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Anche la molfettese avv. Francesca la Forgia nella delegazione nazionale in Palestina
12 luglio 2011

MOLFETTA - C'è anche una molfettese, l'avv. Francesca la Forgia (foto), di ventennale esperienza pacifista, nella delegazione nazionale che si recherà in Palestina e Israele dal 18 al 26 luglio prossimi, guidata dall'ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Luisa Morgantini.
Denso il programma del viaggio, che prevede incontri con rappresentanti istituzionali locali e nazionali, delle Nazioni Unite, ed esponenti della società civile palestinese e israeliana che lottano per una pace giusta in Medio Oriente e per la fine dell'occupazione.
Da Nablus ad Haifa, a Ramallah, a Bil'in, a Jenin, ad At Tuwani, a Gerusalemme, a Betlemme, si proverà a ragionare di una pace possibile e di due stati per due popoli.
 

Autore: Adelaide Altamura
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La pace costituisce oggi uno dei pochi simboli positivi per l'intera umanità: è il simbolo unificante forse più universale. E' uno dei pochi simboli cui la razza umana risponde positivamente. Dio, che è stato per un certo tempo e per molte culture il simbolo unificante, non è più il centro delle attività degli uomini, per lo meno in quelle culture assoggettate all'organizzazione meccanicistica della vita. Il simbolo “Dio” ha cessato di essere universale (se mai lo è stato) non solo a causa delle guerre che si sono fatte in suo nome, ma anche perché a ragione o a torto, una buona parte della coscienza umana vede nei teismi gli ultimi resti di una concezione monarchica della realtà destinata a sparire. La via da imboccare è radicalmente altra. Prima che a un disarmo militare, occorre procedere a un disarmo della cultura bellica nella quale viviamo. Una cultura fatta di arroganza, di brama del potere, di interessi economici, di complessi di inferiorità. Perché ci sia pace in terra dobbiamo compiere una rivoluzione interiore per vincere l'inerzia della mente e accettare di guardare la realtà da un altro punto di vista, di porci domande differenti. Non si tratta di una discussione sui mezzi, quanto piuttosto di una discussione sui fini della stessa vita. La pace è un desiderio di dialogo che sorge quando ci rendiamo conto che non bastiamo a noi stessi, ma possiamo imparare qualcosa dagli altri mettendo in comune le nostre esperienze. In questo senso, non riguarda esclusivamente la politica, l'etica o la religione: è un compito integralmente umano al quale, come uomini, siamo chiamati. (Raimon Panikkar)



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