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Anche Molfetta ha il suo cinepanettone con interprete d'eccezione: il sen. Azzollini
30 dicembre 2016

MOLFETTA – Questo brutto anno bisestile 2016 che volge al termine, non ci risparmia nulla, nemmeno le macchiette politiche nostrane con il cinepanettone in salsa molfettese.
Già esibitosi in altra occasione con i suoi show politico-elettorali (straordinaria e indimenticabile la sua performance nel consiglio comunale con l’urlo sciattavin rivolto ai consiglieri di opposizione, che ha fatto il giro dello Stivale), l’ex sindaco di Molfetta sen. Antonio Azzollini non perde il vizio del populismo (sicuramente lui l’ha inventato prima di Grillo e Salvini) e, in vista delle prossime elezioni amministrative e politiche, organizza col suo fido servitore, il miserabile voltagabbana animatore del blog del lecchinaggio politico locale, una messa in scena, che ci hanno segnalato alcuni lettori, con tanto di filmato (d’autore?) di ben 2 minuti e mezzo, che serve anche ad aumentare la visibilità del gestore del blog.
Tema della sceneggiata napoletana, ripresa dall’alto di un balcone, per mostrare l’intera scena: i sacchetti di immondizia depositati nella piazzetta di via Madonna degli Angeli, un quartiere, a pochi metri da Piazza Paradiso, dove ha sempre raccolto consensi.
Così, telecamera pronta e attiva, Azzollini, immancabile coppola in testa, si avvicina alla fontana e nota una grande massa di sacchetti di rifiuti. Perciò, si piazza al centro della piazza, per essere visibile a tutti, tira fuori il telefonino e, urlando, in modo da far sentire a presenti e assenti (dietro le persiane), improvvisa una protesta contro i vertici dell’Asm, ai quali chiede di venire subito a pulire. Nel filmato, per la verità, i mezzi dell’Azienda municipalizzata, mentre lui si sgola, sono già al lavoro per rimuovere i sacchetti. Perciò, non si capisce se siano stati allertati prima (e magari erano pronti dietro l’angolo per entrare in scena) e, quindi, facciano anch’essi parte del copione della commedia di Natale alla molfettese, oppure stavano già pulendo, per cui la protesta del senatore non avrebbe senso se non per la telecamera del mercenario servente.
Troppo pochi gli spettatori per la verità, per il cinepanettone locale, per cui si è pensato di far girare il filmato su Facebook, dove ci sono sempre utili idioti nullafacenti pronti ad applaudire e che, anche questa volta, non sono mancati all’appello.
Peccato che il politico di centrodestra, tornato nelle braccia di Berlusconi, al seguito del suo mentore Schifani (non fa una mossa senza il suo consenso), non abbia invece, pensato di rimproverare proprio quei cittadini del quartiere per aver prodotto tutta quella immondizia. Sarebbe stato più giusto, più civile e responsabile: prima di invocare la raccolta dei rifiuti, bisogna evitare di abbandonarla in strada. Meglio, però, secondo il politico del centrodestra, inscenare gli attacchi ad alta voce al dirigente dell’Asm in pubblica piazza (“stai lì, perché questa gente paga le tasse”), per raccogliere consensi popolari. Grillo ha fatto scuola? Oppure, chissà se il comico genovese non si sia ispirato proprio al nostro ex sindaco, nei suoi comizi urlati?
Non si è chiesto colui che dovrebbe essere uomo delle istituzioni, se la sporcizia e l’abbandono dei sacchetti per strada un po’ dappertutto a Molfetta, non possa essere, per caso, l’effetto involontario della sua propaganda e dei suoi comizi contro la raccolta “porta a porta” (che, lui finge di dimenticare, ma faceva parte anche del suo programma elettorale)? I cittadini hanno recepito come messaggio, con la caduta dell’amministrazione comunale, una sorta di “liberi tutti” devastante, che sta portando la città a livelli di sporcizia mai conosciuti prima. Bisogna arrivare a tanto nella campagna elettorale per colpevolizzare gli avversari? Educare i cittadini al rispetto della cosa pubblica e delle regole, e non alla rivolta contro le istituzioni, dovrebbe essere il primo imperativo categorico per un amministratore responsabile. Da questi comportamenti si giudica un politico. Il populismo da quattro soldi Azzollini lo lasci a Salvini, che è già di troppo.

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