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Angela Amato: nessun aumento delle tasse per i cittadini
15 settembre 2015

Nonostante le turbolenze che ha attraversato l’amministrazione di centrosinistra di Paola Natalicchio e a distanza di due anni dall’insediamento della stessa, Quindici ha incontrato l’assessore al bilancio Angela Amato, dopo l’approvazione del Bilancio di Previsione 2015/2017 di fine luglio. Abbiamo cercato di capire cosa sta cambiando nelle stanze del Comune e cosa accadrà a Molfetta nel prossimo futuro con uno sguardo al passato, senza tralasciare i cambiamenti in tema di fiscalità locale. L’anno 2015 è l’ultimo in cui debiti fuori bilancio gravano sul bilancio Comunale. Dal prossimo anno, venendo meno questa “zavorra”, potremmo dire che ci saranno effetti favorevoli per i cittadini? «I debiti fuori bilancio riconosciuti in Consiglio comunale a fine 2013, sono stati spalmati sugli esercizi 2013, 2014 e 2015, in tre tranche da circa 960mila euro ciascuna. Con il 2015 queste annualità si esauriscono. Poi, ci sono i debiti riconosciuti nel 2014, la cui dilazione si esaurisce nel 2016 e infine quelli riconosciuti nel luglio 2015, in concomitanza con l’approvazione del bilancio di previsione, coperti con fondi di bilancio 2015. Il 2016, quindi, avrà un bilancio sicuramente meno appesantito dai debiti fuori bilancio, frutto di tutte le spese senza copertura che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione Azzollini e di cui ci siamo fatti carico. Un’operazione di risanamento condotta con molto coraggio e molta determinazione». Nonostante gli sforzi che questa amministrazione dichiara di stare compiendo in termini di equità ed attenzione verso le fasce più deboli dell’amministrazione, la fiscalità locale è avvertita dai cittadini sempre come una “stangata”. Possiamo fare chiarezza tassa per tassa? «Innanzitutto è bene chiarire che quest’anno, nonostante l’ulteriore milione e mezzo di euro in meno di trasferimenti dello Stato dal cosiddetto Fondo di Solidarietà Comunale (che, dal nostro insediamento, hanno subito una riduzione di circa 3,5 milioni di euro passando da più di 9 milioni a poco più di 5 milioni), non abbiamo aumentato le tasse ma le abbiamo mantenute uguali a quelle dello scorso anno. Anzi, abbiamo diminuito di 0,30 l’IMU sui capannoni industriali ed artigianali (categorie D). Questo, al fine dare alle nostre imprese un significativo segnale di attenzione. Del resto, già in passato, questa amministrazione aveva voluto venire incontro alle imprese locali abbassando le tariffe sui passi carrabili. In termini di minor gettito, queste agevolazioni costano al bilancio comunale circa 200mila euro in meno che siamo riusciti a compensare e a sterilizzare grazie alle maggiori entrate derivanti da una severa azione di accertamento, rettifica e lotta all’evasione. Abbiamo inoltre ulteriormente diminuito, rispetto a quanto già fatto nel 2014, i valori venali di alcune aree fabbricabili, adeguandole alle reali aspettative di realizzazione e ponendo rimedio alle inique sopravalutazioni imposte dalla precedente amministrazione. Per quanto riguarda la TASI, introdotta dal Governo lo scorso anno, abbiamo cercato di creare un impianto il più equo possibile, che tenesse in considerazione e preservasse le fasce reddituali più basse della popolazione. La TASI, in sostanza, andava a compensare il mancato gettito dell’IMU prima casa: noi abbiamo fatto pagare la TASI a chi prima pagava l’IMU prima casa. Nella maggior parte degli altri comuni, invece, la TASI la pagano anche gli inquilini, gli artigiani, i commercianti, gli studi professionali, le seconde case… Noi abbiamo fatto una scelta differente, nell’ottica della chiarezza e dell’equità, in quanto ogni fabbricato o sconta la Tasi (se è prima casa) o sconta l’Imu. Pagano solo i proprietari, gli inquilini non pagano. Per la TASI, ci siamo sforzati di introdurre elementi di equità, costruendo scaglioni di rendite catastali all’interno delle quali le aliquote sono state differenziate in base al reddito, preservando chi ha un reddito basso e vive in un appartamento con una bassa rendita catastale ed esentando le rendite catastali fino a 253 euro. Sappiamo bene che