Azione Giovani ribadisce: La famiglia prima di tutto
Indecente buffonata messa in scena sabato scorso al Corso Umberto con la celebrazione di un finto matrimonio omosessuale, alla presenza dell'assessore Magarelli
MOLFETTA - Azione Giovani torna ad affrontare la questione dei DICO per ribadire la sua ferma contrarietà ad ogni forma di riconoscimento per le coppie di fatto.
Pubblichiamo, di seguito, il comunicato diffuso dai responsabili locali del movimento giovanile di Alleanza Nazionale che, sabato scorso (in concomitanza con la manifestazione nazionale del Family Day tenutasi a Roma, in Piazza S. Giovanni) ha organizzato un presidio informativo al Corso Umberto, seguito dalla “celebrazione” fittizia di un matrimonio omosessuale:
“In merito alla manifestazione di sabato 12 maggio, tenutasi al Corso Umberto, contro il disegno di legge sui DICO, la comunità militante di AZIONE GIOVANI & AZIONE STUDENTESCA MOLFETTA è rimasta felicemente sorpresa della straordinaria partecipazione della cittadinanza molfettese!
Difatti, dopo la simpatica simulazione di “matrimonio”, numerosi sono stati i cittadini che incuriositi dal volantino distribuito dai giovani di destra, hanno firmato la petizione popolare sull'abolizione del disegno di legge sui DICO ed a sostegno della FAMIGLIA. Sono state raccolte, infatti, più di 300 firme in poco più di un'ora, a dimostrazione di quanto il tema Famiglia è sentito nelle coscienze dei molfettesi e di quanto è forte l'opposizione al provvedimento governativo denominato Dico! Pur non volendo negare la presenza, anche nella nostra città, di gente favorevole alle unioni di fatto, riteniamo che le molte firme raccolte smentiscano, in modo inequivocabile, quanti sostengono l'esistenza di un sentire comune della cittadinanza favorevole alle unioni di fatto e al provvedimento governativo summenzionato.
Coscienti dell'importanza di tale iniziativa, continueremo a raccogliere firme ogni giovedì e venerdì, dalle 20 in poi, presso la sede del circolo territoriale di ALLEANZA NAZIONALE sita in “Corso Dante n°48”.
Certi della partecipazione dei molfettesi, ringraziamo i firmatari e gli rassicuriamo, in quanto certi che l'osceno disegno di legge non approderà mai in Parlamento, dato che gli stessi onorevoli e senatori del centro-sinistra hanno sfilato in piazza a Roma, insieme a chi, donne uomini e bambini, urlava a gran voce che la FAMIGLIA NON SI TOCCA”.
Fin qui il comunicato stampa di Azione Giovani.
Noi, però, pur nel rispetto di tutte le opinioni su un tema così delicato come quello della famiglia (che dovrebbe essere al di fuori di ogni sciocca strumentalizzazione politica o, peggio ancora, partitica), non possiamo esimerci dal sottolineare come quella che i giovani militanti di destra hanno definito una “simpatica simulazione di matrimonio” per una coppia omosessuale, sia stata, in realtà, una squallida buffonata, inscenata da chi dimostra nei fatti di non concepire e accettare la diversità.
Il passo tra queste forme di vera e propria intolleranza, e le scritte di stampo nazi-fascista che da qualche tempo imbrattano i muri della nostra città è davvero breve.
Ma quel che è più grave è il fatto che l'indecente sceneggiata messa in atto dai militanti di AG (nell'imbarazzo e nell'indifferenza dei passanti...altro che “numerosi cittadini incuriositi”) non si è limitata ad essere una discutibile iniziativa goliardica di una manciata di ragazzi più o meno consapevoli di quel che stavano facendo, ma ha coinvolto anche un assessore del nostro Comune, Mauro Magarelli (nella foto) che, munito addirittura di fascia tricolore, si è prestato a “recitare” (quasi fosse in un avanspettacolo di serie B) una parte che davvero non gli fa onore, ben conoscendo la sua elevata statura morale ed il suo profondo senso delle istituzioni.
Una caduta di stile che non ci saremmo mai aspettati da una persona (prima ancora che un politico) che abbiamo sempre avuto modo di apprezzare (pur nella diversità di opinioni) per il suo rigore e la sua correttezza.
Noi riteniamo che il recupero del senso civico in questa città passi necessariamente dai comportamenti della sua classe dirigente e, in questa circostanza, l'assessore Magarelli (che, lo ricordiamo, è un rappresentante dei cittadini. Di tutti i cittadini, anche quelli omosessuali. O no?) non ha davvero reso un buon servigio all'opera di “normalizzazione” del confronto politico e civile che tutti dicono (a parole) di voler avviare.
Per questo ci sembra doveroso, in questa fase, richiamare tutti (ma in particolar modo assessori e rappresentanti del popolo) ad un maggiore rispetto per le istituzioni ed a comportamenti più sobri e responsabili.
Se la politica (in questa città e nel Paese) ha la pretesa di tornare ad essere credibile, deve necessariamente abbandonare certi “eccessi” che minano alla base il suo prestigio.