A Molfetta Barbara Schiavulli, giornalista di guerra
MOLFETTA 27.11.2005
Barbara Schiavulli è l'ultima italiana ad essere stata in Iraq, una delle poche a poter ancora girare, mascherata come un'irachena, per le strade con la propria traduttrice, ad avere la possibilità di parlare con la gente fingendo di essere una locale. In Israele e Palestina, ha vissuto con una famiglia di coloni tutto il tempo del disimpegno di Gaza, è entrata a Najaf durante l'assedio dell'anno scorso accreditata come giornalista spagnola (non potendo dire che era italiana), dalle milizie del mahdi.
È questo e tante altre storie.
Il 30 novembre sarà a Molfetta per presentare il suo libro “Le Farfalle non muoiono in cielo”, dedicato ad Arin Ahmed, una ragazza kamikaze, rinchiusa in un carcere israeliano, e per raccontare la sua esperienza di giornalista trentenne di guerra.
Sarà possibile ascoltare la sua testimonianza alle ore 10,30 nella Biblioteca del Liceo Classico “Leonardo Da Vinci”.
Barbara Schiavulli, trentatre anni, si occupa soprattutto di questioni del Medio Oriente, ha seguito la seconda Intifada, il conflitto in Kashmir, in Afghanistan, il colpo di stato ad Haiti, la guerra in Iraq e tutto quello che ne è seguito. Nei suoi reportage cerca di combinare la cronaca dei fatti con la denuncia dei crimini contro l'umanità. Amica e collega di Giuliana Sgrena, ha vissuto direttamente tutta la vicenda del suo rapimento, essendo sua compagna di stanza d'albergo durante quei giorni. Sarà possibile ascoltarla anche l'1 dicembre, alle ore 19,00, presso la Libreria “La Maria del Porto” di Trani, con la presentazione di Nabil Salameh, cantante palestinese dei Radiodervish e di Marco Maestro, Centro interdipartimentale di ricerche sulla Pace, Università di Bari.