l’impianto di questa tassa soffre della criticità rappresentata dalla giungla delle rendite catastali, i cui valori, però, possono essere aggiornati solo con un intervento normativo a livello centrale, che non possiamo far altro che auspicare e richiedere a gran voce insieme agli altri Comuni. In ogni caso, ci siamo sforzati di attutire le differenze in termini di tassazione tra quello che si pagava con l’IMU prima casa e quello che ora si paga a titolo di Tasi. Ed evitando già dallo scorso anno di tassare lo stesso cespite con due diverse imposte, come hanno fatto tutti i Comuni limitrofi, abbiamo in realtà ridotto al minimo l’indispensabile riscorso ad una maggiore pressione fiscale locale, determinata dai minori trasferimenti dallo Stato. Al di là degli annunci con cui dichiara l’abolizione dell’IMU e della TASI, il Presidente Renzi dovrebbe poi spiegarci con quale gioco di prestigio i Comuni dovrebbero assicurarsi le entrate per garantire ai propri cittadini un livello accettabile di servizi. Per quanto riguarda la TARI, introdotta quando ci siamo insediati, a differenza della TARES, la legge prevede che i contribuenti debbano coprire l’intero corrispettivo dovuto all’ASM per il servizio di spazzamento e smaltimento rifiuti. Non dimentichiamo che ci siamo ritrovati con un’azienda che registrava forti perdite, sull’orlo del fallimento. Bisognava procedere ad un risanamento e adeguare il corrispettivo che ha, in questi anni, scontato un aumento esponenziale dei costi di conferimento in discarica. A chi urla dall’opposizione, vorrei ricordare che chi ci ha preceduto aveva aumentato la tassa rifiuti senza aumentare il corrispettivo all’ASM. Insomma, un aumento delle tasse finalizzato a fare cassa, lasciando che l’ASM andasse alla deriva. Ebbene, oggi l’ASM è un’azienda molto più solida, non ci sono rischi per i lavoratori. Il risanamento è passato anche grazie a più adeguate politiche aziendali e quest’anno, nonostante abbiamo dovuto aumentare di altri 100 mila euro il corrispettivo all’Asm, siamo riusciti a non aumentare la TARI. Anche questa volta, ciò è stato possibile solo a seguito di un lavoro di accertamento, rettifica e allargamento della base contributiva. Restano, inoltre, tutti gli sconti previsti per i cittadini che effettuano il conferimento della differenziata all’isola ecologica, per chi effettua il compostaggio domestico, per i locali pubblici che non hanno slot-machine, per le famiglie con disabili, per i pensionati, ecc. L’addizionale IRPEF è rimasta anch’essa invariata dallo scorso anno. Ed è con orgoglio che ribadisco come nella manovra fiscale 2014 questa amministrazione ha voluto dare un forte segnale di svolta, aumentando la soglia di esenzione a 10mila euro e passando dall’applicazione di un’aliquota fissa allo 0,65 ad un’aliquota progressiva, aderendo al principio costituzionale della capacità contributiva e della progressività delle imposte (ex art. 53 Cost.). La verità, quindi, è che quest’anno le tasse non sono aumentate e, anzi, i valori venali di alcune aree fabbricabili e l’IMU per le categorie D sono addirittura diminuiti». Come si evince dal bilancio previsionale 2015 e confermato dalla relazione al bilancio si sta procedendo ad un recupero di crediti connesso a sforbiciate alle spese inutili, tutto questo però sembra non in-fluire in termini di riduzione delle tasse e servizi resi ai cittadini. Come mai? «Per spiegare in termini più comprensibili come funziona il bilancio di un Comune, mi consenta di ricorrere ad un’immagine un po’ lontana dalle definizioni tecniche, forse troppo semplicistica ma che serve a rendere l’idea a chi tecnico non è, ma vuole capire. Il bilancio è come una grande cassettiera con tanti cassetti: ogni cassetto, un capitolo di spesa. Le entrate servono a riempire i cassetti a seconda delle scelte dell’amministrazione, ma anche degli obblighi che un’amministrazione ha e non può ignorare, proprio come nell’amministrazione di una famiglia (le spese del personale, le rate dei mutui, i corrispettivi dei contratti, le bollette della luce, l’acqua, il gas, ecc.). Prima di fare ogni spesa, la regola vuole che io apra il cassetto corrispondente e verifichi che in quel cassetto ci siano i