Assalto alla farmacia: 150 in coda
Farmacia Mastrodomenico in via Losito presa d’assalto il giorno di Santo Stefano da circa 150 persone, con proteste, malumori e intolleranze da parte di chi non voleva attendere il proprio turno. Motivo di questa coda chilometrica che occupava tutto il marciapiede, è stata l’influenza dilagante in questi giorni. I turni delle farmacie ne prevedono solo una aperta e quindi è facile immaginare il caos che ne è derivato. Alcuni hanno rinunciato, altri invece, che avevano bisogno di farmaci indispensabili, come il cortisone, come ci ha detto un amico, sono stati costretti a sottoporsi all’attesa di ore. Ci chiediamo: è possibile che in una città come Molfetta sia prevista una sola farmacia di turno? Forse la turnazione andrebbe rivista, a fronte delle cresciute esigenze. O quantomeno, di fronte all’emergenza, l’ordine dei farmacisti avrebbe dovuto prevedere un’apertura straordinaria. Giriamo a loro questo interrogativo che molti lettori hanno posto a “Quindici”. Sempre a proposito di farmacie: chi decide dove devono essere collocate? E in base a quali criteri? Sembra che una farmacia apertasi di recente in una zona periferica extra cittadina, abbia ottenuto l’autorizzazione a trasferirsi in città. E’ vero? Come mai e perché così presto quando altri hanno atteso anni per ottenere la necessaria autorizzazione? Ci auguriamo che le scelte vengano fatte con razionalità e, non vorremmo, per spinta politica. La salute dei cittadini è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai politici: basti vedere quello che sta avvenendo col riordino (o meglio disordino) ospedaliero della Regione Puglia e la soppressione dell’ospedale di Molfetta, secondo i capricci di Emiliano.