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All'ospedale di Molfetta quasi 6 milioni di euro dal programma di investimenti in sanità Soddisfatta il ministro Livia Turco: “Era dal 2005 che non si facevano nuovi investimenti in sanità. Con il piano approvato abbiamo previsto nuove strutture e azioni di ammodernamento e ristrutturazione dei servizi sanitari per 432,7 milioni”
11 ottobre 2007

MOLFETTA - La Conferenza Stato Regioni ha sancito l'intesa sull'accordo di programma per gli investimenti in sanità (ex art.20 legge 6 7/1988) della Puglia predisposto dal ministero della Salute e dalla Regione Puglia. Queste le opere di ristrutturazione previste per l'ospedale di Molfetta: Ristrutturazione e adeguamento definitivo a norme, finalizzato al rispetto dei requisiti minimi strutturali e tecnologici di cui al DPR 14/1/1997. Integrazione, ampliamento e rifunzionalizzazione di: senologia, centro trasfusionale anche a seguito della individuazione del P. O. di Molfetta come Simt (Servizio immunotrasfusionale). Realizzazione del servizio mortuario, ampliamento e rifunzionalizzazione del pronto soccorso del servizio di emergenza 118 e della Guardia medica. Realizzazione del nuovo blocco operatorio e di n. 8 posti letto di chirurgia. Spesa a carico dello Stato: 5.890.000 euro. “Con questa intesa, che ha riguardato anche la Lombardia - ha dichiarato il Ministro della Salute Livia Turco - e che giunge a poche settimane dal precedente accordo sul piano dell'Abruzzo, va avanti il programma di rilancio degli investimenti in sanità promosso dal Governo per l'ammodernamento del Ssn e per il quale sono stati stanziati 2,6 miliardi dall'ultima legge finanziaria. Era infatti dal 2005 che non venivano attivati nuovi finanziamenti per la sanità e per questo voglio esprimere grande soddisfazione per la celerità con cui si é giunti a formulare questi nuovi accordi di programma con le Regioni, prevedendo qualificati interventi di ristrutturazione e costruzione ex novo di presidi sanitari che erano attesi da anni dai cittadini”. Per la Puglia si tratta della prima integrazione all'Accordo di programma del 2004, con uno stanziamento aggiuntivo di 432.710.950,17 euro a carico dello Stato, di cui euro 16.487.640,17 a valere sulle risorse assegnate alla Regione dal programma libera professione intramuraria. Tale somma si aggiunge ai 224 milioni del precedente accordo per un totale di 656,7 milioni di euro di investimenti dello Stato nella sanità pugliese. Il nuovo piano prevede la realizzazione di 41 interventi prioritari per la riqualificazione della rete ospedaliera e territoriale e si pone come obiettivo primario la promozione della prevenzione e razionalizzazione dell'assistenza mediante la riorganizzazione della rete ospedaliera e la creazione di strutture dedicate alla medicina del territorio. Gli investimenti più rilevanti riguardano la creazione di strutture di eccellenza nelle Aziende ospedaliere Policlinico di Bari, per 92.582.640,17 milioni di euro a carico dello Stato e Ospedali Riuniti di Foggia, per 61.750.000,00 milioni di euro a carico dello Stato. Nel nuovo Presidio ospedaliero della Murgia di Altamura, per 21.470.000,00 milioni di euro a carico dello Stato e nell'Ospedale “Vito Fazzi” dell'ASL di Lecce per 125.804.700,00 milioni di euro a carico dello Stato. Altri progetti che prevedono un elevato impegno finanziario riguardano l'adeguamento a norme degli ospedali “Di Venere” e “San Paolo”di Bari, dell'ospedale di Casarano-Gagliano (Le) e dell'ospedale “SS. Annunziata” di Taranto. Interventi di rilievo per migliorare l'offerta distrettuale riguardano la ristrutturazione dell'ex Presidio ospedaliero “Di Summa” di Brindisi per realizzare là Casa della salute, il completamento e la messa a norma degli impianti del Presidio sanitario territoriale di Vieste e la realizzazione di strutture per la sede distrettuale e poliambulatorio a Campi Salentina con collegamento strutturale all'Ospedale di comunità. La realizzazione delle opere inserite nell'Accordo approvato consentirà alla Regione Puglia di migliorare la qualità e la sicurezza delle strutture sanitarie, garantendo una rete dell'offerta più appropriata ed efficace, anche attraverso il potenziamento delle attività specialistiche e di diagnostica con la riduzione dei rispettivi tempi d'attesa.
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