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“Zona blu”, ti amiamo? Ma quanto? INCHIESTA - Polemiche e consensi dopo l’allargamento dei parcheggi a pagamento e dell’area pedonale di Corso Umberto
15 aprile 2001

Aumento delle zone blu a pagamento e allargamento dell’area pedonale di Corso Umberto: sono queste le maggiori novità con cui i molfettesi hanno imparato a convivere da qualche settimana. Come avevamo anticipato nel numero di marzo di QUINDICI, non mancano proteste e polemiche bilanciate da consenso e soddisfazione da parte di commercianti e di cittadini che finalmente riescono a trovare un posto auto in centro. Da una parte il borbottio dei residenti le zone coinvolte dai provvedimenti, dall’altra il compiacimento dei commercianti. Siamo al classico gioco delle parti, la nota storiella della mezza coperta che non riesce a coprire allo stesso tempo testa e piedi e che si conclude in un chiacchiericcio, deja-vù, tanto polemico quanto spesso fumoso. Vediamo di capirci di più. Corso Umberto off-limits alle auto A dire il vero sulla chiusura al traffico della parte alta di Corso Umberto pare non ci sia nell’aria odore di guerra: che le fioriere la spuntino sulle automobili è un fatto gradito a tutti. Del resto, non si tratta di una novità ma del revival di ciò che accadde un anno fa quando buona parte del corso fu chiusa al traffico e trasformata in isola pedonale. Provvedimento che, vale la pena ricordarlo, all’epoca si scontrò con il malumore di alcuni commercianti poi ricredutisi. Tant’è che questa volta sono stati proprio i commercianti, quelli che operano lungo il tratto fra la chiesa Sacro Cuore e via Fiume (piazza Effrem non inclusa) a volere fortemente la chiusura di questo nuovo segmento. “Ci sembrava opportuno non creare distinzioni che privileggiassero solo una parte del corso”, spiega il signor Gadaleta titolare di “CasaIdea”. L’obiettivo, in altri termini, è far sì che la gente si spinga oltre la chiesa Sacro Cuore, diventata col tempo l’abituale giro di boa del passeggio. Anche la titolare di “Centro Moda Mastropierro” dà la sua benedizione: “Finalmente senza auto! Da queste parti adesso c’è più ordine, meno rumori e soprattutto meno inquinamento da gas di scarico”. Un altro negoziante fa notare che le vetrine non sono più appannate dalle auto in sosta. Ma quale sarà l’impatto sul traffico circostante? “Finora non abbiamo registrato particolari disagi”, risponde il tenente della Polizia urbana, Gadaleta, responsabile del settore viabilità e traffico: “La chiusura al traffico non riguarda piazza Effrem sicché da qui il flusso veicolare si distribuisce, tramite via Fiume, lungo le strade parallele a corso Umberto”. “Zone blu”, croce e delizia > Quando si sfiora l’argomento dei parcheggi a pagamento (senza custodia), si avvertono i primi lamenti. Il tasto dolente è l’estensione delle cosiddette “zone blu” a tutto il settore delimitato da via Baccarini, via de Luca, via Fiume e via Marconi. Se i commercianti accolgono con favore anche questa novità, i residenti non ci stanno a pagare le 100mial lire annue per il “pass” (l’autorizzazione alla sosta illimitata dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 21 nei giorni feriali, valida per una sola auto). E non ci stanno tanto più che - questa è l’accusa - il posto libero per l’auto si fa sempre fatica a trovarlo. La replica del ten. Gadaleta è affidata alle cifre: “Prima delle zone blu, un nostro monitoraggio aveva accertato che il 50% circa del traffico, era costituito da auto che giravano a vuoto alla ricerca di un posto libero con il risultato di provocare stress, inquinamento e un elevato tasso di incidentalità. Con il grattino, invece, si elude il problema della sosta passiva, quella cioé di chi parcheggiava l’auto alle 17,00 e la rimuoveva alle 21,00, e si dà a tutti la possibilità di trovare un posto libero. Chiunque si faccia un giro per le vie del centro - continua il funzionario dei Vigili Urbani - può constatare, poi, come di posti liberi ce ne sono a sufficienza”. Per quelli che, per questioni di lavoro, sono costretti a parcheggiare per lungo tempo, come gli insegnanti o gli impiegati, c’è chi fa notare come per ogni settore a pagamento il codice della strada preveda uno a parcheggio libero: ecco spiegata la cornice, mezza blu e mezza bianca, della villa comunale. Sul fronte pro-grattino, i commercianti come già detto non fanno una piega (nonostante per loro il pass annuale costi ben 250mila lire) e quasi tutti siano convinti dell’utilità delle zone blu: “In passato abbiamo perso tanti clienti che, stanchi di girare a vuoto per le strade, facevano acquisti altrove”, ci dice un commerciante mentre mostra il blocchetto dei grattini pronti per essere offerti in omaggio ai propri clienti. Ma c’è anche chi, come le commesse che gestiscono il punto vendita “Calzedonia”, canta fuori dal coro: “La nostra clientela è abituata a fare acquisti che necessitano di una decina di minuti: spendere 1000 lire per il grattino quando un paio di calze ne costa più o meno 6000, non conviene proprio”. “Zona A” e “Zona B” Ma per gli automobilisti pass-dotati il rospo ancora più difficile da mandar giù è quello dei parcheggi a pagamento ulteriormente suddivisi in una “zona A” e in una “zona B”. La prima è quella compresa fra Corso Umberto (numeri civici pari), via Vittorio Emanuele, via e piazza Margherita di Savoia, via Edoardo Germano, via Cavour e piazza Effrem; la seconda, invece, fra corso Umberto (numeri civici dispari), via Fiume, piazza Garibaldi, via Alessandro Volta, via Baccarini e via Bari. La regola è questa: il pass di chi è residente in una delle due zone non può essere utilizzato per parcheggiare nell’altra. Un esempio? Se il signor Corrado abita presso un numero civico pari di corso Umberto (rientrante nella zona A) e volesse parcheggiare in una delle traverse di fronte al suo portone di casa (dove però, badate, ci sono i numeri civici dispari che danno inizio alla zona B) pur avendo già sborsato 100mila lire per il suo pass, si vedrebbe costretto ad acquistare il grattino (1.000 lire per un’ora). Idem per chi abita in via Margherita di Savoia e volesse parcheggiare in piazza Garibaldi. E così via. “Sembrerebbe una complicazione - ammettono al comando dei Vigili Urbani - ma questo meccanismo consente di non alterare la vera natura del pass che è quella di permettere al possessore di parcheggiare solo nelle aree vicine alla propria abitazione e non altrove”. …e la polemica continua Il batti e ribatti continua. Si può convenire sull’utilità dei parcheggi a pagamento; si possono condividere le perplessità sulla reale utilità delle “zona A” e “zona B”; vero è anche che i molfettesi spesso obiettano per pregiudizio quasi che fosse una moda e in tanti non perdono il vizio di fare i furbi (lo scorso anno sono state 2.300 le contravvenzioni per mancato pagamento del grattino). La verità è che a margine delle polemiche, i problemi del traffico e dei parcheggi rimangono sempre spine nel fianco della nostra città. Nonostante si siano fatti molti passi avanti. Cosimo de Gioia
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