Questa volta è stato più facile. Non abbiamo dovuto attendere più di un anno per ottenere un’intervista al sindaco sen. Antonio Azzollini. Sarà perché voleva farsi perdonare per una spiacevole aggressione verbale ricolta contro di noi pubblicamente in Cattedrale, per la quale si è scusato più volte, sarà perché aveva troppe cose da dire, che non trovavano spazio sui media locali, fatto sta che il sindaco ci ha rcevuti senza fare polemiche e ha risposto a tutte le nostre domande (ovviamente dal suo punto di vista, che in molti casi non coincide con il nostro, ma che rispettiamo). Ecco l’intervista: Cominciamo con il nuovo porto sul quale l’amministrazione comunale punta tutte le sue carte, ma che finora ha dato solo problemi dalle bombe sui fondali alle mareggiate contro i natanti. Il mese scorso, Quindici ha pubblicato un’inchiesta sui rischi che la costruzione del nuovo molo sta causando ai pescatori, con danni anche ingenti alle imbarcazioni all’interno di un porto ormai non più sicuro a causa di una pericolosa risacca nelle giornate di avversità meteorologiche. Si sta provvedendo alla risoluzione del problema? «Il piano per la realizzazione del nuovo porto è un modello matematico, e la riuscita o meno di un modello matematico è al momento in cui i lavori sono conclusi, non quando sono ancora in corso. Abbiamo appurato che ci sono difficoltà, con movimenti d’acqua atipici, ma sappiamo come dobbiamo risolverli, abbiamo testato il modello matematico e non si tratta di opere costose e sconvolgenti. In brevissimo tempo interverremo alla radice di Molo Pennello, che è il punto più critico, e introdurremo delle barriere per assorbire l’energia cinetica delle onde. Chi è di Molfetta rispetta il mare, e quanto alle altre esigenze dei pescatori e dei marittimi si può sempre fare di meglio: mi dicano quali sono le loro esigenze e le loro difficoltà, siamo pronti ad incontrarli e ascoltarli». La situazione relativa alle bombe: a che punto è l’opera di sminamento dell’ area portuale? Perché non è stata fatta precedentemente? «La situazione attuale è che vi sono aree estese del porto già certificate, ma l’opera di bonifica continua. Non è semplice, perché prima viene effettuato un lavoro di rilevamento magnetico, che può anche dare falsi risultati, dato che qualsiasi oggetto metallico viene rilevato. Poi appunto deve essere fatta una cernita tra ciò che è un ordigno e ciò che non lo è. Ma per quanto lungo è un lavoro inevitabile, le bombe ci sono ed era un lavoro che andava fatto, visto che non era stato fatto nel dopoguerra. Possono esserci sì dei ritardi, ma a fronte di quali benefici, lo vogliamo considerare? Non è vero che abbiamo perso tempo, anzi, siamo riusciti ad andare avanti con la costruzione del nuovo porto, contemporaneamente all’opera di sminamento. E’ la più grande opera di bonifica che ricordi: costerà qualcosa, ma bisognava farla, ed è la soluzione comparativamente più vantaggiosa: è la mia opinione, ma dimostratemi che sbaglio. Bisognava forse perdere i soldi pubblici stanziati per l’opera, non partendo con i lavori? Il porto bisognava farlo, e lo stiamo facendo, mentre continua l’opera di sminamento». Quindi i fondi non sono assolutamente a rischio… «Assolutamente. I fondi ci sono e saranno in grado di far fronte a tutti i lavori del porto. E possiamo vedere di farci anche qualcos’altro… ». Un’altra questione è quella relativa alle opere di urbanizzazione primarie e soprattutto secondarie assenti nei nuovi insediamenti. «Per completare bene le opere primarie, il Comune sta per contrarre un mutuo a tassa fisso, probabilmente nell’ordine di 3 milioni di euro, se non più, perché tutto quello che abbiamo speso non è ancora sufficiente all’opera di urbanizzazione primaria della città. Il problema è ancor più serio per le opere di urbanizzazione secondaria, a cominciare dal verde pubblico: voglio completare ciò che c’è, come il Parco di Mezzogiorno, che è un mio cruccio. Prima di pensare al nuovo