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Apicella, tentativi di dialogo dopo l'occupazione
08 giugno 2003

MOLFETTA – 8.6.2003 “I sordi sono stanchi di chi decide per loro”. Queste parole pronunciate da Mario Giallongo, responsabile cittadino dell'Ens (ente nazionale sordi) danno pienamente il senso del disagio e della profonda amarezza che i sordi, non solo della nostra città, avvertono da mesi. Con la ormai imminente chiusura dell'anno scolastico non ci sarà più nessun sodo nell'Istituto Apicella (nella foto): un vero tradimento delle volontà testamentarie di padre Lorenzo Apicella. Per questo motivo lo scorso 5 maggio i sordi di Puglia hanno dato vita ad una assemblea permanente allo scopo di attirare l'attenzione della politica e dell'opinione pubblica sulle questioni da loro sollevate. Complice anche la crisi politica all'interno della giunta provinciale barese, dopo diciotto giorni di assemblea, nessuna risposta è giunta dalle istituzioni. A questo punto i sordi hanno deciso di occupare l'istituto chiudendo il cancello con una catena e hanno atteso che la forza pubblica intervenisse per sgomberare l'edificio. Il loro gesto ha, però, “svegliato” le istituzioni e così una delegazione degli occupanti è stata ricevuta mercoledì 4 giugno dall'assessore provinciale alla socialità Occhiofino. Quest'ultimo ha promesso un forte interessamento rispetto alle questioni poste sul tappeto dalla delegazione. I sordi, pur ribadendo la loro stima personale nei riguardi dell'assessore Occhiofino, sostengono che le difficoltà politiche in cui versa la giunta provinciale di centro-sinistra e tutte le promesse mancate degli anni precedenti, impediscono loro di credere a nuove promesse. Dal canto loro gli amministratori provinciali, tra i quali il consigliere provinciale della margherita Gianni Mastropierro, promettono di avere in mente un decisivo rilancio dell'Apicella e paventano l'ipotesi di farne un cento audiologico di eccellenza in collaborazione con l'Università di Bari. I sordi, però, vorrebbero che l'istituto passasse interamente nelle mani dell'Ens e pensano di aprire un contenzioso giudiziario per “riprendersi” ciò che padre Apicella avrebbe lasciato a loro. Giovedì prossimo, 12 giugno, ci sarà un nuovo incontro alla Provincia tra i rappresentanti dell'Ens e gli amministratori provinciali per tentare di sbrogliare l'intricata matassa. Noi, dal canto nostro, non possiamo che sperare in un successo. Francesco Dell'Olio
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