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Approvata la transazione tra il Comune e l'impresa Mazzitelli per l'impianto di compostaggio Ultimo capitolo della vicenda?
20 gennaio 2007

MOLFETTA - Il Consiglio Comunale ha approvato, nella riunione di giovedì scorso, lo schema di transazione tra il Comune di Molfetta e l'impresa “Orfeo Mazzitelli Spa” predisposto al fine di definire l'annosa vicenda legata alla gestione dell'impianto di compostaggio sito in “Contrada Torre Pettine”. L'accordo tra le parti dovrebbe porre la parola fine su un contenzioso giuridico intricatissimo e molto complesso che si trascina ormai da oltre quindici anni e che di fatto ha sempre impedito che l'impianto (attualmente sotto sequestro a seguito di un provvedimento del 2003 emesso dal Tribunale di Trani) entrasse pienamente in funzione. In Consiglio Comunale il sindaco, Antonio Azzollini, ha difeso la proposta di transazione ed illustrato i contenuti: “In parole molto semplici – ha dichiarato il primo cittadino - questo atto significa fare tre grossi passi in avanti in materia di gestione rifiuti. Primo: azzeriamo tutti i contenziosi giudiziari con la concessionaria, superando così le richieste risarcitorie milionarie potenzialmente devastanti per il bilancio comunale. Secondo: miglioriamo l'impatto ambientale considerato che dalla frazione organica dei rifiuti si ottiene il “compost” di qualità, un prodotto riutilizzabile in agricoltura. Terzo: creiamo le condizioni per una gestione autonoma e controllata dei rifiuti, consentendo un risparmio di costi a favore del Comune e quindi a favore dei cittadini molfettesi”. Di diverso avviso i consiglieri comunali di opposizione che hanno votato contro l'atto di transazione. E' stato in particolare Mino Salvemini, consigliere comunale dei Ds, ad illustrare le ragioni, di natura politica e giuridica, per le quali sarebbe stato opportuno respingere quella transazione. Dello stesso parere anche i consiglieri Di Gioia, Altomare e Sallustio che si sono soffermati anche sulla previsione di un ampliamento del medesimo impianto con la realizzazione di una nuova struttura destinata alla produzione di Combustibile da Rifiuti (CDR). C'è da dire, tuttavia, che i consiglieri comunali di centrosinistra, pur mantenendo fermo il loro dissenso rispetto all'atto di transazione, hanno proposto alcuni emendamenti al fine di migliorarne il contenuto. Comportamento, questo, molto apprezzato dallo stesso Azzollini: “Desidero esprimere – ha dichiarato quest'ultimo – un sentito apprezzamento per lo spirito di collaborazione con cui l'opposizione, pur nell'ambito di convincimenti politici differenti rispetto a quelli evidenziati dall'amministrazione comunale, ha affrontato l'argomento in Consiglio comunale contribuendo in maniera apprezzabile al miglioramento dell'atto”. Ma un duro giudizio sulla transazione con l'impresa Mazzitelli è stato espresso anche dagli avvocati che hanno difeso il Comune nel corso del contenzioso prima che il sindaco revocasse il loro mandato per delle rilevanti divergenze: “Il signor sindaco – scrivono i legali in una lettera pubblicata sul numero di Quindici in edicola – nel caso raggiungesse una transazione con Mazzitelli ignorerebbe tutte le gravi censure sulla gestione, contestate (e documentate) dal Pubblico Ministero, Dott. Savasta, che hanno portato al sequestro dell'impianto che è ancora in atto dal 30.10.2003. Il Sindaco, infatti, ignora che alla società sono state revocate le autorizzazioni da parte della Provincia di Bari e che ben difficilmente potrà riottenerle, anche alla luce del processo penale in corso che – probabilmente – si concluderà con una nuova e più grave condanna. Ancor più clamoroso e grave – proseguono gli avvocati – è poi che il Comune di Molfetta stia continuando a disertare la causa penale in corso presso il Tribunale di Molfetta, di fatto rinunziando a priori a provare i danni subiti dall'Ente a causa del comportamento della ditta Mazzitelli”. C'è da dire, tuttavia, che la scelta di rinunciare ai contenziosi giudiziari in essere e a tutte le richieste risarcitorie avanzate è una delle clausole principali contenute nell'atto di transazione approvato dal Consiglio Comunale. L'atto prevede, inoltre, che l'impresa Mazzitelli si impegni a ripristinare il funzionamento dell'impianto e ad ampliarlo, mentre il Comune di Molfetta si impegna ad ottenere tutte le autorizzazioni per il suo dissequestro giudiziario e a favorirne il funzionamento alla massima capacità produttiva. Il tutto con tariffe per lo smaltimento che potrebbero essere molto più basse rispetto a quelle che si sopportano attualmente. L'efficacia definitiva dell'accordo, infine, è subordinata all'accadimento, entro il 30 aprile prossimo, di alcune precise condizioni quali l'approvazione del progetto industriale della “Mazzitelli” da parte delle autorità competenti, l'ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie alla riapertura dell'impianto e il dissequestro giudiziario dello stesso. E l'approvazione della convenzione potrebbe aprire nuovi scenari per lo smaltimento dei rifiuti del nostro Comune. "Molfetta – ha dichiarato il primo cittadino in una nota diffusa da Palazzo di Città - continua a non avere nessuna ipotesi di smaltimento dei propri rifiuti che non sia quella del conferimento in discarica, assoggettata a condizioni operative non ottimali sia sul piano economico, sia sul piano logistico. Considerato che altre città limitrofe si trovano in condizioni analoghe, ritengo sia utile e urgente approfondire l'organizzazione del ciclo di gestione dei rifiuti all'interno del bacino Ba/1". E così all'indomani della ratifica da parte del Consiglio comunale dell'atto di transazione fra il Comune di Molfetta e la “Ing. Orfeo Mazzitelli S.p.A.”, tesa alla riapertura dell'impianto di compostaggio dei rifiuti presente sul territorio molfettese, il sindaco Azzollini non ha dubbi: «Sono convinto dell'opportunità di rimodulare l'attuale Ambito Territoriale Ottimale (Ato) attraverso la creazione di un consorzio fra Molfetta, Terlizzi, Ruvo, Corato e Bisceglie. Una sorta di mini Ato che, al suo interno, sposti il baricentro del conferimento dei rifiuti dalle discariche di Trani o di Andria all'impianto di compostaggio situato in contrada “Torre di Pettine”.» Il volume di rifiuti che nell'impianto di compostaggio verrebbe lavorato sarebbe di circa 200 tonnellate al giorno, compatibile con la quantità totale di rifiuti prodotta dai comuni del mini Ato. È stato calcolato che questa ipotesi produrrebbe complessivamente un risparmio annuo di circa 1,3 milioni di euro. «È del tutto evidente – sottolinea il sindaco Azzollini – che questa operazione comporterebbe solo diversi vantaggi per i comuni coinvolti. In primo luogo si accederebbe a una tecnologia moderna di smaltimento dei rifiuti con un impatto ambientale decisamente più “pulito”. Inoltre, si otterrebbero rilevanti risparmi economici grazie sia all'applicazione di tariffe più basse, sia alle economie che il nuovo consorzio realizzerebbe con la gestione in comune dell'impianto “Mazzitelli”. Per esempio: solo contando i minori costi di trasporto il consorzio risparmierebbe circa 730 mila euro.»
Autore: Giu. Cal.
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