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Ancora ferma l'apertura della scuola per infermieri a Molfetta
27 gennaio 2007

MOLFETTA - Si sperava in “buone nuove” ma non è emerso nulla di nuovo nella conferenza tenuta presso l'istituto scolastico “Giulio Cozzoli” dal sindaco Azzollini a proposito del mancato insediamento nella scuola del corso di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche. Il corso, appartenente alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bari, sarebbe dovuto partire nell'ottobre 2006 secondo una deliberazione del Senato Accademico dell'Università di Bari, risalente al 2006, che sanciva l'accordo preso con l'amministrazione di Molfetta, l'ente assessorato regionale e l'A.s.l. A partire da quel momento, ribadisce il primo cittadino alla presenza degli assessori C. Minuto e A. Brattoli e di altri consiglieri, “il Comune di Molfetta ha fatto tutto il possibile per consentire l'apertura della scuola per infermieri ed è pronto a mobilitarsi se la Regione non dà la sua approvazione alla partenza e non firma con l'Università la Convenzione necessaria a far partire il corso. Quella di oggi – continua – è una conferenza – denuncia nei confronti della lentezza degli enti regionali”. (Nella foto, da sinistra l'assessore Brattoli, il sindaco Azzollini, il vicesindaco Minuto e l'assessore Carabellese) Il sindaco ricorda che l'apertura del corso, per il quale il Comune ha investito circa 30.000 euro, non implica grandi problemi di ordine economico o logistico per la Regione e rimanda alla prossima volta le risposte alle domande dei giornalisti in merito alla mancata collaborazione degli enti regionali. Nonostante le pressioni dell'amministrazione, dunque, la situazione non sembra sbloccarsi e mentre la conferenza di stamattina “denuncia”, 20 giovani studenti, che hanno già pagato la prima rata della tassa d'iscrizione e sono in procinto di pagare la seconda, attendono ( già da 6 mesi, che non è poco per chi intende terminare i propri studi in regola) di iniziare a seguire le lezioni nella sede molfettese, cosa che tra l'altro è confermata dalla stessa “Guida dello studente” anno 2006/07. La cosa che risulta più strana è come abbia potuto l'Università di Bari garantire l'apertura del corso, a tal punto da darne conferma nella guida universitaria, senza prima aver avuto garanzie dalla Regione in merito ad essa. Ai 20 ragazzi, che hanno domandato il perché di tanti ritardi, i vari enti hanno risposto rimandando, come sempre, le responsabilità dell'accaduto da una parte all'altra. Nell'attesa di un'azione più risolutiva questi stessi ragazzi rimangono ad osservare senza sapere bene a chi altro rivolgersi e, sperando in una riposta immediata, pagano doppiamente il tempo che stanno perdendo.
Autore: Giovanna Bellifemine
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