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Accordo Associazioni Consumatori - Costa Crociere
06 febbraio 2012

ROMA – 11mila euro di risarcimento più circa 3mila euro di rimborsi per le spese sostenute inclusa la quota pagata per la crociere per ogni passeggero, inclusi i bambini, oltre eventuali altre indennità previste da assicurazioni eventualmente stipulate dai passeggeri. Questo è il risultato dello storico accordo tra il Comitato Naufraghi Concordia, di cui l’Adoc ne è membro, e Costa Crociere.

“E’ un accordo storico, che chiude una vicenda drammatica – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – una vera class action stragiudiziale, che risarcisce anche il danno biologico per stress e vacanza rovinata in modo congruo. Nel raggiungere l’accordo abbiamo tenuto conto del codice del turismo italiano e delle situazioni normative previste in altri Paesi, dato che i passeggeri coinvolti nel naufragio della Costa Concordia sono di varie nazionalità. E’ un accordo democratico, che non fa distinzioni né di ceto né dei Paesi di provenienza dei passeggeri, vale in tutto il mondo e la Costa Crociere lo diffonderà nelle varie lingue. L’accordo è erga omnes, valido per tutti e non solo per chi decide di fare causa, e permetterà ad ogni passeggero di ottenere un risarcimento immediato di 11mila euro più 3mila euro di rimborsi, che saranno liquidati entro una settimana dall’accettazione sia in Italia che nel resto del mondo, senza risvolti legali e senza tempi lunghi di giudizio. L'accordo interessa circa 3.000 passeggeri di 60 diverse nazionalità, di cui circa 900 sono italiani. Il risarcimento riguarderà anche i bambini, per cui una famiglia di due adulti e due bambini otterrà quasi 50.000 euro complessivi. Stimiamo che ad aderire all’accordo sarà l’85% degli interessati, che riceveranno direttamente da Costa Crociere la proposta e la modulistica per l’accettazione. Restano in ogni caso esclusi tutti coloro che hanno subito danni fisici per i quali è prevista una trattativa individuale. Vogliamo sottolineare, inoltre, il ruolo di facilitatore svolto da Astoi, che ha convocato il tavolo e che ha permesso di raggiungere dopo una trattativa di oltre 16 ore ininterrotte questa soluzione, che comunque lascia liberi gli interessati di aderire all’accordo o di scegliere altre strade molto più lunghe ed onerose”.
 

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Onestamente non so se essere "contento" (si fa per dire) o meglio perplesso per la rapidità, inusuale per il Bel Paese, nella definizione del contenzioso, in meno di un mese dall'evento. Almeno per quel che riguarda i passeggeri, diciamo incolumi e SOLO (si fa sempre per dire) con un bello spavento, che hanno visto sfumare una vacanza che avevano pagato, per non parlare di tutto il resto, come gioielli, indumenti, beni vari. Costoro (i risarciti) adesso usciranno dalla lunghissima lista dei ..."pretendenti"! Che COSTA Crociere, sin da subito, sembrasse propensa a ...regolare prima possibile questo aspetto, era abbastanza evidente. A costo di fare dietrologia però, ma mi domando come mai? Sappiamo per esperienze pregresse che questi contenziosi si risolvono nella quasi totalità in aule di Tribunali, con lunghe liti defatiganti fra danneggiati e chi ha provocato il danno. In questo caso non è che ci fosse tanto da sottilizzare o cavillare, però! Ammenoche COSTA non ritenga il risarcimento in denaro per i Passeggeri il minore dei problemi - e penso proprio che sia così - in vista di problemi appunto ben più seri. Quali: le Vittime accertate e quelle disperse (tra l'altro, sembra di capire che non si sappia con certezza assoluta quale sia il numero reale di persone coinvolte, presenti a bordo -roba da matti!!! - vedi caso della hostess moldava, ...ospite del capitano, e quindi quanti "dispersi" sono ancora da recuperare); il comportamento del personale di bordo ed in particolare dello "stato maggiore"; il problema di che farne del relitto (adesso possiamo tranquillamente parlare di relitto); il problema dell'"abbordaggio" in mare, ed il diritto vantato da chi, per primo è salito a bordo di una nave senza comandante e/o equipaggio, che in forza del codice della navigazione, ne diventa proprietario, del relitto appunto; il problemaccio ecologico; il problema dello spostamento di una massa inerte pesante qualche centinaio di migliaia di tonnellate; il probelma dei DANNI invocati dagli abitanti del Giglio; il problema delle polizze di assicurazione sulle altre navi della Compagnia (credo che gli assicuratori pretenderanno delle modificazioni onerose alle polizze attuali); il pagamemto di tutti gli interventi fatti in emergenza e, tanti altri che sicuramente sorgeranno. Allora possiamo forse affermare che questo del risarcimento in denaro, può essere considerato il meno complicato dei problemi che COSTA dovrà affrontare. Non credo, caro amico "lenti a contatto" che sia totalmente vera la tua affermazione che il denaro paga tutto. Certamente paga molto, ma credo che IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE e speriamo vivamente che poco si metta a tacere in questa incredibile vicenda che è capitata anche a noi Italiani tutti.
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