Bonifica a Molfetta della acque di Torre Calderina da possibili ordigni bellici. Un pericolo spesso sottovalutato pur in presenza di spiagge nei dintorni
Torre Calderina
MOLFETTA – Continua la ricognizione dei fondali dell’area di mare di Torre Calderina a Molfetta al fine di individuare la presenza o meno di ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Il lavoro continuerà fino al 7 giugno.
La presenza di ordigni bellici in quell’area, finora era stata ignorata o sottovalutata, pur in presenza di numerosi bagnanti delle spiagge vicine, che hanno frequentato la zona ignari del possibile pericolo. In realtà la zona si trova a poca distanza dal "tiro a segno", che fu anche area militare.
La bonifica è cominciata il 21 maggio, e va inserita nelle attività preparatorie della cosiddetta condotta sottomarina di scarico a mare dei reflui depurati dei Comuni di Molfetta, Bisceglie, Terlizzi, Ruvo e Corato.
La preoccupazione è quella di evitare rischi per gli operai che lavoreranno alla condotta.
Ma come mai si rileva il pericolo solo oggi, in vista dei lavori, quando per anni è stata consentita la balneazione in un’area dove ci sono anche spiagge molto frequentate nel periodo estivo. Di chi è la responsabilità di questa inspiegabile tolleranza?
La Capitaneria di Porto di Molfetta, con una ordinanza a firma del Comandante Michele Burlando ha indicato le misure di sicurezza per evitare pericoli, impedendo la navigazione oltre i 100 metri dal luogo dell operazioni e a una velocità massima di tre nodi. I sommozzatori incaricati della bonifica dovranno operare solo nelle ore diurne e in condizioni meteo favorevoli e comunque sempre sotto la vigilanza della Capitaneria di porto di Molfetta.
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