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Auguri per un 2024 di pace e libertà ai lettori di “Quindici” di Molfetta e sparsi nel mondo
01 gennaio 2024

MOLFETTA - Auguri di pace e di libertà, dal direttore, dalla redazione e dai collaboratori di “Quindici Molfetta”, perché senza la libertà non può esserci la pace, come dimostrano i conflitti nel mondo.
Serve una cultura della pace che passi dalla libertà, un bene che possediamo, ma che è sempre a rischio: ci può essere sottratto pezzo per pezzo, come sta avvenendo, senza che ce ne accorgiamo. Il fascismo è cominciato così. Il nuovo fascismo comincia allo stesso modo, riducendo la libertà di tutti, dai giornalisti ai magistrati, per imporre un potere senza controllo. Va salvaguardata la nostra Costituzione, primo presidio della nostra libertà e civiltà, una Carta fondamentale che si vuole stravolgere per imporre un sovranismo e un populismo pericolosi e che non ci appartengono. Una minoranza non può imporre le proprie volontà a tutti: questa è la negazione della libertà.

Intanto crescono l’odio e l’intolleranza, frutto anche della stupidità e dell’ignoranza, ormai dilaganti.
La mancanza del rispetto reciproco e dell’ambiente sono il primo passo verso la cultura dell’odio. L’altro non va visto come nemico, ma come soggetto, fratello che ci completa, favorendo la nostra integrazione nella società con la crescita dei valori che abbiamo dimenticato.
E’ la cultura della diversità, quella a cui dobbiamo tendere, altrimenti anni di civiltà saranno stati inutili, rischiando una regressione morale e materiale verso la barbarie. E la storia insegna, anche se non sempre ha scolari.

E quando penso alla diversità, mi riferisco in particolare a quelle osteggiate in questo tempo: dei migranti e delle donne. Entrambi oggetto di aggressione e violenza proprio perché non si riconosce il valore principe, quello della libertà, per il quale uomini e donne hanno sacrificato la vita per perseguire il bene supremo che stiamo sottovalutando.

E la libertà passa anche per il diritto al lavoro, quando manca, soprattutto ai giovani che non lo trovano, ma anche a chi lo perde. La libertà passa anche per il diritto alla salute, sempre più precario, sempre più negato.

E a pagare il prezzo più alto sono sempre loro, i poveri e i fragili, tanto amati dal nostro don Tonino Bello, al quale tanti dicono di ispirarsi, in realtà solo a parole, mentre dimenticano i suoi insegnamenti nelle azioni quotidiane che sono quelle che contano di più.

La libertà vuol dire democrazia; quella che chi ci governa vuole toglierci per non avere più limiti nelle proprie azioni anche illiberali, ignorando i bisogni reali della gente, per fare spazio al superfluo e alla crescita ulteriore dei ricchi, dichiarandosi cristiani a parole e non nei fatti e nell’attività politica che dovrebbe tendere a redistribuire la ricchezza, non ad alimentarla, per garantire il bene comune.

Costruiamo insieme un futuro di libertà e di pace: è questo l’augurio che facciamo ai nostri lettori on line che ci seguono da ben 28 anni e a quelli della rivista mensile, con noi da 30 anni, e li invitiamo a sostenere la libertà di stampa sempre più minacciata, sempre più negata e ridimensionata da chi vuole comandare senza governare, sopprimendo la prima libertà che è proprio quella di stampa.

Auguri di un felice 2024 a tutti i lettori di Molfetta e sparsi nel mondo con il tradizionale manifesto (realizzato anche quest’anno dal nostro Alberto Ficele) affisso sui muri di Molfetta e dedicato proprio alle penne libere che continuano a scrivere e a quelle cadute per la libertà.

Felice de Sanctis

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