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Allarme del Coni Puglia: lo sport rischia di degenerare E il caso basket Ruvo è l'ultimo esempio: pesante clima intimidatorio a danno dei ruvesi creato per la gara decisiva di giovedì nei play off per la B1
07 giugno 2006

BARI – “Stiamo assistendo alla degenerazione dello sport. Che non riguarda solo il calcio, ma anche altre discipline meno esposte ai clamori della cronaca. Ciò che sta succedendo in questi giorni a Ruvo, nel basket, è l'ultimo, incredibile, esempio”. A lanciare l'allarme è il Coni Puglia, attraverso il suo presidente Elio Sannicandro. Che parte proprio dai gravi incidenti provocati a Ruvo dai tifosi del Gragnano, in occasione di gara quattro dei play off per la promozione in B1 di basket, vinta ai supplementari dai padroni di casa. “Una guerriglia che ha costretto alle manganellate le forze dell'ordine, e che ha distrutto mezzo palazzetto. A rendere ancora più disarmante la situazione, poi, il fatto che l'immediata sanzione del giudice sportivo, che aveva squalificato per tre turni il campo del Gragnano, è stata ridotta in appello ad una sola, commutata in ammenda. Dunque giovedì si giocherà ugualmente in Campania, in un clima pesantemente intimidatorio, come denunciato da dirigenti, allenatore e giocatori ruvesi. Una situazione che costringe ad appellarsi alla federazione ma anche alle autorità e alle forze dell'ordine, a Prefettura e Questura, sollecitandole alla massima allerta per riportare la situazione sotto controllo. Certo, le condizioni ambientali sono ormai inevitabilmente compromesse”. In questo senso il presidente regionale del Coni ha inviato una lettera ai Prefetti di Bari e Napoli e alla federbasket. Sannicandro allarga il discorso: “E' assurdo arrivare a questi livelli. Il problema è ormai vasto. Penso ad episodi di violenza avvenuti dentro e fuori le strutture sportive, di recente anche su campi di volley, o di calcio in serie minori. Lo scandalo calcistico ora è sotto i riflettori, ma in realtà i valori più autentici dello sport si stanno perdendo un po' ovunque. Purtroppo siamo giunti a un punto molto delicato: è il sistema sportivo italiano nel suo complesso che sta degenerando. O il settore è in grado di autoregolamentarsi, ma in modo serio, o si rischia davvero di farsi sfuggire la situazione dalle mani. Ognuno è chiamato a fare la sua parte: le Federazioni, che devono essere più vigili; le società e le associazioni sportive, che devono garantire correttezza piuttosto che collusione; fino alle regole - che devono essere uniche e valere per tutti - e a chi le applica. Il quadro attuale rischia invece di minare la credibilità dell'intero sistema, vanificando quello sport di base e giovanile che costituisce di fatto l'unico ossigeno per il futuro dello sport”.
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