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Adisco e Rotary Molfetta insieme per la donazione del sangue cordonale
15 novembre 2015

Si è parlato di donazione e di prospettive terapeutiche delle cellule staminali da sangue del cordone ombelicale durante il convegno formativo svoltosi nella la sala convegni dell’Hotel Garden. Ad introdurre il tema il presidente del Rotary di Molfetta dott. Vincenzo Galantino e la presidente della locale sezione Adisco prof.ssa Mina Raguseo in una sala affollata dagli alunni delle quarte e quinte classi degli istituti superiori di Molfetta e Terlizzi. Un incontro rivolto soprattutto ai giovani – come ha spiegato il presidente Galantino – che ha sottolineato l’importanza della cultura del dono. A seguire Mina Raguseo, ha introdotto gli illustri relatori, rimarcando l’importanza della sensibilizzazione tra i giovani di un tema importante quale la scelta della donazione volontaria e gratuita del sangue cordonale. Una sfida che dal 2012 la locale sezione dell’Adisco sta mettendo in campo con l’obiettivo di diffondere a Molfetta e in tutta la provincia insieme alle sezioni di Bisceglie, Trani, Corato e Bari. La sfida più accattivante però è stata quella di portare la cultura della solidarietà e del dono nelle scuole, tra i ragazzi e le ragazze, genitori del futuro che dovranno scegliere nei prossimi anni se donare o meno il sangue contenuto nel cordone ombelicale del loro bambino. E’ per questo che la presidente Raguseo ha anche annunciato l’istituzione della “Festa del piccolo donatore”che si svolgerà a fine anno e che mira a coinvolgere un numero importante di giovani per sensibilizzarli alla cultura del dono solidaristico. Una meritoria opera di proselitismo – come l’ha definita il vice presidente nazionale di Adisco Dr. Danilo De Cicco - che ha visto la sezione biscegliese spiccare per la capacità di saper infondere quei semi che hanno portato alla nascita della sezione di Molfetta e di altre sezioni Adisco in Puglia. È il Dr. Michele Santodirocco, direttore della banca del sangue cordonale della Regione Puglia a spiegare passo dopo passo i compiti della banca del sangue cordonale. La raccolta del sangue cordonale avviene subito dopo il parto, ad opera di personale abilitato ed entro 30 ore raggiunge la Banca del Sangue cordonale presso la quale sarà sottoposto alle analisi necessarie. Solo se il sangue raccolto contiene determinati parametri (volume di almeno 60 ml, numero di cellule nucleate non inferiore a 2 miliardi, negatività ai controlli di sterilità e microbiologici, ecc.) verrà bancato e potrà essere utilizzato per un trapianto. In media solo il 12% delle unità raccolte nei punti nascita viene bancato ma nulla viene buttato perché utilizzato anche nella preparazione di gel piastrinico per curare ulcere, ferite, ustioni ecc. In Italia solo il 6% delle coppie decide di donare il sangue cordonale, in Puglia nel 2014 sono state raccolte 1588 unità di sangue, tra le quali molte sono state donate e conservate in banche del sangue pubbliche, altre invece conservate per uso “dedicato” (è consentita dalla legge tale conservazione in banche pubbliche e senza costi per il paziente solo se al momento della nascita del bambino esiste un parente stretto affetto da malattie curabili con il trapianto di cellule staminali), oppure per uso autologo (in questi casi la conservazione avviene in banche estere e a spese del paziente perché non consentito dalla normativa nazionale). La prima banca del Sangue cordonale nasce in Italia nel 1993, in Puglia poco più di 15 anni dopo, nel 2007 grazie alla sensibilità dell’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Nasce a San Giovanni Rotondo nel foggiano e dopo appena un anno e mezzo balza al primo posto per numero di donazioni. A concludere la serata gli interventi del Presidente Adisco Puglia Dr. Giuseppe Garrisi che analizza la situazione pugliese e illustra le varie sezioni Adisco sul territorio e i diversi punti di raccolta e del Dr. Nicola Santoro, Coordinatore del reparto di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari che illustra le possibilità di trapianto e le prospettive terapeutiche delle cellule staminali da sangue del cordone ombelicale nei tumori dei bambini, con un’incidenza purtroppo ancora molto alta di 14 - 15 casi ogni 100.000 individui.

Autore: Giovanni Angione
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