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Al Ghigno “Serbo amore” di Zaccaria Gallo
15 aprile 2015

Isa, Donatella e Nicola Rotondella continuano a credere, con ostinata passione, che nessun libro elettronico potrà sostituire il libro di carta, quello che si può tenere fra le mani, sfogliare e riprendere dal punto dove ci si è fermati e tornare indietro, e sentire l’odore della carta stampata e il fruscio delle pagine che si sfogliano (quelli che parafrasando Bernard Berenson potremmo chiamare i valori tattili) e ritrovare con gioia nella propria biblioteca magari dopo anni. Quando poi nella loro Libreria Il Ghigno, ormai luogo di ritrovo per quelli che continuano a credere nei libri stampati, si presenta un libro di poesia che viene introdotto dalle note avvolgenti di un sassofono con accompagnamento di tastiera, l’atmosfera è perfetta. Il libro, fresco di stampa nella elegante edizione Secop è “SERBO AMORE”, di Zaccaria Gallo, Trenta poesie in italiano con traduzione in caratteri cirillici a fronte che poi sarà presentato in Serbia, in caratteri cirillici con traduzione italiana a fronte e con il titolo “Con una mano sul cuore”. “Serbo amore” è dedicato a Ljubica, la Madre di Zaccaria, la cui foto, al termine del libro, ridesta tanti ricordi in chi ha avuto il privilegio di conoscerla, donna semplice e ospitale che invitava gli amici dei figli a cena e preparava le specialità della sua terra. Figlio di una serba e di un italiano, Zaccaria Gallo è come se in questo libro ritrovi le sue due origini e quello che può sembrare contrasto diventa fusione. In queste poesie il poeta “ ci accompagna in viaggio in un luogo geografico e dell’anima, nella Serbia di sua madre (ieri) e in quella di oggi che riscopre […] Questa Serbia/Madre è descritta con occhi d’incanto: i paesaggi fluviali della Sava e del Danubio, le trattorie, i cibi e le bevande, il ritmo lento del rito del caffè; le città di Belgrado, Kraguievac, Smeredevo, gli amici/fratelli, soprattutto lo scrittore Dragan Mraovic”, come ha detto nella sua completa, attenta presentazione, Nico Mori. Zaccaria Gallo è nato a Susa di Tunisi da padre italiano e madre serba, è laureato in medicina e specializzato in Urologia, ma anche se ora è in pensione, pur potendo dedicarsi completamente alle sue passioni di poeta e drammaturgo, è rimasto medico nell’anima, dedicando il suo impegno anche alla Pace e alla Solidarietà, con l’Unesco, organizzando l’invio di aiuti materiali per le popolazioni iugoslave nel conflitto del 1992, con la Fondazione di un gruppo di Medicina Solidale, solo per citare alcune delle sue numerose iniziative di solidarietà e cultura. Ha ricevuto il Premio Luigi d’Angiò 2010, conferito dal Comune di Bisceglie “per l’intensa carriera artistica, culturale, poetica, e teatrale”. Tanti i riconoscimenti prestigiosi per la sua prolifica produzione di versi e testi teatrali. Per citare solo alcuni suoi libri di poesia : “ Parole nascoste”, “Voci nel vento”, “Come lumaca amante di ferula” (primo premio Concorso Internazionale Sissa di Parma), “Il venditore di nuvole”. Per il teatro, avvalendosi anche della collaborazione del figlio Vittorio, musicista, compositore, direttore d’orchestra ed esecutore noto in Italia e all’estero, ha scritto e rappresentato in diverse città italiane molte opere drammaturgiche fra le quali “Maria e Ramondello”, “Anime di sabbia”; “Le allegre comari di Puglia”, “My Molfetta” (diventata anche un film), “Da De Andrè al cuore” (rappresentata nel carcere di Lecce), “La voce dei protagonisti” (che ha ricevuto il messaggio del Presidente della repubblica Napolitano), e tante altre. Il 14 marzo scorso nella serata al Ghigno, introdotta da Isa de Marco, sempre accogliente padrona di casa, il sax di Vittorio, in sue composizioni, accompagnato egregiamente da Sergio Cangelli, ha intervallato la lettura dei versi interpretati da Nicola Accettura, intenso e partecipe, la delicata interpretazione di Francesca Cangelli, l’appassionata dizione di Alberto Tarantini. Ha concluso la serata il professor Pasquale Gallo con un bell’intervento critico. Zaccaria Gallo ha commentato alcune delle sue poesie mentre Rosanna, moglie di Zaccaria da quarantasei anni, ascoltava attenta e intenta la musica del figlio e le poesie del marito, perché Rosanna è il motore segreto di tutta la famiglia. Accompagna Zaccaria nei suoi viaggi, lo segue e sostiene in tutto quello che fa (ed è tanto, in tutte le direzioni!) e a lei Zaccaria ha dedicato poesie e versi bellissimi, come quelli citati da Nico Mori la sera del 14 marzo: “Se la nostra vita è un cammino breve o lungo nessuno sa ci sono incontri sulla strada della vita che più dolce rendono il viaggio” Buon viaggio a Zaccaria, buon viaggio a Rosanna, buon viaggio ai figli, verso sempre più alte affermazioni.

Autore: Marisa Carabellese
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