verde, devo pensare a quello che c’è ed è male utilizzato. In seguito partirà anche, lì nei pressi, la sistemazione di quella vasta area nei pressi della strada per Ruvo (dove era in costruzione il nuovo Campo Sportivo, ndr), dove sorgerà la pista di atletica leggera, con i lavori che partiranno da Gennaio-Febbraio 2010. Per il resto, con il Piano di Servizi dei primi mesi del prossimo anno, avremo idea di che cosa bisognerà costruire nelle aree di espansione». L’uso della videosorveglianza può garantire tutela a questi parchi, al momento abbandonati a loro stessi, al punto che è preferibile non farli, evitando inutili sprechi? «Quello di Mezzogiorno è un parco enorme, e c’è anche l’ipotesi di darlo in gestione, proprio per le dimensioni, mentre la videosorveglianza sarebbe più adatta a tutte quelle villette di dimensioni medio-piccole. Il problema che c’è in questo momento è che se le telecamere vogliono essere efficaci, non devono essere visibili: per questo motivo c’è bisogno delle necessarie autorizzazioni prefettizie, per questioni di privacy, a cui l’ente pubblico è chiaramente assoggettato ». Riguardo la nuova Zona P.i.P., continuano i contrasti con l’Autorità di Bacino? «Con il bilancio di assestamento è già stato finanziata l’opera di mitigazione prevista dal P.a.i. per salvaguardare la Zona Pip. Naturalmente continuerò la mia causa perché non ritengo che quel P.a.i. sia valido per il nostro territorio, ma siccome sono un uomo delle istituzioni, per poter far presto l’ampliamento nella Zona P.i.p., è stato approvato il bilancio di assestamento, con il quale, con risparmio di spesa corrente, è stata finanziata per un milione di euro un’opera di mitigazione che riguarderà dei canali che lasceranno defluire l’acqua, impedendo l’allagamento dell’area: ho scelto una via che salva l’espansione del P.i.p. Per la zona Asi invece, dove ci sono gravi problemi nello scolo delle acque, mi sono lamentato, scrivendo anche pesantemente a chi di dovere, e mi batterò per avere delle nuove opere, ma è un discorso diverso perché non sono acque provenienti dalla città, ma che possono essere dovute ad esempio a forti piogge: l’opera di mitigazione, come quella nel P.i.p., è invece a monte del problema, e necessita dell’autorizzazione dell’ Autorità di Bacino. Tengo a dire però che, a differenza di quanto capita ovunque, siamo l’unico Comune che risparmia sulla spesa corrente, e la porta a spesa di investimento, e non viceversa». A che punto è la risoluzione del problema dei cani randagi nella Zona Industriale, di cui si è occupata anche Striscia la Notizia, dopo tante segnalazioni della stampa locale? L’ing. Rocco Altomare, dell’Ufficio Tecnico, ha assicurato ai due inviati una soluzione per tamponare l’emergenza… «Molfetta possiede un canile, che costa oltre 250.000 euro annui, ma è assoggettato a delle regole, per non possiamo sovrapopolarlo oltre un dato numero, che è quello della capienza effettiva, della reale disponibilità degli spazi, possiamo solo eseguire le microchipature, perché siamo obbligati a trattare in maniera umana gli animali, non solo dalla legge, ma dalla coscienza. Abbiamo ipotizzato, come un sindaco deve sempre fare, una soluzione magari meno rapida di quella tampone, ma strutturale, quella di un canile intercomunale. Per il resto, vorrei io, per un giorno, prendere in mano la telecamera e chiedere io ai giornalisti di risolvere i problemi, naturalmente certo che L’INTERVISTA Azzollini: sono il miglior sindaco di tutti i tempi e spero di farlo a vita Il sindaco Azzollini durante l’intervista 7 15 dicembre 2009 in cinque giorni li risolverebbero…». Quindici torna a rivolgerle alcune domande fatte più volte dalle sue pagine al sindaco di Molfetta. A cominciare dall’Asm: qual è il motivo della rapida destituzione dell’ex presidente Nappi? «Esattamente ciò che è scritto nell’ordinanza di revoca: nell’opera di risanamento complessivo che si doveva ottenere, tutte le deliberazioni dovevano essere