Bilancio comunale nessun aumento Irpef e Imu ma adeguamenti imposti dallo Stato
Questo bilancio segna per il Comune di Molfetta il ritorno alla legalità. È un atto politico che questa amministrazione rivendica, che chiude i conti con un passato che ha lasciato in eredità alla città debiti, sigilli, aziende municipalizzate sull’orlo del fallimento e traccia una linea di confine dalla quale ripartire. Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio commenta l’approvazione del bilancio di previsione 2013 avvenuta in Consiglio Comunale. “Abbiamo dovuto realizzare una manovra per coprire uno sbilanciamento dei conti di oltre 10 milioni di euro e chiudiamo un bilancio in pareggio senza aumenti di Irpef e Imu, ma con l’obbligato passaggio alla Tares, che impone di coprire interamente il corrispettivo pagato all’Asm per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti”, spiega l’assessore al bilancio Angela Amato. “Gli aumenti – continua – interesseranno solo questo tributo, introdotto dal governo con decorrenza 1 gennaio 2013, e che interessa tutti i Comuni italiani. I cittadini molfettesi, hanno pagato le prime tre rate di acconto calcolate secondo le tariffe della vecchia Tarsu, e ora pagheranno una quarta rata che conterrà anche il conguaglio calcolato con le nuove tariffe. Abbiamo fatto di tutto per mantenerle il più basse possibile e abbiamo comunque previsto agevolazioni e riduzioni che salvaguardano le fasce più deboli. Con quel che pagheremo come corrispettivo, salveremo l’Asm dal fallimento, le consentiremo di pagare gli stipendi ai circa 100 lavoratori e le permetteremo di avviare una fase di rilancio del servizio in modo che questa nostra azienda possa operare sempre meglio per tenere pulita la città”. L’amministrazione Natalicchio ha dovuto far fronte a un minor trasferimento da parte dello Stato per complessivi 4,1 milioni di euro derivanti dal taglio dell’Imu, a 2,1 milioni di euro in meno per la spendig review, a 2,8 milioni di debiti con le partecipate ignorati della gestione dell’ex sindaco Antonio Azzollini e di oltre 2 milioni di euro circa di maggior fabbisogno per coprire spese essenziali come il servizio mensa, la pubblica illuminazione, l’energia elettrica delle scuole e degli edifici pubblici e spese obbligatorie come la manutenzione degli impianti antincendio e gli adempimenti sulla sicurezza sul lavoro. “Abbiamo proceduto – sottolinea l’assessore Amato – a una revisione chirurgica delle singole voci di bilancio, tagliando sprechi e mantenendo solo quelle spese che entro fine anno fossero inderogabili, indifferibili e urgenti. Abbiamo drasticamente ridotto le spese per l’acquisto dei beni di consumo e di quelle per l’arredamento degli uffici. Abbiamo ridotto di oltre un milione e mezzo di euro le spese per il contenzioso. Nostro malgrado, abbiamo dovuto imporre tagli sostanziosi anche a settori come quello della cultura, abbiamo dovuto rinviare a gennaio l’apertura della sezione primavera dell’asilo nido e, con i tagli alle spese per il personale, abbiamo dovuto negarci la possibilità di procedere a concorsi per assunzioni di personale qualificato a tempo indeterminato in unità operative che pure riteniamo strategiche”. “I bilanci degli ultimi anni – conclude il sindaco – sono oggi oggetto di corpose indagini. Con questo primo atto della mia amministrazione manteniamo una linea di rigore e trasparenza che ci permetterà di operare in futuro con serenità nelle scelte politiche che saremo chiamati a fare anche sulle opere pubbliche e le pianificazioni strategiche di cui ha bisogno la città”.