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Bandiere a mezz'asta a Molfetta e manifesto di cordoglio per la tragedia di Lampedusa La giunta ha già approvato nell'aggiornamento del piano triennale delle opere pubbliche la previsione dell'adesione al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati del Ministero dell'Interno
04 ottobre 2013

MOLFETTA - Bandiera a mezz’asta e un manifesto di cordoglio. Il Comune di Molfetta ha risposto all’invito della Prefettura e dell’Anci in questa giornata di lutto nazionale per le vittime di Lampedusa. "Esprimo la mia vicinanza a Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa, che ha il doloroso e complicato compito di affrontare in queste ore difficili l'emergenza sull'isola". Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio che ha disposto anche l’affissione di un manifesto di cordoglio.

“Questa tragedia – aggiunge il sindaco - ci riempie di dolore e di domande. Ho scritto al Comune di Lampedusa offrendo la nostra disponibilità per qualunque gesto concreto di cui dovesse aver bisogno l'isola o gli operatori di soccorso. Adesso c’è l’assoluto bisogno che il Governo del nostro Paese si assuma l’impegno politico di smettere di trattare l’immigrazione come un problema di flussi o di ordine pubblico e approvi subito una legge sui rifugiati. In giunta abbiamo già approvato nell’aggiornamento del piano triennale delle opere pubbliche la previsione dell'adesione al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) del Ministero dell’Interno. C'è un bando aperto con fondi appositi stanziati a favore degli enti locali proprio per la promozione di politiche attive di accoglienza specializzata dei rifugiati. E proprio la settimana scorsa abbiamo avviato con l'Assessorato alla socialità alcune riunioni per ragionare sugli adempimenti necessari alla partecipazione di questo bando. Speriamo nei prossimi mesi e nei prossimi anni di contribuire anche sul nostro territorio all'elaborazione di politiche operative sull'accoglienza dei rifugiati". 

Molfetta si stringe alla comunità di Lampedusa anche attraverso il Presidente del consiglio comunale di Molfetta Nicola Piergiovanni che annuncia: “Lunedì la seduta della massima assise cittadina si aprirà con un minuto di raccoglimento”.

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Anche io continuo a restare senza parole, a RILEGGERE "senza parole". Costui non ha il minimo ritegno. Premetto che tutte le opinioni, in quanto tali, dovrebbero essere rispettate, ma adesso chiedo (a "senza parole"): Che diamine c'entrano i nostri Marò con questo evento raccapricciante? Da quello che risulta, i Militari sono "trattenuti" PRESSO la nostra Ambasciata, relativamente liberi di incontrare e parlare con chiunque, incontrano i famigliari che fanno loro visita, viaggiando, credo, su voli di Stato. Sono in attesa di un giudizio che si spera venga celebrato presto. Infine, sembrerebbe (lo sostiene il MAE, nella persona del Ministro medesimo) che forse qualche atto al di fuori delle "regole di ingaggio" previste, sia stato commesso. Lo stabilirà il giudizio. I nostri Militari, come è giusto che sia, sono tutelati da avvocati all'altezza. Sono ancora a "marcire" in India? Ebbene, caro amico, che cosa dovrebbe fare una Potenza come l'India che ha subito quel pò pò di smacco, l'inverno scorso, quando i Marò (non si è capito ancora per colpa di chi, non certo per colpa loro) NON si sono ripresentati, malgrado l'impegno e la parola data, dopo la vacanza natalizia? Una bella figura, a livello internazionale, non è che l'abbiamo fatta! Spero che tu non prenda questa mia nota come un atto anti-patriottico arrogandoti arbitrariamente il patriottismo solo per te, perché allora non saprei come definirti. Anche a me, come a tutti gli Italiani, sta a cuore la vicenda, ma ripeto, stai mettendo insieme, pur di difendere l'indifendibile, due argomenti slegati. Credo che questa cattiva, parziale informazione produca guasti civili ed intellettuali di enorme portata. Poi, se vuoi, puoi concludere ANCORA tu, con altre stravaganze.



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