MOLFETTA - Il tintinnio di una campanella ha segnato, come consuetudine, l’inizio dell’incontro del Rotary Club nell’aula magna del Seminario Vescovile di Molfetta, in collaborazione con l’associazione di volontariato vincenziano e con “I medici con l’Africa CUAMM”.
Febbraio, che per il Rotary International è il mese della comprensione nazionale e della pace, li vedrà impegnati, attraverso il servizio, in azioni e comportamenti ispirati alla solidarietà. Per questo, i rotariani di Molfetta hanno chiamato il giovane dott. Luigi Pisani a condividere la propria esperienza come testimone di un servizio puro e incondizionato. Fin da piccolo ha potuto conoscere la povertà e la miseria che intrappolano gran parte del popolo africano grazie ai suoi genitori, entrambi medici missionari, che hanno reso partecipe lui e i suoi fratelli dell’amore che trapelava dalle loro mani operaie. Così il dott. Pisani ha poi seguito le orme dei genitori attraverso le strade polverose dell’Africa.
Il racconto inizia dalle immagini: un asse da stiro su cui avvenivano le operazioni, un ospedale senz’acqua in mezzo a una terra che ne è ricca e, infine, il volto dei bambini che ringraziano con il sorriso. Oggi, dopo 7 anni, la situazione è sorprendentemente migliorata: quello stesso ospedale, infatti, è diventato un centro di fistola ostetrica con bagni e corridoi in ottimo stato e meticolosamente costruito secondo norme igieniche. In più oggi è presente in quella zona l’acquedotto realizzato con i fondi messi a disposizione dal Rotary club di Molfetta.
Progressi ottenuti grazie al CUAMM (Collegio Universitario Aspiranti Medici Missionari), la più antica organizzazione non governativa in Italia, nata dall’idea di un professore che voleva dare la possibilità ad aspiranti medici di portare la propria esperienza nei Paesi bisognosi. Oggi vive ancora grazie a medici come il dott. Pisani che continuano a diffondere, attraverso il loro operato, i punti cardine di quest’associazione.
Il primo è quello di operare progetti di lunga durata in posti sperduti. È indispensabile che passi del tempo affinché la situazione si possa smuovere, operando con l’umiltà propria del servizio. Il secondo punto è “verso l’ultimo miglio”, umanamente inteso. L’associazione, infatti, punta all’aiuto dei più poveri e disagiati, in primis donne e bambini. Dalle statistiche emerge che in Africa, in cui c’è un’altissima domanda di medici, muore una donna ogni 16. Per questo, il CUAMM ha in corso il progetto “Prima le mamme e i bambini” in accordo con l’università di Bari e il Mozambico.
Ma, come asserisce il dott. Pisani, «nelle zone più povere, un medico deve imparare a capire qual è il senso del limite, accettare che non sempre si può fare qualcosa per così tante persone».
Il terzo cardine è la formazione, pista di lancio per i medici missionari e indispensabilmente bidirezionale tra chi è chiamato a collaborare. Il quarto ed ultimo punto è “con l’Africa” che implica condivisione, confronto, complicità. È questo l’unico modo affinché le popolazioni in cui i medici operano inizino a riporre fiducia in loro e nella sanità.
Il dott. Pisani ha terminato la sua testimonianza riferendo le esperienze positive di Adelaide, angolana, arrivata qui 6 anni fa e oggi laureata in medicina e di un altro ragazzo proveniente dall’Africa anch’egli studente in medicina. Entrambi, aiutati nella formazione dalle famiglie molfettesi, hanno potuto studiare e compiere piccoli passi per la realizzazione dei propri obiettivi.
Al termine dell’incontro, il Rotary Club di Molfetta ha consegnato una targa al dott. Pisani come riconoscimento (e apprezzamento) del suo operato. Ma la vera testimonianza è stato quel silenzio che probabilmente parlava di ricordi, volti grati, notti insonni, strade polverose, Africa. Il silenzio di tutti i missionari i cui umili gesti li rendono grandi persone.
© Riproduzione riservata