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Appello di un lettore a “Quindici”: sono malato e svolgo servizio civico a Molfetta seduto a un marciapiede: datemi una mano!
20 gennaio 2014

MOLFETTA - «Salve, sono un malato di tumore e ho subito anche un principio di infarto, faccio un lavoro socialmente utile, vorrei denunciare il trattamento fattomi dalla socialità di Molfetta».

Comincia così la lettera inviata a “Quindici” da Francesco Allegretta (nella foto davanti al cancello del parco di mezzogiorno) che chiede di avere voce per denunciare il suo stato di sofferenza.

«Pur essendo un malato di tumore e cardiopatico mi hanno assegnato un posto di lavoro all'aperto, senza un posto a sedere e senza servizio wc, io prendo diversi medicinali e faccio ancora la chemioterapia – continua la lettera -, ed è chiaro che un posto di lavoro così per un malato come me non è assolutamente idoneo e sono disposto a denunciare questo trattamento. Attendo una vostra chiamata sempre se voi vogliate dare voce alla mia sofferenza e disagio. Distinti saluti.

Francesco Allegretta».

Abbiamo incontrato Francesco che ci ha parlato della sua situazione, della difficoltà di andare avanti (ha una moglie e tre figli da mantenere), ci ha parlato della sua precaria situazione fisica, ci ha mostrato le cicatrici degli interventi subiti.
«Facevo il pizzaiolo ed ero felice – ci ha raccontato Francesco – poi, all’improvviso è arrivato il tumore che mi ha cambiato in peggio la mia vita. Ho perduto il lavoro, perché un maledetto timbro mi ha dichiarato inabile al lavoro che svolgevo prima e così mi sono rivolto ai servizi sociali. Non avrei mai voluto andare a chiedere aiuto, io voglio lavorare, non vivere di assistenza. Ma il mio stato di salute mi costringe a chiedere anche questo. Non ho mai rubato, non voglio andare a rubare. Ma la risposta del Comune non è stata sufficiente. Mi hanno dato un posto di servizio civico come guardiano al parco di mezzogiorno. Un parco chiuso e abbandonato da sempre ai vandali. Io sto qui all’esterno tutto il giorno, seduto a un marciapiede, mattina e sera solo come un cane, senza una sedia, senza un tetto, al sole e alla pioggia, al freddo. Faccio servizio civico a un parco chiuso. Almeno mi sistemassero all’interno, dove c’è una stanza, sia pure abbandonata. Ma mi hanno detto che ai nuovi amministratori non è stata data nemmeno la chiave del parco e non possono entrare. Questa è la mia condizione, che ho voluto denunciare attraverso “Quindici”. Ho chiamato anche quelli di “Striscia la notizia” per venire a filmare la mia situazione e denunciarla pubblicamente. Ringrazio il sindaco per avermi dato questo servizio civico, ma uno malato come me non può stare tutto il giorno all’aperto seduto a un marciapiede. Datemi una mano!».

Giriamo questa lettera al vice sindaco Bepi Maralfa che sappiamo sensibile a questi problemi, che segue anche come assessore alla socialità, augurandoci che possa dare delle risposte a una situazione di disagio, dovuta soprattutto al precario stato di salute di Francesco Allegretta, per il quale speriamo si possa trovare una soluzione diversa da quella attuale, chiaramente improponibile.

