A Bari “La Gioielleria di Dio”, Patrimonio Artistico del Fondo Edifici di Culto
BARI – E' stata inaugurata, dal ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, sabato 25 marzo a Bari presso il Palazzo del Governo, sede della Prefettura, la Mostra “La Gioielleria di Dio” – Il Patrimonio Artistico del Fondo Edifici di Culto.
La Mostra si inserisce infatti nell'ambito del più ampio progetto Le Giornate del Fondo Edifici di Culto, nate per far conoscere e rendere fruibile, con una serie di eventi culturali, l'inestimabile patrimonio artistico e architettonico del F.E.C. L'Ente, amministrato dal ministero dell'Interno, possiede oltre 700 Chiese, distribuite su tutto il territorio nazionale, acquisite a fine Ottocento con la soppressione delle corporazioni religiose.
La Mostra, che ha visto una prima tappa a Roma (24 febbraio-19 marzo), ha suscitato uno straordinario consenso di pubblico, grazie alle opere di inestimabile pregio presenti. Pitture, sculture e oggetti sacri che, come suggerisce il titolo stesso dell'esposizione - ispirato ad una frase di Giorgio La Pira tratta dal libro “Lettere alle Claustrali” - sono testimonianza pregevole di fede e devozione.
Il desiderio di far conoscere il patrimonio artistico del F.E.C, è stato infatti il filo conduttore seguito dagli ideatori della Mostra nello svelare la ricchezza e lo splendore di oggetti tramandati per secoli e talvolta nascosti nelle chiese o celati nelle sacrestie.
Degni di particolare nota alcuni capolavori del Bernini, come il Ciborio dell'altare maggiore della Chiesa romana dei Santi Domenico e Sisto ed il Salvator Mundi, dalla Basilica di San Sebastiano fuori le mura di Roma, esposto per la prima volta dopo il restauro. E ancora: il Crocifisso di A. Van Dyck della Chiesa di San Marcello al Corso di Roma, anch'esso recentemente restaurato e il San Giovanni Battista di Guido Reni della Chiesa di San Michele Arcangelo di Ottaviano. Ospiti in mostra anche importanti dipinti del Caravaggio: San Francesco in meditazione, della Chiesa di San Pietro Apostolo di Carpineto Romano e il gemello esemplare della Chiesa di Santa Maria della Concezione ai Cappuccini di Roma, ai quali si affianca la Decapitazione di Sant'Agapito, opera originariamente collocata nella Chiesa di Sant'Antonio Abate di Palestrina.
La Mostra, curata dalla Direzione Centrale del F.E.C. e realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Lazio, sarà aperta tutti i giorni (ore 9-13; 14-19) con ingresso libero.
Sponsor dell'esposizione di Bari è Energia S.p.a.
Le Giornate del F.E.C. sono state interamente sponsorizzate da Anas, Cariprato, Endesa, Enel, Energia, Fiat, Lottomatica-Gioco del Lotto, Gruppo Editoriale L'Espresso, Poste Italiane.
Il Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno rappresenta l'espressione più significativa delle esperienze storico-culturali succedutesi nel nostro paese nel corso dei secoli.
Un patrimonio ricco e variegato amministrato dall'apposita Direzione Centrale per l'Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, inserita nel Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, in sede centrale, e dalle Prefetture, Uffici Territoriali del governo, a livello provinciale.
Il Fondo Edifici di Culto, che nell'attuale organizzazione ha come suo legale rappresentante il Ministro dell'Interno coadiuvato da un Consiglio di Amministrazione, è una realtà del tutto particolare nella Pubblica Amministrazione, sia per storia e origine del suo patrimonio, proveniente dagli enti religiosi disciolti dalla cosiddetta legislazione eversiva di fine 800, che per i compiti cui è preposto a svolgere: garantire una gestione attenta volta alla conservazione, restauro, tutela, salvaguardia e valorizzazione degli edifici sacri, aperti al pubblico e concessi in uso gratuito all'Autorità Ecclesiastica, di grandissimo pregio storico, artistico e culturale, dislocati su tutto il territorio nazionale e delle molteplici opere d'arte in essi custodite e universalmente conosciute.
Tra le oltre 700 Chiese più importanti del Fondo Edifici di Culto basta citare: San Domenico, Santa Maria dei Servi e la Chiesa del Corpus Domini a Bologna; Santa Croce, Santa Maria Novella e San Marco a Firenze; Santa Maria in Aracoeli, Santa Maria del Popolo, Sant'Andrea delle Fratte, Santa Maria della Vittoria, Sant'Ignazio, Santa Francesca Romana, Santa Maria sopra Minerva, Sant'Andrea della Valle e la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo al Celio a Roma; Santa Chiara con l'annesso monastero, San Domenico Maggiore e San Gregorio Armeno a Napoli, la Chiesa del Gesù e Santa Maria dell'Ammiraglio o alla Martorana a Palermo.
Autore: Domenico Sarrocco