Appello di un lettore a “Quindici”: sono malato e svolgo servizio civico a Molfetta seduto a un marciapiede: datemi una mano!
MOLFETTA - «Salve, sono un malato di tumore e ho subito anche un principio di infarto, faccio un lavoro socialmente utile, vorrei denunciare il trattamento fattomi dalla socialità di Molfetta».
Comincia così la lettera inviata a “Quindici” da Francesco Allegretta (nella foto davanti al cancello del parco di mezzogiorno) che chiede di avere voce per denunciare il suo stato di sofferenza.
«Pur essendo un malato di tumore e cardiopatico mi hanno assegnato un posto di lavoro all'aperto, senza un posto a sedere e senza servizio wc, io prendo diversi medicinali e faccio ancora la chemioterapia – continua la lettera -, ed è chiaro che un posto di lavoro così per un malato come me non è assolutamente idoneo e sono disposto a denunciare questo trattamento. Attendo una vostra chiamata sempre se voi vogliate dare voce alla mia sofferenza e disagio. Distinti saluti.
Francesco Allegretta».
Abbiamo incontrato Francesco che ci ha parlato della sua situazione, della difficoltà di andare avanti (ha una moglie e tre figli da mantenere), ci ha parlato della sua precaria situazione fisica, ci ha mostrato le cicatrici degli interventi subiti.
«Facevo il pizzaiolo ed ero felice – ci ha raccontato Francesco – poi, all’improvviso è arrivato il tumore che mi ha cambiato in peggio la mia vita. Ho perduto il lavoro, perché un maledetto timbro mi ha dichiarato inabile al lavoro che svolgevo prima e così mi sono rivolto ai servizi sociali. Non avrei mai voluto andare a chiedere aiuto, io voglio lavorare, non vivere di assistenza. Ma il mio stato di salute mi costringe a chiedere anche questo. Non ho mai rubato, non voglio andare a rubare. Ma la risposta del Comune non è stata sufficiente. Mi hanno dato un posto di servizio civico come guardiano al parco di mezzogiorno. Un parco chiuso e abbandonato da sempre ai vandali. Io sto qui all’esterno tutto il giorno, seduto a un marciapiede, mattina e sera solo come un cane, senza una sedia, senza un tetto, al sole e alla pioggia, al freddo. Faccio servizio civico a un parco chiuso. Almeno mi sistemassero all’interno, dove c’è una stanza, sia pure abbandonata. Ma mi hanno detto che ai nuovi amministratori non è stata data nemmeno la chiave del parco e non possono entrare. Questa è la mia condizione, che ho voluto denunciare attraverso “Quindici”. Ho chiamato anche quelli di “Striscia la notizia” per venire a filmare la mia situazione e denunciarla pubblicamente. Ringrazio il sindaco per avermi dato questo servizio civico, ma uno malato come me non può stare tutto il giorno all’aperto seduto a un marciapiede. Datemi una mano!».
Giriamo questa lettera al vice sindaco Bepi Maralfa che sappiamo sensibile a questi problemi, che segue anche come assessore alla socialità, augurandoci che possa dare delle risposte a una situazione di disagio, dovuta soprattutto al precario stato di salute di Francesco Allegretta, per il quale speriamo si possa trovare una soluzione diversa da quella attuale, chiaramente improponibile.
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