soldi necessari: se ci sono e sono sufficienti, bene! Se il cassetto è vuoto o i soldi non sono sufficienti, quella spesa non posso farla o, al limite, devo ridimensionarla. In passato, questa corrispondenza era pressoché inesistente: in passato si faceva la spesa e poi si cercava quale cassetto svuotare, non necessariamente quello giusto. E quando non se ne trovava uno che contenesse la somma necessaria, le fatture restavano sospese, con i fornitori ad attendere anni prima che venissero soddisfatti i loro crediti. Ecco, noi abbiamo innanzitutto messo a posto la cassettiera, verificando che le entrate per riempire i cassetti ci fossero davvero e se avessero dei vincoli da rispettare. Poi, ci siamo fatti carico dei debiti non pagati, i cosiddetti debiti fuori bilancio, e quindi abbiamo messo in ogni cassetto, valutandoli uno per uno, le somme necessarie a rispettare gli impegni ed a realizzare il nostro programma. È stato un lavoro “oscuro”, invisibile ai più ma molto impegnativo ed essenziale per cominciare a guidare la macchina amministrativa, a governare la città, con il cruscotto sotto controllo e non alla cieca. Naturalmente, questo ha significato utilizzare le risorse per cancellare i residui, pareggiare i conti, accantonare i fondi che oggi la legge richiede per far fronte a mancate entrate (in passato sopravvalutate) e, infine, ad effettuare gli stanziamenti corretti e adeguati per ogni servizio. Forse non si è compreso che questa città era sull’orlo di un baratro chiamato “dissesto” e che il sacrificio chiesto ai molfettesi è stato davvero il minimo rispetto a quello che sarebbe stato necessario se non avessimo tirato le redini in tempo e con tutta la forza necessaria. Voglio sottolineare, in ogni caso, che i servizi resi ai cittadini non hanno subito alcuna riduzione, anzi. Siamo riusciti a mantenere tutti gli impegni dell’amministrazione anche grazie ad una migliore gestione delle risorse a disposizione. Sono stati inseriti in bilancio tutti gli stanziamenti necessari per coprire i costi relativi ai contratti di manutenzione, a differenza di quanto avveniva in passato. Questo significa che oggi tutti gli interventi di manutenzione (illuminazione, strade, giardini, pulizia ecc.) sono stati “messi a bilancio” per il loro costo effettivo, il che garantisce i cittadini in quanto consente di assicurare i servizi evitando, per quanto possibile, che si arrivi a situazioni di “emergenza”. Nelle scuole, per esempio, ci siamo trovati a fare fronte, volta per volta, alla riparazione degli impianti termici che si bloccavano all’improvviso provocando uno stato di disagio inaccettabile per i bambini. Ora, abbiamo stanziato in bilancio le somme necessarie a coprire contratti di manutenzione che dovrebbero preservarci da queste situazioni. Soprattutto per il welfare, abbiamo fatto in modo che fossero garantiti tutti i servizi in essere che anzi si sono arricchiti di altre iniziative. Non dimentichiamo l’introduzione dei c.d. “servizi di cantiere” che hanno da una parte uno scopo solidaristico e sociale per coloro che si trovano in un effettivo stato di bisogno, dall’altra parte si dà loro la dignità di restituire in “servizi” alla comunità cittadina il contributo ricevuto. Questa soluzione innovativa ci permette anche di monitorare meglio i destinatari dei contributi ed essere più equi nei confronti dell’intera platea dei richiedenti. Anche nel settore cultura, c’è stata una vera e propria rivoluzione con la partecipazione alla programmazione regolata da avvisi pubblici. Ciò consente maggiore trasparenza nella pianificazione delle attività e degli eventi ed una razionalizzazione delle risorse da destinare». Nel bilancio di previsione emergono degli investimenti importanti. Nello specifico troviamo: rinnovo parco mezzi MTM (800 milioni di euro); finanziamento raccolta porta a porta ASM (1,3 milioni di euro); fondo rotativo per la progettualità. Ci può spiegare meglio di cosa si tratta? «Sono mutui che stipuleremo con Cassa Depositi e Prestiti. Per quanto riguarda il fondo per la progettualità, si tratta di un fondo di rotazione mediante il quale il Comune si avvale di una riserva a cui attingere, senza togliere fondi alla spesa corrente, per