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“Molfetta feudo di Bisceglie per Amoruso” Intervista al consigliere De Palma di An, che lascia il partito
15 aprile 2000

Nella seduta di Consiglio comunale del 6 aprile il consigliere Damiano De Palma, ha dichiarato di lasciare An e di considerarsi indipendente. Lo abbiamo incontrato per chiarire le motivazioni della sua decisione. Cosa l’ha spinta a questa scelta? “Non condividevo più la politica gestionale all’interno della sezione di Molfetta, una sezione che ha vissuto continui avvicendamenti fra presidenze e commissariamenti, a lungo priva quindi di un direttivo stabile che potesse discutere i problemi politici locali. Siamo poi arrivati all’ultimo atto del commissariamento da parte dell’on. Amoruso, avvenuto nel settembre ’99, protrattosi per lungo tempo e secondo me preordinato a fare di Molfetta un feudo di Bisceglie. E’ stata comunque una decisione sofferta, frutto di un lungo disagio che in fondo si trascina dalla mia stessa adesione al partito, nell’autunno del ’93, quando era ancora Msi, che io moderato ho scelto soprattutto perché l’unico a venire fuori in maniera pulita dalla vicenda di Tangentopoli. Purtroppo in quest’ambiente, in cui mi è stato una volta chiesto esplicitamente da un giovane del Fronte della gioventù se mi definivo fascista, sono stato sempre trattato come un elemento spurio. Pur ottenendo dei buoni risultati elettorali, o forse proprio per questo, mi hanno emarginato, anche lo stesso on. Amoruso non mi ha mai ritenuto degno di essere consultato sulle vicende politiche locali e ha considerato solo gli amici, sempre le stesse quattro o cinque persone. Lo scorso anno mi hanno invitato a candidarmi alle elezioni provinciali, ho accettato solo dietro l’insistenza dell’on. Amoruso, che mi ha pregato fino alla fine di sostenere il partito nel difficile collegio di ponente, e nella speranza di riuscire così a rendermi ben accetto agli iscritti, ma poi sono stato lasciato solo a fare campagna elettorale, sostenuto solo da un paio di militanti. Per arrivare a queste ultime elezioni regionali, in cui mi sono visto imporre la candidatura di Silvestris, non ho motivazioni personali contro di lui, ma non posso gradire certi metodi, ho avvisato così che avrei sostenuto un altro candidato di An, e mi è stato risposto che si sarebbero fatti i conti il 17 aprile. Non intendendo subire alcun processo e così ho deciso di dire basta. Sono passati sei anni e non sono riuscito a cambiare nulla, è inutile continuare”. La sua posizione in Consiglio comunale, anche da indipendente, resta comunque di opposizione? “In questi due anni la mia opposizione ha avuto sempre l’obiettivo di stimolare l’amministrazione ad una gestione più attenta nell’utilizzo delle risorse, al fine di evitare sprechi, e ad una politica di contenimento della pressione tributaria locale. Un’azione di pungolo, quindi, non solo di critica fine a se stessa. Non è mai stata la mia un’opposizione preconcetta. Tanti provvedimenti amministrativi significativi per la città sono stati da me condivisi e approvati, come l’adesione al patto territoriale. Intendo continuare la mia azione politica in questa direzione”. Ha avuto contatti con esponenti della maggioranza? “Più che contatti, manifestazioni di simpatia da parte di alcuni. Del resto da parte di alcuni esponenti della maggioranza c’è stato sempre rispetto nei miei confronti e nei momenti di difficoltà appelli ad un senso di responsabilità, non nel senso di sostegno alla maggioranza, ma nel senso di condivisione di un progetto politico che non poteva cadere, ma qualsiasi posizione avessi preso allora sarebbe stata interpretata come un segno di inciucio. Vorrei far notare che la mia dichiarazione di indipendenza avviene in tempi non sospetti, non sono stato il sedicesimo di nessuno, così come non è stata preordinata a barattare qualcosa, non c’è stato alcun passaggio di campo, resto sempre indipendente, almeno fino alla fine della legislatura, allora deciderò se continuare a fare politica attiva e dove o se ritirarmi e seguirla dall’esterno”. Se decidesse di continuare quale partito sceglierebbe? “E’ troppo presto per dirlo, condivido il sistema maggioritario e sceglierei un movimento o un partito che guardi in questa direzione, e ad ogni modo, si ricordi, mi sono dichiarato un moderato”. Lella Salvemini
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