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Anche a Molfetta esplode la mania di Facebook
15 gennaio 2009

Nato dal genio di Mark Zuckerberg, studente ventiquattrenne alla Harvard University, Facebook è il più grande social network che ha scavalcato il colosso MySpace, nell'aprile 2008. Il giovanissimo inventore creò nel 2004 un sistema per inserire online i profili degli iscritti della sua università (chiamato in gergo Facebook) non immaginando che questo piccolo strumento di condivisione potesse vantare a distanza di soli quattro anni più di 160 milioni di utenti. In Italia il trend di crescita è esponenziale, si è avuto un aumento del 4000% di utenti, nell'arco del 2008, passando da 100.000 a 4.000.000. E' stato questo coinvolgimento capillare della società reale che rende interessante analizzare gli aspetti sociali del fenomeno che interessano dei piccoli centri come Molfetta. Facebook, più semplicemente 'Fb', rientra nella categoria dei social network, cioè dei sistemi in rete che collegano gli utenti, ognuno con un proprio profilo, con lo scopo di creare e coltivare relazioni interpersonali attraverso chat, blog e sharing di materiale fotografico. Quindici ha intervistato due persone che senz'altro possono rappresentare le due opinioni contrapposte. I molfettesi su Facebook Claudia (nome di fantasia), molfettese, è probabilmente l'esempio calzante di quanto di più positivo ci possa essere in un sistema come Facebook. Dopo anni di convivenza muro a muro, la teenager ha incontrato il suo vicino di casa proprio attraverso il sito internet. L'intervistata ci ha riferito che ha preferito conoscere il ragazzo via web benché, essendo le rispettive case l'una accanto all'altra, spesso si incrociassero sulla rampa delle scale. “In quei casi ci limitavamo ad un semplice saluto – riferisce Claudia – perché non mi andava di tessere alcuna amicizia”. In seguito, scoperto il profilo del ragazzo in rete, i due hanno iniziato a chattare e quindi a conoscersi. Solo dopo mesi di conversazione i due hanno iniziato a frequentarsi nella realtà decidendo di provare una relazione stabi-le che dura tutt'ora. “Mi considero un pentito - così racconta Guido (nome di fantasia) - perché solo ora mi rendo conto di quanto tempo sprecavo chattando su Fb trascurando la mia reale vita sociale e i miei studi”. Dopo diverso tempo è stato costretto a cancellare il suo profilo per ritagliarsi tre ore di studio al pomeriggio. Inoltre racconta una storia: “Ho dovuto fare in modo che una ragazza, conosciuta in chat, mi credesse morto per interrompere una corrispondenza troppo insistente”. Sembra una vicenda al limite della realtà ma l'intervistato ci assicura che è tutto vero. Le singole esperienze (sono presenti in Facebook perfino molti personaggi della cultura che nessuno avrebbe immaginato potessero appassionarsi alle chat), però, non esauriscono il panorama che offre Facebook. Infatti esistono in rete gruppi di ogni genere. Quelli dei Licei, 335 iscritti dello Scientifico e 222 del Classico, sono stati luogo di incontro virtuale per organizzare le manifestazioni dello scorso ottobre contro la riforma Gelmini. On line c'è persino il gruppo “don Tonino nel cuore…” che vanta 358 iscritti. Sono questi alcuni casi, nostrani, più rappresentativi del potenziale dei social network e a riguardo le opinioni sono disparate. I pro Facebook è utile per ritrovare vecchi amici e farsene di nuovi sulla scorta delle informazioni del profilo. Il sistema è in grado di processare gli interessi e gli amici in comune in modo tale da proporre continuamente potenziali nuovi contatti con cui poter chattare. Nel giro di poche settimane, grazie a questo sistema, tutte le persone che si conoscono nel 'mondo reale' si ritrovano su Facebook con il semplice peer to peer del profilo. Inoltre questo Book si sta rivelando un sempre più utile strumento di lavoro, di aziende e professionisti in modo da tessere nuovi rapporti collaborativi. Si tratta di un modo per condividere progetti e idee inerenti campagne di sensibilizzazione, manifestazioni, attività. Ad esempio il WWF ha più di 103.000 fan. Tra i politici, Silvio Berlusconi conta più di 46.300 sostenitori mentre Barak Obama più di 3.100.000. Inutile ricordare il ruolo strategico dei social network nelle ultime elezioni americane. Anche Antonio Azzollini è nella rete. I contro Il boom Facebook è mosso da un bisogno comune di socializzazione che si esprime nella parola 'amici', utilizzata dal sistema stesso. Ma risolvendo necessità reali con strumenti virtuali si può cadere, come hanno rilevato numerosi psicologi, nell'errore di equiparare un 'vero' amico con un 'semplice' contatto in rete. La comunicazione che si viene ad instaurare manca di alcuni importanti aspetti quali, ad esempio, l'intonazione vocale e i messaggi extraverbali (gestualità, espressione facciale, contatto fisico). Diventa facile poter mentire. I garanti della privacy stanno valutando la possibilità di limitare la potenza di sharing della piattaforma soprattutto per quanto riguarda il materiale fotografico, in particolare quello relativo ai bambini, col rischio che i pedofili possano approfittarne. Infine un uso spropositato di questi strumenti, dal semplice Msn a Fb, da Badoo al più sofisticato SecondLife, può creare dipendenza. Nonostante tutto Facebook cresce di 150.000 utenti al giorno e muove un business di oltre 8 miliardi di euro. Malgrado non ci siano proiezioni certe sul futuro, a Mark Zuckerberg continuano ad arrivare offerte astronomiche per la vendita del dominio. Facebook è, in pratica, il futuro della comunicazione, si spera solo virtuale.
Autore: Sergio Spezzacatena
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