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Anche quest'anno celebrato il Molfetta day tra nostalgia e ricordi
12 settembre 2015

MOLFETTA -  Per il 12° anno consecutivo Molfetta ha celebrato i suoi cittadini residenti all'estero con l’immancabile appuntamento del “Molfetta Day”. Come di consueto la giornata dedicata ai concittadini emigrati oltre oceano ha avuto inizio all’interno della Villa Comunale, innanzi al busto eretto in onore di Simon Bolivar, generale, patriota e rivoluzionario venezuelano.

A presenziare alla manifestazione il presidente dell’Associazione Molfettesi nel Mondo Marco Vito De Virgilio insieme ai soci della medesima, il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni, il nuovo amministratore diocesano don Mimmo Amato, l’ex sindaco Tommaso Minervini, le autorità tutte ed il sindaco Paola Natalicchio che ha accolto calorosamente e sentitamente la delegazione dei partecipanti al 34° convegno dedicato ai nostri conterranei emigrati all’estero in cerca di fortuna e con la speranza di poter garantire un futuro migliore alle future generazioni.
A conclusione del rituale di benvenuto è partito il corteo in direzione di Piazza Municipio. In testa lo stendardo dell’Associazione e a seguire le colorate bandiere di Canada, Venezuela, Germania, Argentina, Australia, Stati Uniti ed Europa. Tutti luoghi simbolo di un sogno pagato a duro prezzo, di una rivalsa sociale ed economica dolorosa e faticosa, di una malinconia dell’anima legata all’abbandono forzato della propria città natia. Giunti a Palazzo Giovene, si sono sciolte le fila per dare inizio al consiglio comunale monotematico dedicato a festeggiare il rientro in patria – seppur per breve periodo – dei molfettesi sparsi ormai in ogni dove del mondo.
Ad aprire la seduta, il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni che ha focalizzato l’attenzione su due accadimenti assolutamente degni di nota. Si tratta del conferimento della delega “Rapporti con le comunità di Molfettesi all’estero” all’assessore al bilancio e delegata ai rapporti con gli emigrati Angela Amato e della presenza del consigliere Giovanni Facchini e del comandante della Stazione Carabinieri di Molfetta, Giuseppe Malerba all’Hoboken Italian Festival. Difatti per tale occasione sono state donate dalla città di Molfetta le tipiche luminarie, posizionate ed accese ad Hoboken nei pressi dell’Hudson River in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna dei Martiri, patrona di una città mai dimenticata e rimasta nel cuore dei tanti migranti. Un modo per mantenere ancora più saldi i legami fra le due comunità, una mano tesa che ha permesso – per quest’anno – alla bandiera del Comune di Molfetta di sfilare insieme a quelle americana e italiana all’uscita della chiesa di San Francesco, nel New Jersey:

Angela Amato ha sottolineato che oltre alle storie di emigrazione coronate da successo e da felici ritorni, ci sono purtroppo storie di figli e fratelli partiti e di cui si sono perse le tracce, di famiglie spezzate, di viaggi di ritorno carichi di delusioni e sconfitte. La delega che il sindaco ha voluto conferirle è un segnale importante di attenzione verso i vecchi e nuovi "viaggianti" che punta a rafforzare e, ove necessario, a costruire ponti che possano creare nuove opportunità per la comunità residente e per i molfettesi all'estero.

A seguire l’intervento della consigliera di minoranza, Carmela Minuto che - trasportata dai ricordi del cuore legati a storie di migrazione dei suoi cari – ha ricordato quanto fosse faticoso all’epoca della corrispondenza postale tenersi in contatto solo ed esclusivamente tramite lettere, pezzi di carta contenenti l’unico spiraglio di vicinanza con la patria e i propri affetti. Ed anche se attualmente la situazione è cambiata ed è sufficiente un click per collegarsi dall’altra parte del mondo, resta la malinconia di non poter respirare l’aria salmastra che avvolge Molfetta, assaporare le tipicità del territorio, carpire i mutamenti della propria terra e soprattutto riabbracciare un pezzo di cuore così lontano ed inarrivabile. Anche il consigliere di maggioranza, Domenico Gagliardi ha sottolineato il forte impatto emotivo che questo giorno speciale porta con sé. Un momento durante il quale la comunità tutta si stringe intorno ai propri figli esuli che sono partiti con speranze e paure chiuse nelle valigie di cartone che li hanno accompagnati alla volta di una nuova vita.
Una manifestazione che ha offerto un’importante spunto di riflessone su quanto il tema della migrazione sia oggi più che mai attuale, vista la “fuga dei cervelli” dall’Italia alla ricerca di un futuro migliore e di opportunità di carriera e successo. Un contributo sentito e più che mai genuino quello del presidente dell’Associazione Molfettesi nel Mondo Marco Vito De Virgilio che ha chiesto al sindaco e alle istituzioni tutte un aiuto concreto affinché l’operato del sodalizio possa andare avanti e vedere sempre vivo il legame tra Hoboken e Molfetta.
Accorato anche l’appello di don Mimmo Amato affinché l’associazione possa introdurre giovani volenterosi e portatori di un inestimabile valore come quello del riconoscimento ed esaltazione delle proprie origini. Ha altresì ricordato l’operato del compianto Mons. Luigi Martella a favore del prossimo non solo nella comunità di cui era vescovo, ma anche al di fuori attraverso i suoi numerosi viaggi volti a rimarcare la vicinanza della comunità cristiana diocesana a tutti gli emigranti.
Ultimo intervento, quello del sindaco Paola Natalicchio che ha evocato il ricordo delle buste dal profilo rosso e blu delle lettere che arrivavano a casa sua da Port Pirie (Australia) - inviate zia Luccia – la sorella della nonna. Un ricordo corale che rappresenta un ritrovarsi profondo, un ricongiungimento con le radici, ma anche un messaggio politico che deve allontanare una volta per tutte la retorica dell’accoglienza dei migranti per riabbracciare un nuovo modo d stare al mondo al di fuori del bieco egoismo individualista.
A conclusione del consiglio è avvenuta la premiazione dei rappresentanti dei molfettesi nel mondo: Mauro Altizio, Sergio Altomare, Vittoria Germinario, Dino Gadaleta, Antonio D’Agostino e Ottavia Farinola.

© Riproduzione riservata

Autore: Angelica Vecchio
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