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Asm di Molfetta nella bufera: protesta degli ex detenuti e denuncia di presunti pestaggi pre-elettorali Ieri mattina davanti al Comune i lavoratori lamentavano il mancato rinnovo del contratto e un dipendente accusava: sono stato malmenato per non aver accettato presunte indicazioni di voto
03 maggio 2008

MOLFETTA - L'Asm (Azienda servizi municipalizzati) di Molfetta di nuovo nella bufera e al centro delle polemiche. Una patata bollente per il neo sindaco Antonio Azzollini. Questa volta non si tratta della sporcizia della città (“Quindici” è stato il primo a condurre una campagna di stampa sull'argomento), che è stata anche uno dei temi della campagna elettorale, con promesse di pulizia tutte da verificare. Ieri al Comune di Molfetta ci sono state due proteste distinte, inscenate entrambe da lavoratori dell'Asm che avevano, però, motivazioni completamente diverse. La prima ha visto come protagonisti 5 dipendenti assunti quattro mesi fa dall'Asm: Michele Petroni, Ignazio Spagnoletti, Cesare Dinunno, Domenico Tota e Francesco Bernardo. Ad essi, con una comunicazione del 30 aprile scorso, a causa di mancanza di fondi, è stato negato il tanto sospirato rinnovo di contratto promesso in data 14 febbraio 2008 con una precedente comunicazione scritta. I cinque lavoratori, ex detenuti, che avevano potuto ottenere l'impiego presso l'Asm in seguito ai benefici previsti dall'indulto e dal successivo progetto di “Italia lavoro”, hanno visto abbattersi su di loro come una doccia gelida l'incubo della mancata riassunzione e quindi il rischio improvviso della disoccupazione. Con la loro protesta, perciò, volevano rivendicare, anche davanti ai carabinieri intervenuti in una situazione che si stava facendo incandescente, il diritto ad avere un posto di lavoro per poter mantenere le proprie famiglie e potersi reintegrare a pieno titolo nella società. Contemporaneamente essi hanno chiesto di incontrare il neo sindaco Antonio Azzollini per chiedere un suo intervento. Infatti, i cinque lavoratori sostengono che la presidenza dell'Asm aveva assicurato loro un rinnovo contrattuale stagionale per la pulizia della costa prima delle elezioni amministrative, rinnovo finora ancora non concretizzato. La motivazione sarebbe il mancato rifinanziamento del progetto da parte del commissario prefettizio. Dopo alcuni momenti di tensione, i carabinieri sono riusciti far tornare la calma e a riportare tutti alla ragione, concordando con il sindaco Azzollini un incontro tra le parti fissato per lunedì presso il Comune. “Quindici” seguirà l'evolversi della vicenda. La seconda protesta ha avuto come protagonista Giuseppe Brunetti, impiegato a tempo indeterminato presso la stessa Asm, il quale è arrivato poco dopo davanti al Comune dove c'era la manifestazione degli ex detenuti, dichiarando davanti a tutti i presenti di essere rimasto vittima di un presunto pestaggio, ad opera di congiunti di un altro dipendente dell'Asm, suo superiore. Per questa aggressione ha annunciato di voler presentare regolare denuncia ai carabinieri. Secondo Brunetti, che aveva il volto tumefatto, gli aggressori avrebbero attuato una presunta ripicca nei suoi confronti per il suo rifiuto di seguire le indicazioni di voto che volevano imporgli in vista delle elezioni amministrative. Il Brunetti ha dichiarato, inoltre, una discriminazione nei suoi confronti: sarebbe stato sospeso per 5 giorni perché sorpreso con un collega a bere un caffè durante il turno lavorativo, mentre la sanzione disciplinare, a suo dire, non sarebbe stata estesa all'altro dipendente Asm che era con lui nel bar. L'altra sera poi sarebbe avvenuto il presunto pestaggio in Via Madonna degli Angeli e il Brunetti, avrebbe dichiarato di aver riconosciuto tra gli aggressori alcuni membri della famiglia dello stesso suo superiore, presunto autore della richiesta elettorale. I carabinieri sono ora impegnati a verificare tutte le circostanze denunciate. L'Asm, quindi sarà uno dei primi problemi che il neo sindaco dovrà affrontare non solo sul piano della sporcizia della città, che lo stesso Azzollini ha riconosciuto e denunciato in campagna elettorale, ma anche su quello della gestione di un'azienda che va sicuramente riorganizzata con una presidenza in grado di far fronte ai diversi problemi che si sono creati negli ultimi anni, attuando un'inversione di tendenza sul piano dell'efficienza gestionale.
Autore: Francesco Tempesta
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