“Noi protagonisti del mini-consiglio comunale”
Una ragazza intervista il sindaco dei ragazzi, Silvia Cormio
Considerata la crisi del consiglio comunale di Molfetta, l'unico sindaco rimasto è quello dei ragazzi. Il suo nome è Silvia Cormio ed è in carica da tre anni.
Chissà se le condizioni del consiglio comunale dei ragazzi sono migliori di quelle degli adulti, che mi sembra abbia offerto uno spettacolo indecoroso. Questa speranza mi spinge ad intervistare Silvia.
Ha tredici anni, frequenta quindi la terza media ed appare subito una ragazza simpatica e in gamba. Ha mille interessi tra cui la musica ed una parlantina pronta e vivace.
Per prima cosa le ho chiesto qual è l'elemento fondamentale per il buon funzionamento del suo consiglio comunale.
Secondo il suo parere, per prima cosa c'è bisogno dell'appoggio di qualcuno, di non sentirsi soli.
Silvia, infatti, ha avuto come costanti punti di riferimento la famiglia, i consiglieri e i suoi amici di classe.
Ora, quindi, le chiedo come ha lavorato il consiglio comunale dei ragazzi? La risposta di Silvia è immediata: “Sicuramente bene e ciò mi fa onore”!
Ma, aggiunge: "Solo una attività non ha riscosso partecipazione da parte dei ragazzi e, precisamente, quella realizzata in via Vittorio Veneto; ma, globalmente, il c.c.r. ha sempre prodotto buoni risultati.
Quando vi incontrate, vi capita mai durante le vostre riunioni di non riuscire a mettervi d'accordo?
“No, assolutamente, per prima cosa il nostro è un incontro democratico e se ci sono delle discordanze cerchiamo sempre di trovare una soluzione che possa andare bene a tutti”.
Ho capito che le cose al c.c.r. vanno piuttosto bene! O, mi sbaglio?
“No, non ti sbagli, noi siamo ragazzi aperti al dialogo che non si arrendono davanti a niente e a nessuno”.
Come reputi in ruolo di sindaco? Ti è mai capitato di voler abbandonare questa carica?
“Il ruolo di sindaco comporta determinate responsabilità e un impegno serio e costante, d'altra parte, però, siamo ragazzi e la politica è un serio grande gioco in cui noi ragazzi ci sentiamo protagonisti della vita sociale, sperimentiamo l'assunzione diretta delle responsabilità, proviamo a progettare, elaborare idee per una città amica dei ragazzi e dei bambini. Sì, lo ammetto, ci sono stati momenti difficili ma non ho mai e poi mai pensato di abbandonare questa carica: tutti si fidano di me”.
“Beh, che dire, il mio ruolo mi porta ad essere un punto di riferimento per i consiglieri, i quali, naturalmente, si fidano del loro sindaco! Ciò mi da più carica! Come dice il proverbio: ogni riferimento è puramente casuale".
Come sindaco, sai quali sono le migliori risorse dei ragazzi di Molfetta?
“Tra i miei compiti vi è anche quello di capire ciò che i ragazzi vogliono ed anche le loro risorse. Molfetta è ricca di tanti ragazzi attivi, curiosi di natura e volenterosi ed affamati di sapere, che colgono ogni buona occasione per fare della propria esperienza un insegnamento di vita; come esempio c'è la risposta positiva a tante iniziative culturali: la rassegna di cinema, di libri, di teatro e la frequenza a numerosi laboratori e progetti. I loro bisogni, secondo una nostra analisi, sono quelli di incontrarsi, stare insieme e socializzare attraverso il divertimento”.
Vuoi dare qualche consiglio al futuro sindaco?
“Per prima cosa deve essere sempre presente nella vita dei ragazzi a Molfetta, ascoltare sempre e sottolineo sempre i loro bisogni. Se in alcuni momenti dovesse capitare dello sconforto, non demordere mai e proseguire tenendo sempre presente il ruolo affidatogli da portare avanti nel migliore dei modi. E, che dire... buona fortuna!”
Si può dire che il c.c.r. sta funzionando al meglio, 1 - 0 per i ragazzi di Molfetta!
Paola Mastropasqua