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Addio Auchan. “Città della moda”, protestano i commercianti L'iniziativa, annunciata pomposamente, sarebbe naufragata tra vari contenziosi. Sul “Fashion district” si procede tenendo all'oscuro di tutto i titolari dei negozi
15 giugno 2002

Che cosa ne è stato dell'apertura dell'ipermercato Auchan? A che punto è la realizzazione della Città della Moda? Perché in città non si parla più dei due grandi progetti economici previsti già da diverso tempo? Abbiamo chiesto informazioni più dettagliate a Michele Palombella, presidente di “Molfetta Shopping”, associazione che riunisce quasi 80 commercianti cittadini. Palombella conferma che le notizie relative all'apertura dell'ipermercato Auchan sono soltanto voci di corridoio. Sembrerebbe, infatti, che il problema sia stato rimandato tra due anni o addirittura potrebbe essere stato archiviato. Tempi tecnici allungati per una disputa in corso tra aziende che si contendono l'appalto avrebbero fatto naufragare l'investimento prima che la nave intravedesse seppure lontanamente il porto. Sembra invece assumere una brutta piega l'organizzazione del “Fashion District”, meglio conosciuto come “Città della Moda”. Con certezza apprendiamo dal presidente di “Molfetta Shopping” che il Comune ha già provveduto all'assegnazione delle concessioni commerciali previste, mentre meno certa è l'assegnazione delle licenze edilizie. Si può presumere che anch'esse siano state assegnate in quanto, in base all'accordo firmato il 22 febbraio scorso alla Regione Puglia alla presenza del sindaco Minervini, si specificava che tali assegnazioni dovessero essere attribuite entro 60 giorni, pertanto entro il mese di maggio. In un incontro svoltosi in Comune nel mese di aprile lo stesso sindaco rassicurava la rappresentanza dei commercianti circa il conferimento delle concessioni commerciali e contemporaneamente assicurava che per quelle edilizie la pratica era in itinere. Non essendo state comunicate notizie certe a riguardo neanche all'associazione “Molfetta Shopping”, il presidente Michele Palombella ha fatto richiesta all'amministrazione comunale di un incontro allargato a tutte le istituzioni commerciali della città per poter discutere del problema, incontro che però non è stato concesso. Palombella ritiene questa situazione molto grave perché a suo avviso “ogni giorno che passa senza prendere alcuna iniziativa significa creare uno squilibrio tra il commercio urbano e quello extraurbano”. Parole forti quelle del presidente di “Molfetta Shopping” che ci spiega anche la posizione assunta dalla sua associazione: i commercianti non vogliono ostacolare la realizzazione di un complesso commerciale come la “Città della Moda”, ma nel contempo vogliono poter trarne delle opportunità. Le opportunità ci sono, ma devono essere progettate e concordate per tempo, cosa che non sta avvenendo. Si sta così sprecando del tempo prezioso per l'economia della città poiché il commercio extraurbano viaggia a velocità molto più sostenuta se confrontata con quella del commercio urbano. Il presidente Palombella esprime forti perplessità, si chiede se la cittadinanza abbia capito la gravità di tale situazione: non si possono non considerare gli aspetti che un investimento del genere può provocare all'assetto socio-economico della città, ma tutto questo non è stato ancora studiato. Non è stato fatto ancora nulla per ipotizzare uno scenario economico futuro della città o per cercare di creare un punto di equilibrio. “Non si può dimenticare la centralità del commercio nel sistema sociale della città”, pertanto sarebbe opportuno intervenire con progettualità serie e impegnative se si decidesse di votare l'economia molfettese all'extraurbano. Attualmente l'economia urbana non è predisposta a tale eventualità e inevitabilmente ne risentirebbe pesantemente. Più volte il presidente di “Molfetta Shopping” chiarisce che la realizzazione del progetto è ben vista dai commercianti della sua associazione perché creerebbe sicuramente occupazione per molti giovani della città, porterebbe nuova linfa finanziaria e attirerebbe anche numerosi visitatori; tuttavia a suo avviso si dimentica che accanto ai benefici si pagherebbero dei costi, soprattutto in termine di posti di lavoro attualmente esistenti. “Manca una progettazione seria correlata a una decisione così importante”, basterebbe permettere a tutte le parti economiche coinvolte nel progetto economico di poter partecipare in maniera propositiva alla stesura di un programma di co-evoluzione. Secondo Michele Palombella per poter fare tutto questo servono non poche risorse finanziarie e soprattutto disponibilità politica che, invece, sembrano assenti. “Quello della Città della Moda potrebbe essere un aspetto centrale per l'amministrazione pubblica perché l'estensione della città non si vede solo nell'assetto geografico, ma è anche nell'evoluzione, cioè nella riqualificazione della città esistente, cosa più complicata”. Antonella Lucanie
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