Anche a Molfetta “rinasce” l'Udeur
“Per creare un'alternativa all'amministrazione Minervini”
Il panorama politico molfettese, in verità assai asfittico, si arricchisce di una nuova formazione, quella dell'Udeur, presentata ufficialmente alla città dal suo gruppo dirigente. Così com'è a livello nazionale, anche a Molfetta il partito si colloca al centro ed “è fatto di persone moderate, di chiara ispirazione cristiana”, come ha sostenuto nella manifestazione pubblica di domenica 22 giugno Mauro de Bari, segretario cittadino, aggiungendo che “l'Udeur a Molfetta è comunque aperta alla collaborazione con tutte le altre forze moderate”. Riccardo Buzzerio, presidente cittadino, ha aggiunto: “Siamo un partito di centro, lontano dagli estremismi, ma all'opposizione del governo Berlusconi, anche se con una posizione autonoma all'interno della coalizione di centro-sinistra”.
L'obiettivo dell'Udeur, ha sostenuto Vito de Bari: “E' quello di dare uno scossone a questa città, rimettere in moto la partecipazione democratica e cercare un'alternativa all'amministrazione di Tommaso Minervini”. E naturalmente anche quello di contare, di conquistarsi spazio e cioè voti, a partire dalla prossima competizione elettorale che, a meno di grosse sorprese, dovrebbe essere quella delle provinciali nella primavera del 2004.
Il nuovo partito ha sede, anche se solo provvisoriamente in Via Nino Bixio, e dichiara una settantina di tesserati. Che evidentemente per la manifestazione di presentazione alla città del 22 giugno avevano altri impegni, vista la scarsa partecipazione che ha quasi contato più presenze dietro il tavolo dei relatori che fra il pubblico. Colpa della domenica calda, che avrà consigliato i più a rimanere al mare o in campagna, o della coincidenza con la processione del Corpus Domini, sicuramente importante per gli aderenti ad un partito che s'ispira ai valori del cristianesimo, com'è stato ribadito più volte, citando il papa e il suo modello di politico ideale, e Giuseppe Luzzati.
O forse di qualche contraddizione fra quel che si vuole apparire e quel che si è.
Il manifesto che annunciava la manifestazione e invitava i cittadini interessati, s'intitolava: ”Volti nuovi prestati alla politica”. Se la logica non è diventata semplicemente un'opinione, come pure sembra in questo paese, era naturale dedurne che per i membri del gruppo direttivo si trattasse di una “prima volta”, del debutto sulla scena politica. Solo che in una piccola città come la nostra, in cui ci si conosce tutti, le contraddizioni si scoprono subito. E così basta una piccola ricerca in memoria, personale, nemmeno quella dell'archivio di questo giornale, per ricostruire l'elenco delle formazioni politiche in cui i fondatori dell'Udeur hanno transitato e per cui sono stati anche candidati. E del resto nello stesso manifesto il nome di Vito de Bari viene seguito dalla definizione di “ex consigliere Asm”, che egli ha orgogliosamente rivendicato di aver svolto con grand'efficienza nei due anni di durata dell'incarico, e che, con poco sforzo di memoria, ricordiamo abbia potuto svolgere in “quota” dei “Democratici di sinistra”. Nulla di male o di strano, ma perché allora proclamarsi “volto nuovo”?
L'avvocato Buzzerio, alle ultime elezioni amministrative candidato in altra lista, si è allargato ad estendere questa verginità politica non solo ai fondatori dell'Udeur a Molfetta, ma anche ai loro parenti, spingendo uno dei pochi cittadini presenti ad alzarsi e a ricordargli il ruolo svolto da suo padre.
Strane contraddizioni, così come quella di evidenziare l'importanza dell'onestà per questo partito ed accettare poi senza imbarazzo alcuno che al tavolo dei relatori, in sostituzione della senatrice Marida Dentamaro, sedesse il consigliere regionale e provinciale Leonardo Maffione che, anche in questo caso se la memoria non ci tradisce, ha recentemente avuto qualche guaio con la giustizia. Per carità, riconoscendogli fino a prova contraria la presunzione d'innocenza, ma cogliendo quanto meno la caduta di gusto.
Chiamiamole stranezze e attendiamo l'Udeur alla prova dei fatti l'unica che conti davvero.
Lel. Salv.