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Appello al Governo e al Parlamento per salvare il pluralismo dell'informazione nazionale e locale
24 settembre 2014

ROMA - Nel corso degli ultimi due anni 32 testate, nazionali e locali, hanno chiuso i battenti. Altre corrono il rischio di doverlo fare. L’Alleanza delle Cooperative Italiane della Comunicazione, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici, la Federazione Italiana Liberi Editori, l’Associazione Nazionale Stampa Online, l’Unione Stampa Periodica Italiana, il Sindacato Lavoratori Comunicazione della Cgil, l’Associazione Art.21 e Mediacoop hanno convocato una conferenza stampa a Roma il 25 settembre alle ore 11.30 nella Sala stampa della Camera dei Deputati.

E’ interesse del Paese adottare un intervento urgente per salvare il pluralismo, l’informazione locale e le esperienze editoriali cooperative, non profit e di idee. Alla conferenza parteciperanno gli operatori e parlamentari di maggioranza e opposizione.

Il sistema italiano dell’informazione è profondamente malato e - nonostante la moltiplicazione dell’offerta attraverso i nuovi media - presenta una qualità non sempre adeguata, limitato pluralismo e posizioni dominanti nel campo delle risorse finanziarie e tecnologiche.

Il settore editoriale è investito da una crisi drammatica ed il calo pesante delle vendite, il trend negativo degli investimenti pubblicitari e la progressiva e drastica riduzione del sostegno pubblico ne rendono oltremodo difficile il risanamento e la riorganizzazione.

Particolarmente colpite sono le aziende dell’informazione di prossimità e di inchiesta, un ambito nel quale vi è una storia di particolare impegno delle testate realizzate in forma cooperativa da giornalisti, nonché di quelle gestite da associazioni e strutture non profit.

Più di 1.000 posti di lavoro sono stati perduti e altri tremila sono in discussione e, con essi, anche la possibilità di far convivere chiavi interpretative plurime e diverse di quanto avviene nelle comunità locali. La vita economica, sociale e politica di tanta parte del territorio è tornata nell’ombra.

L’editoria e l’emittenza nazionale, in queste condizioni, rischiano una devastazione che può compromettere drammaticamente l’informazione, privandola di completezza e competenza.

Per contrastare questa situazione occorre predisporre, rapidamente, un progetto complessivo di ristrutturazione e di rilancio del settore editoriale nel quadro di un processo di ammodernamento tecnologico e multimediale dell’intero settore dell’informazione.

Occorre intervenire per evitare la scomparsa della informazione di prossimità e di inchiesta, delle esperienze libere, autogestite e non profit. Il sostegno all’editoria in Italia è stato istituito sin dall’inizio del secolo scorso, è previsto - in vario modo – negli altri Paesi Comunitari, interviene per correggere le discriminazioni del mercato pubblicitario, consente di fare informazione, a norma dell’art.21 della Costituzione, anche a chi non è dotato di grandi capitali, è sollecitato dal Parlamento Europeo e da quelli nazionali, che più volte hanno ricordato che il mercato da solo non è in grado di garantire il pluralismo.

E’ un bene per il Paese, sostenere, come avviene in tutta l’Europa, la realizzazione di un moderno sistema dell’informazione libero, multimediale, pluralista e di qualità, rilanciare il settore editoriale e contribuire a ridare un futuro alle realtà dell’ informazione locale, la cui scomparsa impoverirebbe il pluralismo, il controllo dei poteri decentrati e la democrazia.
Le cooperative, le associazioni, le fondazioni, le realtà non profit e la FNSI, rivolgono un pressante un appello al Governo ed al Parlamento affinché venga predisposto un tale progetto di riforma ed, in particolare, si provveda a:

1. Avviare un tavolo permanente di confronto con le strutture e gli operatori del settore per definire obbiettivi, strategie e soluzioni per una vera riforma dell’editoria nel quadro più generale della modernizzazione del sistema italiano dell’informazione.

2. Accelerare la revisione della normativa dell’emittenza televisiva e radiofonica, la riforma della Rai, la ridefinizione del ruolo del “servizio pubblico”

3. Provvedere con la prossima legge di stabilità - nelle more della realizzazione della riforma - a garantire le risorse adeguate agli strumenti di intervento che la legge già oggi prevede per l’editoria cooperativa, non profit, di idee e di testimonianza.

Alleanza Delle Cooperative Italiane Della Comunicazione, Federazione Italiana Liberi Editori, Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Sindacato Lavoratori Comunicazione - Cgil, Unione Stampa Periodica Italiana, Associazione Art.21 Per La Libertà Di Stampa, Associazione Nazionale Stampa Online, Mediacoop.

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