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Assegnati i primi 18 lotti per 32 aziende Comincia a concretizzarsi la nuova zona artigianale
15 ottobre 2000

Francesco del Rosso Mentre si addensavano i “venti di guerra” l’amministrazione comunale ha continuato a lavorare fino all’ultimo giorno, avviando una serie di provvedimenti che tecnicamente potrebbero essere conclusi dal Commissario prefettizio. Per lo sviluppo economico della nostra città, l’ultimo provvedimento è stato l’assegnazione dei primi 18 lotti nella zona artigianale di espansione, relative alle maglie A - B - C, per un totale di circa 70 ettari. Questo provvedimento è stato possibile dopo che nel mese di giugno il Consiglio comunale aveva approvato la proposta della Giunta di variante al Pip, per permettere sia l’ampliamento di aziende esistenti, sia l’insediamento di nuove imprese. Inoltre c’è anche la copertura finanziaria di 4 miliardi per le urbanizzazioni, messi a disposizione del ministero del Tesoro con l’approvazione del Patto “Conca barese”. Piano insediamenti produttivi E’ opportuno riepilogare alcuni passaggi, per capire bene cos’è il Pip e soprattutto cosa ha di diverso rispetto alla vecchia zona artigianale. Il punto di partenza è la forte domanda delle aziende di ritrovare una collocazione adeguata alle proprie esigenze produttive. Una necessità che ha costretto molte imprese ad accasarsi altrove, soprattutto Bisceglie. Un fenomeno paradossale, se si considera che fino a due anni fa nella zona artigianale si contavano appena 11 aziende, (oggi sono altre 30), nonostante tutti i 50 lotti fossero assegnati, alcuni da decenni. La conseguenza è stata che molti imprenditori pur acquistando i lotti a 19mila lire al mq., li hanno tenuti “in caldo”, alcuni per motivi validi (mancanza di liquidità, crisi produttiva, ecc.), altri per inspiegabile disinteresse (o speculazione sul prezzo dei suoli?), mentre chi aveva la disponibilità economica e la necessità di insediarsi è stato costretto ad “emigrare”. Questa situazione è stata presa in considerazione dal Comune, che nelle norme di attuazione del nuovo Pip adottato nel ’97, ha inserito alcune novità per non cadere negli errori del passato che forse, consciamente o inconsciamente, hanno favorito proprio la speculazione. La prima novità riguarda la possibilità per il Comune di riservarsi il 10% dei lotti al fine di realizzare strutture da concedere in locazione alle imprese nate con il finanziamento per l’imprenditorialità giovanile (Legge 44, Prestito d’onore, ecc.). Inoltre le imprese artigiane potranno avere la possibilità di consorziarsi per acquistare il lotto, per poi suddividerlo secondo le esigenze delle singole ditte. Per i requisiti, le imprese dovranno dimostrare di essere in grado di far fronte all’investimento, mentre per le assegnazioni avranno la precedenza i consorzi, le ditte colpite da sfratto, quelle i cui progetti sono finanziati da leggi statali e comunitarie, le imprese in grado di versare in un’unica soluzione il costo del lotto urbanizzato. Altra novità riguarda i vincoli della concessione. E’ previsto che la ditta assegnataria debba versare, entro 30 giorni dall’assegnazione, una fideiussione del 30% del costo del lotto, che perderebbe contestualmente alla revoca, se non entra in produzione entro tre anni dalla concessione. Inoltre, in caso di revoca, le costruzioni realizzate, sarebbero incamerate dal Comune. Una serie di paletti quindi tendenti a sfavorire ogni intento speculativo. Tutta l’area di ampliamento del Pip è di circa 700mila mq, di cui almeno 300mila è costituita da una Lama che sarà destinata a verde. Quindi l’area di destinazione specifica è di 446.210 mq. in cui saranno realizzate strade, parcheggi e 98 lotti edificabili di diversa tipologia da 630 a 10.080 mq., con la possibilità di accorpare lotti fino ad un massimo di 20.160 mq. Il costo è di 24mila lire al mq. e quindi le aziende assegnatarie, entro fine ottobre, dovranno versare 8mila lire al mq., denaro che permetterà di saldare gli espropri. Nel caso in cui qualche azienda decida di rinunciare all’assegnazione, ci saranno le altre 10 aziende in graduatoria pronte a prenderne il posto. Dalle assegnazioni si rileva che nella maglia A si trova il consorzio di 15 artigiani “Ciottàimpresa” (lotto in comune di 16mila mq.), mentre nella maglia B ci sono le 13 aziende del consorzio “Puglia”. Per Confsud, Fas, Promove e Cos.Mec si tratta di ampliamento, mentre per le altre di primo insediamento. Questo provvedimento, in realtà, è un significativo passo in avanti per la realizzazione della zona artigianale di nuova espansione, che dovrebbe occupare, si stima, almeno 800 di addetti, ed anche se non si tratterà di nuova occupazione certamente, permetterà a molte aziende di aumentare la produzione e quindi l’organico.
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