CALCIO - Molfetta arranca ma va avanti. Torna il presidente
Le altre squadre d'alta classifica affilano le armi in vista del rush finale ricco di scontri diretti, ma il Molfetta rischia di arrivarci con le polveri bagnate o, peggio ancora, senza munizioni.
Dopo la sosta natalizia, la squadra non ha più espresso quella brillantezza dimostrata alla fine del girone d'andata, che la vide chiudere la prima parte del torneo in testa alla classifica, con due punti di vantaggio. In sette gare i biancorossi hanno racimolato quattro vittorie (Castellaneta 7-0, Pro Gioia 4-0, Toritto 0-1, Arpifoggia 1-0), un pareggio (Conversano 0-0) e due sconfitte (Capurso 2-0 e Acquaviva 0-1), con di 13 reti all'attivo e 3 subite, per un totale di 13 punti. Considerato che all'andata lo stesso ciclo fruttò 15 punti, anche se giocò 4 volte fuori casa, i numeri non possono dirsi disastrosi. Solo che quest'anno, per l'elevata competitività, basta una battuta d'arresto per scivolare in classifica. Infatti, il Molfetta, dopo la settima di ritorno, si ritrova al 2° posto con 47 punti, dietro il Capurso (50) e davanti al Conversano (46), con entrambe però con una gara da recuperare, Corato (44) e Castellana (41).
Un calo fisico o di tensione nell'arco di un torneo ci può anche essere, l'importante è ritrovare subito gli stimoli e rimettersi in marcia. Anche da questo si misura la qualità di una squadra e di una società. Invece, la sconfitta in casa contro l'Acquaviva (0-1), giocata male dai biancorossi, con l'immancabile contestazione dei soliti noti, arricchite da beceri insulti e invettive verso la società, ha generato una situazione strana sul fronte societario. Il presidente De Nicolò, deluso e amareggiato, alla ripresa degli allenamenti accusò i giocatori di comportarsi da professionisti solo quando devono chiedere e concluse la reprimenda con un laconico: “Mollo tutto, fate quello che volete”. A molti sembrò lo sfogo di un momento d'amarezza.
La domenica successiva la squadra si riscattò con la sonante vittoria per 4-0 sul Pro Gioia. In quell'occasione, sia il capitano Corrado Uva che il tecnico Barione, dedicarono la vittoria al presidente, non ricevendo però nella settimana seguente nessuna risposta da De Nicolò, che ha continuato a non farsi vedere e sentire.
Poi, dopo tre settimane di assenza e silenzio, il presidente è tornato a riprendere le redini della società e ad essere punto di riferimento della squadra. Risolutore, in tal senso, è stato l'incontro con i giocatori che gli hanno chiesto di rivedere le sue posizioni. Così De Nicolò ha voluto concedere una prova d'appello ai suoi ragazzi.
C'è da dire, comunque, che il tecnico Barione e i giocatori, anche senza nessun punto di riferimento societario, hanno continuato a lavorare, evitando che la situazione precaria della società si scaricasse ulteriormente nelle prestazioni in campo, che in parte ne hanno risentito. Le vittorie striminzite per 1-0 contro Toritto e Arpifoggia, sono maturate più per la troppa inconsistenza degli avversari che per una supremazia dei biancorossi. Indicativa la gara interna contro la cenerentola Arpifoggia (solo 3 punti in classifica con la peggior difesa), in cui i molfettesi sono sembrati demotivati e scarichi, non tanto sul piano fisico, quanto mentale, nonostante per 40' gli ospiti abbiano giocato in 9, per due espulsioni. Per fortuna, in questa situazione difficile, a dare una mano ci ha pensato Giuseppe Paparella, autore dei gol-vittoria contro Toritto e Arpifoggia, che dopo alcuni mesi di rodaggio, inevitabili dopo uno stop di 8 mesi per infortunio, ha ritrovato la condizione e il guizzo dell'attaccante. Da sottolineare le prestazioni del portiere Dario Loporchio, che in più di un'occasione ha salvato il risultato con interventi d'alta scuola.
Nelle prossime 8 gare il Molfetta giocherà a San Severo, Laterza, Polimnia e Castellana, mentre al “P. Poli” scenderanno il Trani (19.02), Corato (05.03), Canosa (19.03) e Nuova Daunia (02.04).
Francesco del Rosso
francesco.delrosso@quindici-molfetta.it