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Allarme sicurezza a Molfetta, rapina a mano armata in via san Gioacchino: fuggiti i 4 rapinatori, cresce la paura dei cittadini
11 agosto 2012

MOLFETTA - Una scena da far west che rilancia prepotentemente l’allarme sicurezza da sempre denunciato da Quindici. Un ennesimo episodio di microcriminalità, nonostante gli ultimi arresti (un 31enne molfettese per detenzione di stupefacenti e armi e la ragazza che rubò la collana ad una anziana).
Erano le 22 circa dello scorso mercoledì 8 agosto quando un ragazzo che percorreva via san Gioacchino, parallela a via Madonna dei Martiri, a bordo del suo scooter è stato affiancato due ciclomotori. A bordo quattro persone (due per ogni mezzo).
«Subito uno dei quattro si fionda su di lui bloccandolo e contemporaneamente puntandoli una pistola alla gola, senza tappo rosso, intimandolo con un accento sicuramente non molfettese di consegnarli il motore senza porre alcuna resistenza - raccontano sconvolti gli amici della vittima in una lettera a Quindici -. Spaventato e scioccato, il nostro amico non può far altro che lasciare il motore ai quattro, che nel giro di pochi secondi si dileguano, e allertare noi amici e i Carabinieri, sopraggiunti sul posto con tempestività. Per lui “fortunatamente” non ci sono stati danni fisici tranne un ematoma sull’inguine provocato dalla caduta, ma resta la perdita oltre che del motore anche delle chiavi della macchina, portafoglio con documenti, bancomat e altri oggetti personali. Rimane sicuramente la paura per un episodio che non andrà via dalla sua mente così facilmente».
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno aperto un’indagine.
Una scena raccapricciante per i residenti impauriti che, segnalato l’evento criminoso a Quindici, chiedono all’amministrazione Azzollini un provvedimento ad hoc per garantire la sicurezza a Molfetta, divenuta ormai invivibile tra pregiudizi, indifferenza, omertà e microcriminalità sempre maggiore e più pericolosa.
«Vogliamo chiedere all'amministrazione se le telecamere , installate nei punti di entrata e uscita, funzionano - la richiesta dei residenti -. Perché non installarle così come nei punti più critici dove non ci sono in modo tale da poter visionare eventuali atti criminali e le successive vie di fuga?» «Perché questo quartiere viene sempre più dimenticato da questa amministrazione? Viviamo nel degrado, nella sporcizia, senza controlli e sicurezza - continuano i residenti -. La nostra città si definisce come sicura, turistica, accogliente, commerciale, ma chi dei molfettesi é convinto di queste ormai frasi fatte? A parer nostro, sono solo spot politici».
Perciò, secondo gli abitanti del quartiere, sarebbe opportuno (anzi, necessario) l’insediamento a Molfetta della Polizia di Stato, di fronte alla crescente criminalità e ad una amministrazione sorniona, impegnata a ricompattare le schiere (dimenticandosi della città) e incapace di trovare una soluzione o di adottare un atto amministrativo adeguato per tamponare il fenomeno.
« Serve un atto di forza verso chi non ci sente o fa finta di non sentirci. Siamo ormai una città molto grande ed é difficile pattugliarla e controllarla con le attuali forze di polizia presenti oggi sul nostro territorio. Leggiamo oggi sui vari giornali locali di alcune decisioni del Sindaco (a parer nostro, sono totalmente in contrasto con le reali necessità e priorità dei cittadini e della città di Molfetta!) che preferisce risolvere le questioni locali con un Assessore al Marketing anziché pensare alla Sicurezza. Decisioni davvero  infelici - il commento dei residenti, che esprimono una dura critica al sindaco Antonio Azzollini -. Abbiamo bisogno di più sicurezza, controlli e rispetto delle leggi. Queste cose, evidentemente, sono sconosciute non solo dai cittadini molfettesi, ma forse anche da chi dovrebbe farlo come lavoro quotidianamente».
«Possibile che in una città come Molfetta, in espansione continua, ci sia così poca sicurezza? È possibile che ci siano cosi poche pattuglie di Carabinieri a vigilare e monitorare la città? È possibile che i quattro in maniera indisturbata siano entrati in città presumibilmente con targhe coperte? - le domande degli amici della vittima -. La nostra città si definisce come sicura, turistica, accogliente, commerciale ma lo è davvero?».
Ecco perché i cittadini si sentono abbandonati non solo dalle Forze dell’Ordine, ma soprattutto dall’amministrazione comunale.«Quasi 10 anni  che nessuno ha speso o fatto nulla nella zona e quartiere solo per pregiudizi e mancanza di controlli. Noi, però, non dimentichiamo».
 
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