preventivamente rese note al sindaco. Questa cosa, nonostante più avvertimenti, non fu fatta, per cui il rapporto si è chiuso. Il bilancio dell’ Asm è interamente a carico del Comune, che chiede solo di essere preventivamente a conoscenza di ciò che accade». Quelle legate alla cattiva gestione dell’azienda e a possibili risvolti giudiziari sono solo voci infondate? «Nessuna cattiva gestione e nessun risvolto giudiziario. La politica e la giustizia hanno regole diverse: talvolta la politica è ben più rigorosa della giustizia, talvolta accade il contrario. Talvolta bisogna essere garantisti, ma tra politica e giustizia le regole sono diverse: e ogni squilibrio a favore della magistratura, come accade in questo momento, è profondamente errato, e può portare gravi danni alla nazione. Sul piano della giustizia mi attengo all’articolo 27 della Costituzione: ogni cittadino non è colpevole fino ad una sentenza passata in giudicato, punto. Sul piano della politica invece, ci sono comportamenti e regole che, ove non vengono rispettate, devono avere una sanzione politica che non c’entra assolutamente niente con la giustizia». Considera opportuna la nomina ad assessore di Palmiotti rinviato a giudizio per voto di scambio? Se fosse giudicato colpevole, l’amministrazione scoprirebbe qualche anno dopo (troppo tardi) di aver sbagliato? «Allo stato attuale non c’è alcun elemento che mi faccia pensare a una cattiva gestione da parte di Michele Palmiotti, nessuno. Per cui, ho deciso di confermare la mia fiducia: come è noto il rinvio a giudizio costituisce solo l’atto di inizio di un processo. Ancor meno dell’avviso di garanzia: lì siamo proprio alla follia, basta far iscrivere qualcuno nel registro degli indagati per rovinarlo. Questo è un punto di principio, la scena politica italiana si sta imbarbarendo. Qualora fosse accertato un caso di cattiva gestione, le regole dell’etica politica hanno lo strumento delle dimissioni, dell’allontanamento, o altro, che non sono calibrati sui tempi della giustizia penale. D’altra parte, Palmiotti non è accusato di aver preso soldi pubblici, o dell’azienda, ma perché, a dire dell’accusa, avrebbe dato soldi personali per la restituzione di un mezzo aziendale. Capite bene che non ha nulla a che fare con la mala gestio. Ma le dimissioni preventive no: mai chieste le dimissioni di alcuno dell’altro schieramento politico, neanche quando condannato in primo grado, mai. Questo è l’imbarbarimento italiano: un ragazzo di trent’anni che fa il sostituto procuratore e ha bisogno di successo, mi rovina. Ma perché? Io non attacco la magistratura, attacco un ristretto numero di magistrati. La maggior parte dei magistrati svolge il suo ruolo come deve fare, in silenzio, con abnegazione e competenza. D’altra parte, a me insospettiscono i magistrati che poi ritroviamo ministri, onorevoli. Adesso, nell’Italia dei Valori, la battaglia è tra due magistrati: è pazzesco. La signora Nicoletta Gandus, che giudicherà Berlusconi nel processo Mills, ha un blog in cui parla male di Berlusconi: è simpatico che mi debba giudicare una persona che, legittimamente, mi vuole combattere. Chi, legittimamente, ci mancherebbe, mi vuole combattere, poi però non può essere lui a giudicarmi. Io sono per una riforma radicale della Giustizia e per il processo breve». L’Asm, e i recenti scioperi: c’è un problema di personale? La città è ancora sporca, perché? «La città di Molfetta non è più o meno sporca di nessun altra. Che si possa migliorare sono d’accordo: che dei miglioramenti ci siano già stati è però altrettanto evidente. L’impasse dell’impianto di compostaggio: a che punto siamo? «Se ne conoscono i motivi: purtroppo nel lodo arbitrale non c’è l’ordine di consegna dell’impianto, per cui adesso dobbiamo capire come farcelo consegnare, sarà complicato. Abbiamo pagato per il Lodo Mazzitelli una cifra senza fine, un conto però non imputabile a me». Traffico e viabilità: arriverà a breve il rondò in via Terlizzi. E’ invece