata, si camminava praticamente su una “moquette” di coriandoli! Questi i ricordi, un pò malinconici. Veniamo alle considerazioni: In quegli anni la sfilata (più di una decina di carri, fra grandi e piccoli, oltre i gruppi, anche di provenienza esotica) partiva dall'attuale p.zza A.Moro, giù per corso Umberto. All'epoca il Corso era sufficientemente largo, ... “logisticamente”... e dal punto di vista ... “sicurezza...”, apprezzabile - (ma questi paroloni se li preparano?). Il Veglioncino invece si teneva nel cinema Supercinema che aveva una capienza di oltre seicento spettatori, se non ricordo male ed era sempre stracolmo. Oggi, A.D. 2009, sfileranno quattro carri con gruppi, in una strada di dimensioni forse esorbitanti, tenuto conto del possibile afflusso (spero di sbagliare, come al solito), mentre il Veglioncino, che è sempre stato un evento piuttosto seguito (per fortuna, i bambini hanno ancora da dirci qualcosa), si terrà nel teatro Odeon - ahimè, l'unico e forse ultimo “contenitore culturale” di Molfetta - che in condizioni di sicurezza al limite, potrà ospitare si e no trecento persone. Si potrebbe quasi intravvedere una specie di... contrappasso. Che peccato! carro carnevale: Fare la sfilata di carnevale in via Achille Salvucci significa coin-volgere la cittadinanza o valorizzare le periferie??? ma questi signori sanno cosa significa valorizzare e qualificare le periferie??? forse è anche inutile scrivere perché la demagogia e l'ignoranza definiscono i progetti cittadini ma cosa ci resta di fare??? se per il sindaco partecipazione dei cittadini alla vita politica della città significa andare a votare e basta, vai a vedere che dobbiamo ringraziarlo perchè ci permette di partecipare al CARNEVALE??? credo che lui e la sua squadra pensino questo... non è da meno l'opposizione!!! che il carnevale ci aiuti a capire che bisogna essere diversi, molto diversi...se non può farlo qualcos'altro o qualcun'altro che magari ci aiuti il carnevale!!! stiamo messi male, malissimo!!! Vincenzo Mongelli: fosse per me, non farei proprio alcuna sfilata dei carri nè al corso Umberto nè da nessun'altra parte. Giovannangelo Pappagallo: Forse la 50 Edizione del Carnevale Molfettese meriterebbe di essere ricordata sicuramente in un modo di tutto rispetto e non arraffata in pochissimi giorni e senza valorizzare i manufatti locali e non ripiegar come è accaduto e ripeto come è accaduto continuando a sperperare DANARO PUBBLICO SENZA VALORIZZARE le risorse del territorio. Un Maestro della cartapesta mi diceva anni addietro che bisogna programmare per tempo e puntare sui giovani facendo così abbiamo perso le radici della cartapesta prodotta a Molfetta e non facendosi un giro nei paesi limitrofi. Il luogo della sfilata è la dimostrazione che non vi è alcuna programmazione ed ahimè il Turismo ancora una volta è stato messo da parte. Viva Tòeme. Maria Natalicchio: L'amministrazione comunale di Molfetta dovrebbe vergognarsi per non far sfilare i carri a Corso Umberto a causa di quegli orribili pannelli pubblicitari (a chi fanno comodo?). Doveva essere invece un'occasione per toglierli definitivamente in attesa di un tanto propagandato arredo urbano (come quello delle piazze? gli arredatori urbani molfettesi lasciano molto a desiderare, basti considerare il cattivo gusto con cui hanno arredato le piazze, a cominciare da quella della stazione: ma dove li prendete questi geni?). Molfetta sempre più brutta, dobbiamo rassegnarci e... vergognarci. Grazie amministrazione comunale, grazie assessori per questo ennesimo schiaffo alla città. Non se ne può proprio più. Ma che serve lamentarci? tanto continuano a fare quello che vogliono senza sentire i cittadini, nè rispondere alle loro esigenze. Toma la maschera: è preferibile fare la sfilata al rione Paradiso piuttosto che smontare e poi rimontare i pannelli pubblicitari lungo corso Umberto; ormai questa strada è relegata a parcheggio di auto per diversamente abili (o presunti tali). Falco rosso: Ma sì, in questa città catacombale, ci vuole un po' di sano divertimento. Ben venga, stò