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Ciao e grazie per avermi interpellato . Desidero rispondere con serenità ed al contempo con sincerità . Il servizio civico nasce molti anni fa con lo scopo di inserire o ( se vogliamo ) reinserire nel ciclo gli anziani, i pensionati, gli invalidi. Con la nostra amministrazione viene parzialmente riformato il sistema : si da spazio anche ai componenti di famiglie numerose e/o ai giovani . La nuova graduatoria sta per essere approvata e ci sono un botto di domande . Cercheremo di non scontentare nessuno. Si tenga conto che molti operatori civici, nonostante il regolamento prevedesse che dovessero ruotare, prestavano ( e prestano ancora , ma credo non per molto ) la loro attività da molti anni , ritenendo che sia per loro un diritto acquisito . Ciò , a discapito di coloro i quali , pur avendo fatto domanda , restavano al palo , mai venendo nominati . Da anni . Chissà perché . Non approfondisco il tema , per non appesantire il discorso . Dico soltanto , per dovere di informazione, che nessuno controllava gli operatori civici , ognuno dei quali, in passato era libero di autocertificare un monte di ore che poi il Comune era costretto a retribuire . Dunque ogni anno , il comune spendeva circa 300 mila euro per il servizio civico , ripeto senza effettuare alcun controllo sull'effettivo espletamento del servizio stesso o sul monte di ore . Appena insediata la nuova Amministrazione abbiamo pensato di frenare questa enorme emorragia di denaro pubblico, da un lato con i controlli sul servizio , dall'altro con i controlli sul monte di ore . Il risultato e che in sette mesi di amministrazione abbiamo risparmiato circa 50 mila euro. Torno alla base . Nessuno ha diritto di restare a vita a svolgere le mansioni di operatore civico . Nessuno ha diritto di restare a vita a svolgere le mansioni nello stesso posto. Alla base di tutto vi sono queste due regole da rispettare. Francesco , la persona qui ritratta in foto , ha scritto una lettera al giornale on line Quindici giorni . Qualche giorno fa l'ufficio lo ha spostato da un luogo all'altro . Nel massimo rispetto della dignità e della malattia di Francesco, credo di poter dire che lo spostamento di questa unità non sia dipeso da una scelta vessatoria dell'Amministrazione , ma sia scaturito da un fatto ben preciso che , sempre per rispetto , non ritengo di affrontare in questa sede . Ciò detto , a prescindere dalla storia individuale di Francesco , va considerato che , comunque gli operatori civici vanno fatti ruotare , sia come periodi , che come luoghi . Nello specifico, poi, sono sempre a disposizione , come è mio dovere , e poiché Francesco mi conosce , l'ultima cosa che farei e sottrarmi alle doverose spiegazioni che tuttavia non era sbagliato chiedermi personalmente ( o chiedere al Sindaco ovvero a personale del Settore Socio Educativo ) evitando di far pubblicare sul giornale on line una lettera che contiene solo una parte dei fatti e quindi di verità . Gli operatori civici sono e restano un valore aggiunto per la nostra Città ma è bene che tutti sappiano che la fiducia che riponiamo in loro va ricambiata agli Amministratori come pure ai Cittadini , giorno dopo giorno. Concludo dicendo che , comunque , le scelte Amministrative sono sempre modificabili . A buon intenditore . Ciao .

Il sig. Allegretta è forse, se vere tutte le cose che denuncia, la rappresentazione plastica di come l'ottusa burocrazia rende inutili tutte quei fatti di assitenza pubblica che il nostro ordinamento socio istituzionale assicura. Sono relativamente poca cosa, ma meglio che niente! Abbiamo un Sistema Sanitario che molti ci invidiano: pur tuttavia molti Utenti se ne lamentano. E perché? Per la solita stupida burocrazia e/o per alcuni che con i loro comportamenti, danneggiano seriamente l'immagine globale del Servizio (contiamo, quante lettere/denuncie di mala-sanità; ma bisogna tenere presente anche le cronache che vengono, erroneamente da noi, etichettate come BUONA-SANITA'. Ma non perché non lo siano "buona sanità" (sarebbe meglio etichettarle come SANITA', secondo lo spirito di chi l'ha istituzionalizzato, con costi abnormi), ma perchè, abituati, come siamo, a subire il cattivo Servizio, quando invece abbiamo il trattamento che il Servizio DEVE offrire, lo percepiamo come l'errore del Sistema, quando invece dovrebbe essere la regola. Stesso discorso varrebbe per l'Assistenza sociale. Adesso, è mai possibile che il burocrate che ha "ACCONTENTATO" (odioso termine) il sig. Allegertta, avendone riconosciuto i limiti fisici eprofessionali delle sue patologie, non abbia considerato che un Signore del genere, potrebbe aver bisogno anche di stare protetto? Infine, mi sembra assurda l'affermazione che ..."alla nuova Amministrazione non sia stata data neanche la chiave" di una STRUTTURA COMUNALE (in criminale abbandono, ma sempre struttura comunale). Caro vice Sindaco, cara Sindaca, se dipende da voi, ATTIVATEVI PER CAPIRE CHI TRATTIENE LA CHIAVE E PERCHE' SI RIFIUTA DI METTERLA A DISPOSIZIONE. Fatto ciò, vedere il perchè di questa assurdità, sbattere fuori, letteralmente a calci nel sedere, chi fa questo e ...CHIAMARE UN FABBRO!!!!!!!!!!!!!!!! Assurdo e vergognoso!

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