possibile, come in altri Comuni, trovare anche altre soluzioni, come zone a traffico limitato o servizi di Bus Navetta? I parcheggi, pur annunciati in ogni campagna elettorale, non arrivano… «Ogni anno sperimentiamo zone a traffico limitato e Bus Navetta: non riusciamo ancora a convincere tutti della necessità di stabilizzare questi servizi. Il bus navetta, lo scorso anno, come sappiamo non ebbe successo. Riguardo ai parcheggi, c’è una novità: a breve, in consiglio comunale, presenteremo un nuovo regolamento sulle zone di parcheggio per gli invalidi. Sulla costruzione delle nuove aree di parcheggio invece, bisogna ammetterlo, c’è un ritardo: trovare l’ubicazione stessa è un problema. Il migliore progetto di tutti era quello dei parcheggi della Villa Comunale, ma dopo aver speso un milione e mezzo di euro per la Villa, era impensabile tornare a scavarci sotto, aprendoci un cratere. Delle ipotesi alternative ci sono, per esempio in piazza Cappuccini, anche se lì c’è una importante conduttura dell’acqua. Vedremo. Costruiremo comunque altri rondò, il prossimo sarà in via Gen. Amato, nei pressi di Don Grittani, dove ci sono frequenti incidenti. Sarebbe utile crearne uno anche in via Madonna dei Martiri, ma ci sono problemi logisitici». In città continua ad esserci il problema della sicurezza: si risolve con gli “sceriffi”? «Anche. E’ sbagliato chiamarli sceriffi. Le armi la Polizia Municipale ce le ha in tutta Italia, anche a Giovinazzo e Bisceglie: la Polizia ha una funzione ausiliaria, e intendiamo esercitarla. Con il regolamento della Polizia Municipale, abbiamo stabilito delle unità specifiche che intendiamo assumere ed addestrare in maniera adeguata alla funzione che dovranno svolgere». La crisi dei commercianti: il Piano del Commercio che dovrebbe risolverla quando arriva? «Il Piano arriva presto. A Molfetta c’è comunque una espansione della zona commerciale e artigianale che è una eccezionalità nello scenario nazionale. Noi abbiamo una crisi del commercio in città, al di là della crisi generale. Rimane la mia idea dell’ipermercato all’aperto, a cui dare un target elevato: quando ti metti in concorrenza sullo stesso target dei giganti, perdi sempre». Che fine ha fatto il progetto di contenitore culturale, per il quale aveva trovato anche i fondi? «Stiamo ancora valutando il piano finanziario dettagliato, e soprattutto stiamo cercando di capire quanto costa mantenerlo. Di fare una cattedrale nel deserto non abbiamo alcuna voglia. Piuttosto, a giorni partiranno i lavori per Palazzo Dogana». Azzollini registra due sconfitte: la mancata nomina a sottosegretario e al tramonto della desiderata candidatura alla Regione. «Il ruolo di presidente della commissione Bilancio del Senato è più prestigioso di quello di sottosegretario, semmai si dovrebbe parlare di mancata nomina a ministro per considerarla una sconfitta. Del fatto che fossi candidato alla Regione ne parlavano gli altri. La verità è che io non l’ho mai chiesta, né mi è stata mai proposta». Resterà sindaco e senatore: si ritiene più bravo come sindaco o come senatore? E quale considera il più grande traguardo raggiunto? «Devono dirlo gli elettori, che sono bravo. Ad oggi, loro ritengono che io sia bravo sia come sindaco che come senatore. Personalmente sono molto soddisfatto del risanamento del bilancio comunale: Molfetta ha uno dei bilanci pubblici migliori». Chiudiamo con una battuta: Berlusconi ha detto di essere il miglior premier degli ultimi 150 anni e vuole continuare a governare all’infinito. Azzollini come si considera come sindaco (il migliore dall’impero romano?) e a quanti anni data la sua permanenza al Comune? «Io retrodaterei ancora il periodo, penso di essere il miglior sindaco di tutti i tempi. Ho risanato il bilancio e avviato la trasformazione della città, la sua crescita e il suo sviluppo economico. Quanti anni ancora posso governare? Ci penserò su, ma non mettiamo limiti alla Provvidenza».
Autore: Felice de Sanctis - Vincenzo Azzollini