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C'era una volta Manlio
15 giugno 2009

Oltre quaranta anni fa non avrei mai potuto immaginare che un giorno il Direttore di Quindici mi avrebbe incaricato di tracciare un profilo di Manlio Memola, un grande amico comune che ci ha lasciato in modo improvviso ed inaspettato. Ed è veramente un compito ingrato per me che ho avuto la fortuna di conoscere Manlio ai tempi del Liceo, di instaurare un legame intenso e di percorrere insieme passo dopo passo una strada che si è interrotta bruscamente troppo presto. Il mio primo ricordo di Manlio è legato ad un episodio singolare, e cioè al suo forfait ad una gita scolastica di cui era stato l’ispiratore, ma alla quale non partecipò per sopravvenuti motivi familiari: la mancata autorizzazione del padre! Fu un episodio che mi colpì parecchio: per un ragazzo introverso come me sembrò impossibile che ad un ragazzo estroverso, pieno di entusiasmo e di dinamismo come Manlio, potesse capitare una cosa simile! Conseguita la maturità classica, iniziammo a frequentarci sempre più spesso per realizzare un’idea lanciata dal Preside Prof. Savino Blasucci e prontamente raccolta dai maturati nell’anno scolastico 1966/67:e precisamente l’idea di costituire un’associazione di cui entrassero a far parte tutti gli alunni licenziati dal Liceo e che potesse diventare anche un punto di riferimento per gli studenti liceali e per il giornale studentesco “La Sveglia”. Manlio rappresentò una dei perni fondanti dell’Associazione ex liceali che, come risulta dal registro dei verbali, fu costituita il 28 ottobre 1967, assumendone poi la presidenza l’11 novembre1968 fino al 20 settembre1969, data in cui divenne Segretario. Furono anni caratterizzati da una intensa attività di natura culturale, ricreativa e sportiva: conferenze, incontri, cineforum, pubblicazione del giornale “La Sveglia”, gite, Veglioni, Tornei di calcio, pallacanestro, ping pong. A questo punto la storia e l’attività di Manlio e dell’Associazione ex Liceali, che il 22 settembre 1969 aveva assunto la denominazione di Associazione Ex Liceali Europa Unita, cominciarono prima ad intrecciarsi e poi a svilupparsi con due attività precipue. Da una parte, infatti, condivise la mia idea ed iniziò nel dicembre 1969 insieme ad alcuni amici ex liceali l’avventura nel tennistavolo con l’affiliazione alla Federazione della Sezione Sportiva dell’Associazione: i passi successivi furono compiuti nel 1970 con la partecipazione al Campionato Regionale di Promozione ed al Torneo Regionale di Conversano, nonchè con l’organizzazione del 1° Torneo Regionale nella Palestra del Liceo Classico intitolato all’Associazione ex Liceali che successivamente cambiò la denominazione in S.S. Circolo Tennistavolo Molfetta. Dall’altra parte iniziò l’impegno di Manlio nel teatro che lo portò ad organizzare con il fratello Massimo ed alcuni amici ex liceali e liceali il Centro di Attività Teatrale “L’Espressione”, primo gruppo teatrale molfettese con sede stabile ed autogestito. Fu cosi che Manlio iniziò ad assumere una personalità poliedrica e, da vero appassionato di scacchi, iniziò a giocare contemporaneamente su più scacchiere. Senza dimenticare che in quello stesso arco di tempo partecipò, vincendolo, al concorso comunale di Aiuto Bibliotecario: primo fra tutti gli amici, cominciò quindi a lavorare prendendo servizio nella Biblioteca Comunale di Via Felice Cavallotti, che diventò un punto di riferimento e di incontro per intere generazioni di giovani. Né va dimenticato che Manlio, oltre al tennistavolo ed al teatro, ha dato il suo contributo anche al Panathlon International Club di Molfetta, di cui è stato Segretario e per tanti anni Consigliere. Non c’è bisogno di dire altro per comprendere perché mai centinaia e centinaia di amici di tutte le età si sono ritrovati, in alcuni casi anche a distanza di anni, nel Duomo di Molfetta: tributare l’ultimo saluto ad un amico sincero, generoso e dal sorriso disarmante che ha scritto molte pagine della vita cittadina e testimoniare tanta solidarietà alla moglie Tonia, ai figli Gianmichele e Nicolò, al fratello Massimo. Accanto ai familiari, increduli e sgomenti in lacrime anche i ragazzi del Circolo Tennistavolo