carnevale. Nò, questa volta nò, non voglio criticare a tutti i costi. Sono stato influenzato (confesso) dai miei piccoli, dove li avrei dovuti portare, in alternativa, “zorro” e “la fata turchina”? L'unico problema, forse è la tardiva organizzazione, non so se si riuscirà a vedere qualcosa di apprezzabile anche visivamente. Beppe Allegorico: Stop... stop... stop... stop alle polemiche. Una piccola pausa. Il carnevale come lo conosciamo noi è indiscutibilmente un prodotto del Medioevo. Il termine ha come concetto la privazione della carne; designa il giorno o i giorni che precedono il principale periodo di penitenza del cristianesimo: la quaresima. Le sue origini, però, affondano le radici nelle antiche usanze pagane come i saturnali, e i lupercali. A seconda dei luoghi ha inizio a Capodanno, all'Epifania, o alla Candelora (2 febbraio) e culmina nei giorni definiti “grassi”, dal giovedì al martedì delle Ceneri. A partire dal quattrocento, il Carnevale subirà una serie di attacchi. Dopo i tentativi di cristianizzazione a opera di moralizzatori come il Savonarola, sia la Controriforma, sia le Chiese cercheranno di sopprimere questa festa decisamente troppo pagana. Durante i secoli, il Carnevale, ha stimolato la nascita di celebrazioni in forma di combattimento rituale, in cui venivano evidenziate le lotte fra varie parti di una stessa Città (quartieri, rioni, come ancor oggi avviene ad esempio nella battaglia delle arance di Ivrea), o fra classi sociali diverse dei cittadini. Fra i nobili si organizzavano giochi di origine cortese dov'era importante dimostrare la propria prodezza nell'utilizzo delle armi. Un saluto a tutti voi; dite un po' chi siamo noi? Ci guardate e poi ridete? Oh! mai più ci conoscete!/ Noi scherziam senza far male,/ Viva, viva il Carnevale!/ Siamo vispe mascherine, Arlecchine e Colombine, diavolini, follettini, marinai/ bei ciociari, comarelle, vecchierelle:/ noi scherziamo senza far male,/ viva, viva il Carnevale!/ Vi doniamo un bel confetto, uno scherzo, un sorrisetto; poi balliamo, poi scappiamo./ Voi chiedete: Ma chi siete? /Su pensate, indovinate./ Siamo vispe mascherine, Arlecchini e Colombine, diavolini e follettini,/ marinai, bei ciociari, comarelle, vecchierelle: noi scherziam senza far male,/ Viva, viva il Carnevale! Avanti con le polemiche. E' carnevale, ogni scherzo vale. Maria P.: Beh, in alternativa alle porcherie piantate su corso Umberto potevano far sfilare i carri su via Baccarini per poi portarli su via Tenente Fiorino e poi dalla villa a Corso Dante... almeno per qualche ora si evitava lo smog delle auto per far posto ad una coloratissima strada di coriandoli... Nooo?? Per il resto non ho commenti da fare... sarebbero inutili!!!! Comunque vediamo il bicchiere mezzo pieno e pensiamo che ben si facciano sia il veglioncino che la sfilata... quest'anno è andata così, vorrà dire che il prossimo anno, oltre a proseguire i festeggiamenti carnascialeschi l'amministrazione troverà un modo + intelligente per questa festa che nel passato ha reso Molfetta come Putignano... Speriamo bene. Girolamo Cantatore: Mi dispiace ma devo dire la mia, non può essere chiamato il carnevale molfettese, offenderebbe sicuramente quello ormai storico dei centomila. Chiamatelo carnevale di quartiere, suona meglio ed è più coerente con lo stato generale di tutto ciò che accade a Molfetta, piaccia o no non importa, tanto cambia poco. Se vogliamo per l'anno prossimo si può organizzare il carnevale dei quartieri molfettesi per farne una grande competizione tra i vari cartapestai, e premiare il migliore realizzatore, e non mi si venga a dire che non c'è spazio per metterli, che di capannoni ormai Molfetta ne è piena, per la gioia dei bambini facciamolo pure questo neonato carnevale 2009 di “Molfetta” in piccolo, con la speranza che cresca per la vera allegria di tutti i cittadini molfettesi che come me, rivogliono il grande carnevale molfettese e magari l'anno prossimo... per un giorno non andiamo a Miragica.
Autore: Sergio Spezzacatena
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