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Calendario comparato 2011 Enec: nella Fiera del Levante i riflettori su Gerusalemme
18 settembre 2010

BARI – «Siamo convinti che la conoscenza delle civiltà e delle culture diverse dalla nostra sia un modo per approcciarsi e incontrare il cosiddetto diverso», il commento a Quindici di Michele Loconsole, presidente dell’ENEC (Europe-Near East Centre, ndr), in occasione della presentazione del XIX Calendario Comparato 2011 ENEC, tenutasi per il quindicesimo anno nella Fiera del Levante (Sala Mirto, padiglione 10). Un calendario ecumenico, un dialogo scritto tra Ebraismo, Cristianesimo cattolico, Cristianesimo ortodosso e Islamismo.

«Un’opera di capacità e testimonianza attiva» secondo Cosimo Larcignola (nella foto a fianco di Michele Loconsole e Gianni Bodini), presidente della Fiera del Levante, perché «vuole unire ciò che il mondo divide, mostrando proprio le diversità». Il calendario ENEC sarà anche presentato a Papa Bendetto XVI in occasione del Sinodo delle chiese cristiane a Roma.
Protagonista del calendario comparato il centro della cultura del Mediterraneo, «Gerusalemme, città spirituale del Mediterraneo» (titolo del calendario, ndr). Città destinata sin dalla sua fondazione, nel secolo X a.C. ad opera del Re David, a diventare il fulcro spirituale delle civiltà mediterranee: «città per eccellenza degli ebrei, dove fu costruito il Tempio, distrutto nel 66 d.C. per mano romana a causa della rivolta giudaica – ha spiegato il dott. Loconsole – città santa per i musulmani, perché qui ascese al cielo Maometto, tornando vivo sulla terra dopo aver avuto la rivelazione del Corano». Infine, «luogo pasquale dei cristiani, che hanno eretto i luoghi santi della loro religione».
Accendere i riflettori su Gerusalemme, dunque, oggi a una svolta storica per il nuovo tentativo di riconciliazione tra israeliani e palestinesi, «che vorrebbe riconsegnare a questa città l’epiteto di città della pace e dei popoli».
«Difficoltà di diffusione del prodotto nel Nord Italia, perché non c’è un gradimento concreto - ha chiosato il dott. Michele Monno, editore del calendario - anche arabi e israeliani non espongono il calendario perché in esso è contenuta la parte avversa, come gli ortodossi». Il calendario ENEC potenziale motivo di dialogo e mediazione tra credo religiosi in continuo contrasto: superare le grosse barriere, per il dott. Monno, è possibile, «attraverso uno scambio economico».
È lo scambio economico può essere favorito con ponti economico-culturali tra l’Italia e i Paesi del Mediterraneo: impegno della holding Terre, il cui presidente, Gianni Bodini, ha ribadito «il sostegno all’ENEC e alla sua iniziativa interculturale, per favorire quel fecondo binomio tra economica e cultura». Lo stesso dott. Bodini ha anche evidenziato l’investimento dei fondi privati in un grande progetto agroindustriale su tutto il territorio nazionale, in particolare per la Puglia, il cui territorio è conforme allo sviluppo delle agroenergie.

 
 
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Autore: Marcello la Forgia
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