commissionare progetti necessari alla partecipazione a bandi e finanziamenti. In questo modo, si hanno a disposizione del settore Lavori Pubblici risorse che ci consentono per tempo di intercettare fondi europei, statali, regionali. Il mutuo MTM trova la sua ragione a seguito della nuova strategia volta alla riprogettazione del servizio di trasporto pubblico urbano. Il parco automezzi è oramai fatiscente ed inappropriato a soddisfare le esigenze dei cittadini. Così, in base alla strategie disegnate dal PUMS, abbiamo quantificato in 800mila euro l’investimento necessario al rinnovamento dei mezzi che saranno di varie dimensioni, a seconda della tratta assegnata. Sono previsti 7 bus nuovi ed ecologici: in questo modo si ridarà anche il giusto impulso ad un’azienda che era sull’orlo del collasso. Per il finanziamento della raccolta rifiuti “porta a porta”, il piano industriale, predisposto dalla società di consulenza incaricata, prevede un investimento totale di 2,7 milioni di euro. Sulla scorta di questo piano, abbiamo fatto un primo di investimento di 1 milione di euro per far partire la sperimentazione. Questo primo investimento, insieme ad ulteriori 385 mila euro, sono stati ottenenti facendo un lavoro di ricognizione dei mutui Cassa Depositi e Prestiti, richiesti per altre opere concluse ma non rendicontate, le cui economie, quindi, ci hanno consentito, ripeto, grazie ad un attento lavoro di ricognizione, in sinergia tra la ragioneria ed il servizio settore lavori pubblici, di ottenere dalla Cassa lo svincolo di 1 milione e 385 mila euro, senza che i cittadini molfettesi abbiano ulteriori costi, da utilizzare per far partire il “porta a porta”. Naturalmente, il mutuo che completa l’investimento, può essere iscritto grazie a parametri di bilancio che ci consentono l’indebitamento. L’avvio del “porta a porta”, nel lungo periodo, ci permetterà di ottenere economie e di limitare i danni del sempre più elevato costo di smaltimento dell’indifferenziata in discarica e della complessità del reperimento delle discariche disponibili. Con una raccolta “porta a porta”, invece, sarà possibile controllare la corretta selezione dei rifiuti, che possono addirittura diventare una vera e propria risorsa per la città». Nelle fila dell’opposizione si è parlato di un bilancio di previsione che impone, ancora una volta, “lacrime e sangue” ai cittadini, nonché di un bilancio in cui si appalesa la mancanza di un disegno politico. Cosa risponde a queste affermazioni? «Evidentemente l’opposizione non ha neanche letto le carte. Le tasse non sono state modificate, le aliquote sono rimaste invariate anzi, come ho detto, sono diminuite per le categorie D e per alcune aree fabbricabili. Rimane per l’amministrazione l’obiettivo, non appena possibile, di ridurre il peso della fiscalità locale. L’opposizione continua a far finta o a non voler vedere che, a livello centrale, lo Stato continua a tagliare i fondi destinati ai Comuni, lasciando alle amministrazioni locali le vesti del lupo cattivo. La spesa corrente necessita pur sempre di essere finanziata. Certo, se non avessimo da coprire i debiti lasciati da chi ora è all’opposizione (il centrodestra, ndr), avremmo potuto cavarcela anche con la sola razionalizzazione della spesa! In realtà, sono solo prese di posizione preconcette e strumentali. Lo stesso vale per l’accusa della mancanza di un disegno politico preciso. Il bilancio è perfettamente coerente con le linee di governo dell’Amministrazione. Davvero vorrei chiedere a chi oggi occupa i banchi dell’opposizione e ieri governava, a chi fa gli show e blatera senza alcuna cognizione di causa, davvero vorrei che mi spiegasse quale disegno politico avremmo dovuto invece scorgere nei loro bilanci, così poco trasparenti, frutto di una contabilità sciatta ed approssimativa. Il bilancio presentato in Consiglio e approvato con voto unanime dalla maggioranza di governo dice in maniera chiara quali sono le risorse e come vengono utilizzate, quali sono le priorità e quali le rinunce. La trasparenza e il rigore nell’uso del denaro pubblico sono le regole fondamentali che ne hanno ispirato la formazione». 

Autore: Rebecca Amato
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