An vuole la testa del giovane consigliere Gadaleta
Merita un momento di approfondimento la richiesta di decadenza del consigliere comunale Sebastiano Gadaleta (attualmente indipendente, a seguito della fuoruscita da AN) inoltrata nei giorni passati al presidente del consiglio comunale, Nicola Camporele, da parte del gruppo consiliare di AN (Rino Lanza, Lele Scherza, Pino Amato). Questi ultimi, in evidente contrasto con Gadaleta e con gli assessori Mauro Magarelli e Anna Maria Brattoli per la loro decisione di abbandonare il partito a seguito dell'ingresso di Pino Amato (fortemente voluto dal presidente locale di AN, Francesco Armenio), sulla base di quanto previsto dal regolamento del consiglio comunale, chiederebbero la decadenza del consigliere Gadaleta in quanto lo stesso si è assentato per tre volte consecutive, senza alcuna giustifica, dai lavori della massima assise cittadina. Lo stesso Gadaleta, come ha dichiarato a Quindici, è assolutamente tranquillo, in quanto le assenze sono ampiamente giustificate per indeclinabili motivi di lavoro, ma ovviamente è dispiaciuto per l'episodio, non certo perché è la prima volta che un consigliere si assenta per tre volte consecutive, ma perchè è la prima volta che nella storia del Consiglio Comunale molfettese dei consiglieri richiedono, per questa ragione, la decadenza di un collega, per giunta della stessa coalizione di appartenenza (centrodestra) che ha una maggioranza schiacciante all'interno del consiglio comunale. Per quanto si possa andare indietro nella storia del consiglio comunale, anche nel caso dell'ultima volta che fu eletto Beniamino Finocchiaro, malgrado le numerose assenze nel consesso cittadino, nessuno aveva mai pensato di chiederne la decadenza. Da un punto di vista politico è chiaro che il gruppo di AN capeggiato dall'avv. Armenio, da un lato ha voluto attaccare ulteriormente, ma per ora senza successo, il giovane consigliere e dall'altro ha lanciato un chiaro segnale di sfida al sindaco Antonio Azzollini, il quale ancora non assegna loro i posti in Giunta che gli spetterebbero, attraverso la sostituzione degli assessori ex AN, Brattoli e Magarelli. Infatti, la conseguenza della decadenza di Gadaleta sarebbe l'ingresso in Consiglio Comunale del primo dei non eletti in AN, Angelo Bisceglia, ritenuto vicino all'attuale gruppo consiliare del partito, che quindi andrebbe a rafforzare le pretese del partito di Fini, rendendo traballante (considerando anche le recenti tensioni dell'UDC dei Minuto) la maggioranza del sindaco in Consiglio. Per questa ragione, il sindaco Azzollini, attento a questi movimenti politici, sta cercando di accelerare il processo di ingresso del consigliere Gadaleta in Forza Italia verso il Popolo delle Libertà. Da un punto di vista morale non possiamo far altro che constatare che i giovani in politica oltre ad essere pochi, diventano anche facile bersaglio di arroganti politici che per giungere al potere farebbero di tutto, preferendo dei giovani consenzienti, usati solo per fare numero. Altro aspetto deprimente è che la politica cittadina è fatta solo per liberi professionisti (avvocati, medici, dottori commercialisti, ecc.) o pochi altri eletti , con una professionalità tutta da accertare, che a qualsiasi ora della giornata chiudono l'ufficio o l'ambulatorio, e corrono a prendere il gettone di presenza in Consiglio, o come in questo caso, hanno il tempo di contare le assenze dei colleghi. Nella politica molfettese emergono sempre più i mestieranti della politica, quelli che hanno trasformato gli incarichi politici nella loro professione. Ma se sei un giovane che dopo aver raggiunto importanti traguardi accademici cerca di farsi strada nel mondo del lavoro (è questo dovrebbe essere il naturale percorso), come lo è per Gadaleta e tanti altri giovani molfettesi, e contemporaneamente, con grandi sacrifici, cerchi di apportare il tuo contributo alla crescita politica, culturale e sociale della città, la strada diventa ripida e piena di imboscate. Con molta probabilità questa vicenda, come anche tutti gli altri contrasti che in questi giorni stanno animando il centrodestra cittadino, si risolveranno con le dimissioni del sindaco, che, in vista delle imminenti elezioni politiche nazionali, preferirebbe una rielezione al Senato, portando di conseguenza Molfetta a nuove elezioni amministrative. Questa sarà l'occasione per i vertici cittadini di AN di dimostrare la propria reale forza elettorale sul territorio, invece di architettare strategie politiche di basso profilo, aggrappandosi a cavilli giuridici per occupare poltrone, dimenticandosi che quelle attualmente occupate sono state ottenute grazie alle dimissioni da consiglieri degli attuali assessori, Brattoli e Magarelli, del presidente della Multiservizi, Maurizio Solimini, e al prezioso apporto elettorale di molti altri militanti che attualmente sono fuoriusciti dal partito. Si conclude così l'ennesima e ci auguriamo ultima puntata della telenovela AN.