Biblioteca. Le critiche: “Gestione opaca della cosa pubblica”
L’accusa dei consiglieri di opposizione di destra per la struttura appena inaugurata
MOLFETTA – Biblioteca comunale appe- na inaugurata a Molfetta e già sotto accusa, per procedure, risultati e costi, da parte dei consiglieri dell’opposizione di centrodestra alla giunta del sindaco Tommaso Minervini: “gestione opaca della cosa pubblica”. Mastropasqua, Logrieco e Binetti hanno raccontato tutto in una conferenza stampa. Dopo averla sottratta per tanti anni all’utilizzo dei cittadini, erano alte le aspettative per la riapertura della biblioteca “G. Panunzio”, avvenuta in pompa magna venerdì 30 settembre, alla presenza del sindaco Minervini e dell’intera maggioranza. “Le notizie di nuove inaugurazioni a Molfetta sono sempre un segno positivo per la Cit- tà. Soprattutto quando ad essere inaugurata è una struttura tanto attesa da un valore, culturalmente parlando e non solo, molto importante”. Con queste parole il consigliere Binetti introduce la conferenza stampa che quest’oggi si è tenuta presso la Sala Convegni del Museo Civico del Pulo, dal titolo provocatorio “Operazione verità”. Nel corso dell’appuntamento, i consiglieri co- munali del centrodestra molfettese hanno puntualmente ricostruito, carte alla mano, l’intero iter amministrativo concernente i lavori di riqualificazione della biblioteca comunale. Ma andiamo con ordine. Nei primi mesi del 2017 l’amministrazione comunale intercettava un bando regionale avente ad oggetto l’innovazione e la digitalizzazione delle strutture pubbliche, candidando un progetto di riqualificazione della biblioteca “G. Panun- zio”, che risultava meritevole del finanziamento, stimato in quasi 2 milioni di euro (oltre ulteriori 700mila euro prelevati da fondi ministeriali). Predisposta e conclusa la procedura ad evidenza pubblica, i lavori veri e propri incominciavano nel marzo 2019 per concludersi… non si sa bene quando, visto che, pur essendo virtualmente fruibile a partire da lunedì 3 ottobre, c’è più che qualcosa da ultimare, a detta dei consiglieri di opposizione. Innanzitutto, i lavori, che dovevano avere ad oggetto principalmente la digitalizzazione della struttura, hanno riguardato quasi esclusivamente impianti e arredi interni, snaturando lo scopo del bando europeo, ossia l’innovazione. La biblioteca, infatti, lungi dall’essere digitalizzata, presenta ancora una catalogazione cartacea, non vi è ancora un singolo pc, ma, in compenso, appare molto ben illuminata e con un bell’arredamento moderno. Peccato solo che gli scaffali per i volumi siano in larga parte sgom- bri e che di digitale ci sia ben poco. “Con tutti quei soldi spesi, ci aspettavamo una moderna mediateca, hanno previsto una grande biblioteca, ma ci siamo ritrovati in una discreta pinacoteca”, ha commentato il consigliere Logri- eco riferendosi alla struttura riaperta ieri. Esborso complessivo in termini economici: 4,5 milioni di euro. Non è uno scherzo, 4,5 milioni di euro tra progetto inziale, perizie di variante, adeguamenti alle normative antincendio e chi più ne ha più ne metta. Ma non è tutto. Nel bel mezzo dei lavori, l’appalto in questione è stato anche attenzionato dalla magistratura ed è tuttora oggetto di un’ampia inchiesta che ha visto gli arresti di 16 persone tra assessori, dirigenti comunali e privati. In ogni caso, tra un parere legale a tinte grigie e qualche affidamento diretto di forniture in piena campagna elettorale, l’amministrazione Minervini ha inaugurato l’opera, certamente incompiuta, costata oltre 4 milioni di euro e che richiederà altro denaro pubblico per entrare pienamente in funzione. “Un’opera pubblica senza pulsione (come tante altre), un immobile senza anima, uno stabile senza identità di accesso alle nuove forme dei saperi”, commenta il consigliere Mastropasqua, che prosegue: “L’Ente ha completamento smarrito il buon senso dell’amministratore pubblico. Riapre un manufatto già vecchio e costato troppo. Decisamente troppo. Che peccato! Questo significa poca attenzione danaro pubblico; non è possibile avere un procedimento con tante sistematiche varianti in corso d’opera.”. Poi, rivolgendosi direttamente al sindaco Minervini, afferma: “Per non apparire un semplice commentatore, si faccia una piccola passeggiata a pochi km da noi, nel leccese, nel Campus Ecotecnè dove è stata inaugurata nei scorsi giorni una biblioteca finanziata dalla Regione, innovativa, inclusiva con numerosi servizi, e si renderà presto conto di quanto sia distante la visione “socialista” che ha voluto dare alla biblioteca, rispetto all’aspettativa di piena multimedialità. Che tristezza, un vero dolore!”. L’ennesimo racconto di una gestione opaca della cosa pubblica. Questo, in sintesi, ciò che i consiglieri comunali Pietro Mastropasqua, Mauro Binetti e Adamo Logrieco (assente giustificata, Ippolita Germinario) hanno raccontato alla stampa, durante un incontro a cui hanno partecipato, tra i tanti, anche il consigliere della minoranza di centrosinistra Sergio Rutigliano, l’ex vicesindaco Bepi Maralfa ed esponenti dei Giovani Democratici e del comitato “Voce allo Studio”.