Amministrative a Molfetta. Un infortunio della candidata di Azzollini, Isa de Bari, che propone il digestore anaerobico per i rifiuti, senza considerare la relativa dirigenziale già approvata dal commissario
MOLFETTA – La candidata del centrodestra per le prossime amministrative a Molfetta avv. Isabella de Bari, continua la sua campagna elettorale e qualcuno già si chiede se il candidato sindaco sia lei o il suo mentore sen. Antonio Azzollini. Oppure se lei sia candidata al Senato anziché al Comune.
Almeno a giudicare dalle interviste rilasciate finora ai soliti amici, la signora parla più di Azzollini, di quello che ha realizzato, di ciò che può fare ancora come senatore per Molfetta, dei soldi che può portare alla città, come ha fatto in passato, invece di quello che potrebbe fare lei.
In realtà Isa de Bari, come del resto anche agli altri candidati sindaci di destra o di sinistra, tranne qualche lodevole eccezione, pur candidandosi a rappresentare l’intera comunità molfettese (oppure solo la loro parte?) dialogano solo con una parte della città, non amano le critiche, fuggono davanti ai giornalisti temendo domande scomode alle quali non saprebbero rispondere e in tal modo discriminano una parte di cittadini, insomma, una sorta di razzismo comunicativo, che non promette bene per il futuro. Ma i voti bisogna cercarli anche fuori della stretta cerchia degli amici o del cerchio magico della Nutella, perciò, occorre dialogare con tutti, perché i cittadini hanno il diritto di sapere da chi potrebbero essere governati, in modo da scegliere consapevolmente il proprio candidato. Questa è la democrazia che spesso i candidati dimenticano, perdendo di credibilità e affidabilità politica.
Certamente sappiamo di non avere di fronte ad una classe dirigente di eccellenza, soprattutto se paragoniamo i politici di oggi a quelli del passato, ma almeno uno sforzo per evitare situazioni ridicole, come quella di apparire come candidati che parlano per conto terzi (che sta già creando ilarità e commenti sui social, con fake di immagini che sovrappongono il volto di Azzollini a quello della De Bari), si potrebbero fare.
Stesso discorso quando i candidati parlano, senza informarsi. L’infortunio è capitato proprio alla candidata di Forza Italia (o meglio di Azzollini) quando ha parlato della raccolta rifiuti: «Chiara e netta è la nostra posizione in tema di rifiuti: sì alla raccolta differenziata, no al porta a porta che ha prodotto sino ad oggi solo caos, disagi e sporcizia diffusa. La nostra priorità è il digestore anaerobico. Appena ci insedieremo, metteremo in atto ogni procedura utile per avviare i lavori del digestore anaerobico. La digestione anaerobica della frazione umida dei rifiuti (urbani e non) sta assumendo sempre maggiore rilevanza, in Italia e all'estero, per i suoi indubbi benefici energetici ed ambientali. Il digestore anaerobico è un impianto che trasforma gli umidi raccolti a Molfetta e nelle Città limitrofe in energia elettrica e in compost, utile all'agricoltura. Il progetto riposa da quattro anni nei cassetti degli uffici tecnici comunali. Non riposerà in pace perché noi lo metteremo finalmente in atto. Fatti, non chiacchiere!».
Prendendo spunto proprio dallo slogan della De Bari cerchiamo di evidenziare fatti non chiacchiere elettorali: il digestore anaerobico, come ha fatto rilevare qualcuno «produce energia bruciando il biogas, quindi andando a peggiorare la qualità dell'aria che i molfettesi respirano. Chi ci guadagna da questa energia? Sicuramente non i molfettesi ma chi gestirà l'impianto. Ai molfettesi toccherà sostenere i costi per il conferimento della frazione organica, sempre se fosse idonea ad essere trattata, visto che la signora vorrebbe passare nuovamente alla raccolta stradale. Se la frazione organica, raccolta con i cassonetti stradali, non fosse idonea ad essere trattata, non resterà altro che portarla in discarica, a spese sempre dei molfettesi. I costi sanitari sarebbero sempre a carico della comunità, così come i costi per lo smaltimento del compost prodotto non fosse rispondente alle caratteristiche di qualità agronomica».
Ma ancora più grave è il fatto che la candidata di Azzollini (il resto del centrodestra non conta, perché una parte procede solo a servile rimorchio del capo, mentre l’altra parte gli ex azzolliniani sono a caccia di verginità, per cui si sforzano di apparire di sinistra con la trasformistica operazione del Tammavini, Tammacco-Minervini, più nota come ciambotto) appare poco informata anche sulle delibere già assunte dal commissario straordinario Mauro Passerotti.
Compito dell’informazione è anche quella di aiutare i candidati ad essere aggiornati. Bene, riportiamo la Determinazione dirigenziale Nr. 165 del 07/03/2017, relativa all’incarico di supporto alle attività del responsabile unico del procedimento per la verifica ai fini della validazione del progetto esecutivo relativo all’integrazione adeguamento e rimessa in funzione dell’impianto di compostaggio comunale sito in contrada Torre Pettine.
Ecco il testo della dirigenziale, che mettiamo a disposizione della candidata per evitarle altri incidenti di percorso e con la speranza che la De Bari si sforzi di imparare l’arte del dialogo e del confronto, a lei del tutto sconosciuto: «… aggiudicazione definitiva della procedura di gara a favore della ditta Inarcheck con sede in Milano alla via Via Gaetano Negri 8, Codice Fiscale 03465090961, avendo totalizzato un punteggio complessivo pari a 97,44 punti con un Ribasso Percentuale Offerto del 75,010% sull’importo a base di gara;
… dare atto che il corrispettivo per le prestazioni professionali di cui al servizio oggetto dell’affidamento, comprendente ogni onere necessario all’ottimale esecuzione del servizio, al netto del ribasso d’asta offerto in gara, risulta pari a complessivi € 13.176,38 oltre IVA come per legge;
... Ridurre a seguito di gara d’appalto di € 16.075,19 - IVA compresa - la prenotazione di spesa impegno giuridico n. 11/9 del Capitolo PEG. n. 50380 epigrafato “Prosecuzione interventi di cui alla L. 174/2002 e ss.mm.ii.” di cui alla scheda finanziamento n. 05/A - Legge 191/2009 (Legge stabilità 2010) Ministero dell’Interno – bilancio 2016 reimputato al Bilancio 2017 con impegno contabile 805/6;
... Impegnare la spesa complessiva pari a € 16.075,19 - IVA compresa - già prenotata con Determ. Dirig. LL.PP. n. 162 del 06/07/2016 n. gen. 565 al Capitolo PEG. n. 50380, epigrafato “Prosecuzione interventi di cui alla L. 174/2002 e ss.mm.ii.” di cui alla scheda finanziamento n. 05/A - Legge 191/2009 (Legge stabilità 2010) Ministero dell’Interno – bilancio 2016 impegno giuridico 11/9 reimputato al Bilancio 2017 impegno contabile 805/6;
...Dare atto che, ai fini della programmazione finanziaria, l’esigibilità della suddetta spesa è prevista per l’anno 2017…».
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