Molfetta, la società che Manlio con orgoglio si vantava di aver fondato e di non aver mai lasciato, e le ragazze dell’Inottica Molfetta: tutti, dopo avergli simbolicamente consegnato la maglia ed il gagliardetto della sua società e la bandiera del Comitato Regionale della Federazione, hanno voluto vegliarlo e lo hanno abbracciato, fino all’inizio del rito sacro, con un picchetto d’onore, quasi a non volerlo lasciare andare via. Al termine della Santa Messa celebrata dal Parroco Don Ignazio Pansini, toccava ed è toccato a me, anche se attanagliato da una profonda emozione, rendere omaggio ad un amico fraterno a nome di tutti i soci, dirigenti, atleti ed atlete del CTT Molfetta, dell’Inottica e degli Amici Molfetta oltre che a nome del movimento pongistico pugliese. “Quando ieri – ho detto - sono andato a casa di Manlio per salutarlo e per abbracciare i suoi cari ho notato un quadro che conteneva il manifesto di una rappresentazione teatrale in cui Manlio ha avuto un ruolo da protagonista. E precisamente Il Bando di tutti i bandi, scritto da Orazio Panunzio altro grande molfettese scomparso recentemente. Sul manifesto è raffigurata la luna con alcune stelle e campeggia una frase breve e concisa: c’era una volta. Mi è venuto spontaneo accostare la frase a Manlio ed alla sua vita: c’era una volta Manlio. C’era una volta un marito per la moglie Tonia ed un padre per i figli Gianmichele e Nicolò. C’era una volta un amico fraterno per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarlo per le sue spiccate doti di generosità, di altruismo e di umiltà. C’era una volta un uomo poliedrico con una grande preparazione culturale e che aveva la capacità di affrontare con competenza qualsiasi argomento: letteratura, storia, geografia, arte, spettacolo, teatro, filatelia, scacchi, sport ed ancora tanti altri. C’era una volta un uomo di grande dinamismo che non sapeva negarsi agli amici ed era capace di attivarsi contemporaneamente per eventi di qualsiasi natura. C’era una volta un uomo che ha avuto un notevole ruolo nel dar vita a diverse associazioni, tra cui l’Associazione ex Liceali ed il Gruppo Teatrale L’Espressione. Ed è proprio con l’Associazione ex Liceali che nel 1969 è nata la sua passione verso il tennistavolo. Uno sport al quale ha dedicato quarant’anni della sua vita ricoprendo nella società i più svariati ruoli come Presidente, Vice Presidente, Segretario, atleta e nella Federazione come Giudice Arbitro, Presidente del Comitato Provinciale di Bari e Consigliere Regionale: sempre pronto a lasciarsi coinvolgere nell’organizzazione di migliaia di eventi, sempre pronto ad accompagnare le squadre in innumerevoli trasferte e magari in caso di necessità ad impugnare la racchetta ed a scendere in campo, sempre pronto a rispondere a tutte le chiamate. Uno sport in cui ha rappresentato un preciso punto di riferimento per tutti ed in particolare per tantissimi ragazzi per i quali è stato un amico, un fratello ed un padre. Adesso – ho concluso – Manlio non è più vivo tra noi, ma sono certo che c’è e ci sarà per sempre nel cuore e nella mente di ciascuno di noi”. Ciao Manlio. Parole che racchiudono una vita intera e certamente dettate da Manlio, al quale ho chiesto mentalmente dapprima di ispirarmi nella stesura del testo e poi di assistermi durante la lettura per risultare comprensibile e per avere la forza di arrivare fino in fondo. Al saluto è seguito un gesto fortemente significativo dei figli e di alcuni amici che hanno chiesto ed ottenuto di portare Manlio sulle spalle fuori dal Duomo prima che iniziasse da solo la sua ultima trasferta. Grazie Manlio per tutto quello che ci hai dato senza nulla chiedere in cambio. Mimmo Valente _Il direttore di Quindici, Felice de Sanctis, la redazione, i collaboratori e il presidente e i componenti del consiglio di amministrazione dell’Associazione culturale “Via Piazza” editrice della testata, si stringono affettuosamente alla famiglia, ricordando una persona buona e generosa, di grande cultura alla quale ci ha legato un’amicizia quarantennale cominciata proprio sulle colonne di un giornale, “La Sveglia”, periodico studentesco del Liceo e dell’Associazione ex-liceali.

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