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“Non ci piace la città di Bengodi” INTERVENTI
15 febbraio 2000

A proposito del progetto di voler insediare, nella zona Asi, un parco tematico (Città della moda - Bengodi) da parte di un gruppo di imprenditori del Nord Italia (solo?) è opportuno chiarire la posizione del "Percorso" che, in linea con le idee e i valori che esso ha prodotto e portato avanti in questi anni, ha espresso il suo voto di dissenso nel consiglio comunale del 10 febbraio scorso. La ricerca della qualità della vita nella nostra città richiede la realizzazione di iniziative che rispondono alla valorizzazione del patrimonio socio-economico, storico-artistico e sociale del nostro territorio che ci connota e ci caratterizza e al quale non siamo disposti a rinunciare a favore di una globalizzazione mirante a neutralizzare le risorse territoriali e le peculiarità regionali, a favore di profitti per pochi, con il coinvolgimento, inconsapevole, della popolazione al processo di disgregazione sociale. Che cosa rappresenta un simile progetto, se non la messa in opera di un fenomeno, tipico delle grandi metropoli, in cui il cuore della città non palpita più dopo la chiusura delle attività commerciali e le zone periferiche, attrezzate per un consumo di massa camuffato da divertimento, assolvono al ruolo di attrazione insensata di una collettività, nella quale il senso critico viene sopito a favore di un allontanamento dalla partecipazione consapevole alla valorizzazione e realizzazione di progetti per lo sviluppo del territorio. Anziché potenziare l’economia cittadina e favorire l’aggregazione e la vivibilità nella città stessa, ci troviamo di fronte a un progetto che si traduce in un potenziale svuotamento della città a danno di quella parte della popolazione meno garantita, con il rischio di favorire iniziative individuali o organizzate, pericolose per la sicurezza sociale. Abbiamo sempre ritenuto che lo sviluppo sociale e produttivo della nostra città dovesse inserirsi in un tessuto già articolato e strutturato e che gli interventi dovessero essere mirati a valorizzare l’esistente, convogliandolo in una concezione più moderna e di ampio respiro che, potenziando le peculiarità territoriali, si inserisse nel tessuto europeo. La rivitalizzazione del centro storico, dei quartieri e dell’economia tutta, legata al territorio, sono gli elementi cardine per mantenere e rafforzare la coesione del tessuto sociale. Sono queste le ragioni che ci hanno motivato al dissenso. "Nulla è così importante, nella difesa della grande impresa moderna, quanto l’argomentazione che il suo potere non esiste, che tutto il potere è affidato al gioco impersonale del mercato, che tutte le decisioni sono riposte alle istruzioni del mercato. E nulla è più utile del fatto che i giovani (o i governanti?) vengano condizionati a crederci" (J.K. Galbraith, "Anatomia del potere") Percorso per l’Ulivo
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