“Il piano regolatore non è carta straccia”
Intervista al consigliere Zaza di Rifondazione comunista sul ruolo dell’opposizione
L’opposizione di centro-sinistra in consiglio comunale è apparsa più volte spaccata, il consigliere comunale di Rifondazione comunista Antonello Zaza, in molti casi ha votato in modo difforme. Quali sono i motivi di questa mancata intesa politica. Ne abbiamo parlato con lo stesso Zaza.
Su alcuni provvedimenti importanti, come quello sulla Madonna dei Martiri, sul Piano di zona 167, sul progetto di costruzione di un hotel con strutture turistiche in prossimità del Lido Nettuno, lei ha votato in modo difforme rispetto agli altri consiglieri dell’opposizione.
Non le sembra che queste divergenze di vedute indeboliscano l’opposizione che ha già tante difficoltà? Non sarebbe opportuno sforzarsi sempre di trovare un terreno comune d’intesa?
“Comincerei dall’ultima domanda, che in effetti costituisce il cuore del problema. Il disagio e le difficoltà che più volte anche lei ha evidenziato dipendono, a mio parere, dal fatto che non c’è stata e non c’è intesa politica tra le forze dell’opposizione, sebbene Rifondazione, all’indomani della conclusione della campagna elettorale, abbia più volte sollecitato e promosso degli incontri che portassero a un accordo politico sulla base dei punti programmatici della coalizione del centrosinistra. C’è stata una sola riunione, conclusasi con la decisione di aggiornarsi per un approfondimento delle questioni e per stilare un documento comune, ma, nonostante reiterati tentativi da parte nostra, non si sono avuti ulteriori incontri.”
Perché, a suo parere, le altre forze dell’opposizione non si sono attivate per creare un’intesa politica?
“In un primo momento si poteva pensare a un bisogno di riflessione e di riorganizzazione interna ai singoli partiti dopo la sconfitta; poi è emerso chiaramente, e lo stesso Mimmo Favuzzi, segretario dei Ds ha fatto ben intendere, che non vuole nessuna intesa con Rifondazione, perché evidentemente le altre forze vogliono sentirsi libere di assumere posizioni che vadano nella direzione di approvare buona parte dei provvedimenti dell’Amministrazione, perché in continuità con la passata gestione. Ciò, naturalmente, non solo dà l’idea di un’opposizione debole, ma impedisce di rendere migliorativi i provvedimenti e soprattutto, per quanto riguarda la realizzazione del PRG, di dotarli di elementi efficaci a combattere la speculazione sempre in agguato.”
Perché Rifondazione si è astenuta in occasione dell’approvazione del Piano di zona 167?
“Mi sono astenuto perché, come ha dichiarato anche il consigliere Sallustio, in un suo intervento, si tratta di un provvedimento monco. Alcune questioni importanti, come il piano generale dei servizi e la definizione della cosiddetta armonizzazione tra parte pubblica e parte privata, nel provvedimento votato non sono assolutamente precisati. Per esempio, contrariamente a quanto previsto in sede di adozione della stessa 167, è stata eliminata la condizione che vincolava la parte privata a rispettare il disegno di Piano previsto. Ora si parla solo di armonizzazione. Il rischio è di creare un nuovo labirinto, modello rione Paradiso. Poi c’è il miracolo dei 75 appartamenti in più, che non si riesce a capire come mai non siano stati calcolati prima, in sede di adozione del Piano. Naturalmente questo ricalcolo varrà anche per la privata, e a buon intenditor poche parole.”
Perché secondo lei la possibilità di costruire un maggior numero di appartamenti nella futura 167 è un aspetto negativo?
“Perché in qualche modo questo numero maggiore di appartamenti, che di per sé è un fatto positivo, certamente inciderà sull’assetto urbanistico della zona interessata. Infatti questi nuovi appartamenti in parte copriranno aree che dovevano essere libere, in parte si svilupperanno in altezza. A me sembra un tentativo, nobilitato dalla possibilità di offrire più case, di stravolgere nella fase attuativa l’assetto previsto dal PRG. Il Piano regolatore non è carta straccia. Non può valere la giustificazione che a Molfetta ci sia una grande fame di case per stravolgere le previsioni di piano, studiate e ristudiate, e concepite con una loro logica specifica. Questo stravolgimento non può che favorire la speculazione. Appare chiaro da quanto ho detto che la posizione di Rifondazione non è preconcetta. Non si tratta di dire sempre no, ma di fare rispettare correttamente gli strumenti urbanistici di cui la città faticosamente si è dotata.”
Le recenti prese di posizione di Rifondazione in Consiglio comunale escludono qualsiasi possibilità di accordo futuro?
“Voglio partire da fatti concreti. Prendiamo il caso del Piano di zona 167. In quella circostanza, il consigliere Sallustio, come ho già detto, non lesinò critiche al provvedimento e chiese una sospensione della seduta per concordare, nell’ambito dell’opposizione, il testo di un ordine del giorno di indirizzo che, recependo le critiche formulate oltre che da me, dallo stesso Sallustio, desse garanzie, nell’attuazione del Piano, rispetto a due elementi qualificanti: il piano generale dei servizi, che l’Amministrazione doveva impegnarsi a realizzare entro sei mesi, e la indicazione di precise condizioni che definissero la cosiddetta armonizzazione tra parte pubblica e parte privata. Concordammo un testo che venne sottoposto informalmente all’attenzione della maggioranza, che lo rielaborò, stravolgendolo. Per questa ragione mi sono astenuto. Il resto dell’opposizione invece votò quel testo stravolto, ad eccezione del consigliere Centrone, assente.
Alla luce di questa vicenda, i margini di intesa appaiono limitati. L’Ulivo deve sciogliere le sue contraddizioni e assumere un atteggiamento politico coerente, altrimenti non si fa più opposizione. Lo dimostra anche la vicenda relativa all’approvazione del progetto di costruzione di un hotel con strutture turistiche nei pressi del Lido Nettuno, avvenuta in variante al Prg. Il Piano regolatore generale è appena stato approvato e già subisce la prima variante, per giunta con forti dubbi di legittimità, perché il parere favorevole di compatibilità ambientale da parte della Regione è stato dato a condizione che quella zona non fosse compresa in un ambito di salvaguardia ambientale definito come ‘distinto’ dal Putt (Piano urbanistico territoriale tematico), invece quella zona è stata perimetrata alla fine di ottobre, dal Consiglio comunale di Molfetta, come ambito ‘distinto’. Altresì i vantaggi occupazionali, che tutti si sono sbracciati a esaltare, per giustificare questa prima ferita al PRG, di fatto sono molto limitati ed incerti, solo una decina di unità e non si sa per quanto tempo. Tutti sanno che per creare vera occupazione nel settore turistico, occorre realizzare subito i piani previsti dal PRG nella zona di Levante.
Su queste questioni si deve essere chiari: le regole vanno rispettate e compito primario dell’opposizione è controllare che vengano sempre rispettate. Non può che far piacere che la posizione di Rifondazione, per quanto concerne l’ultima vicenda, sia stata condivisa anche dal consigliere Centrone e dal consigliere Minervini. Mi auguro che sia il principio di un cambiamento”.
Michele de Sanctis jr.