70° anniversario della liberazione dei deportati ad Auschwitz: i molfettesi nei campi di concentramento
Con la Legge 20 Luglio 2000, n. 211 si istituiva il "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”
MOLFETTA - Come ogni anno l’Associazione Eredi della Storia, la Fondazione A.N.M.I.G. (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra), l’Istituto Nazionale del Nastro Azzurro, l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci (A.N.C.R.), l’Associazione Nazionale Carabinieri (A.N.C.), L’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (A.N.F.I.), l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.) e il circolo U.N.U.C.I. (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) di Molfetta per non dimenticare e per ricordare alle nuove generazioni lo sterminio del popolo ebraico (Shoah), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati, affinché tali barbarie non abbiano mai più a ripetersi. Domenica 25 Gennaio, presso la sede di Piazza Mazzini 92, esporranno pannelli documentali riguardanti la vita all’interno dei campi di concentramento. Interessa poi, in particolare, non dimenticare e ricordare il tributo di morte e sofferenza che la nostra città é stata costretta a versare in quel tragico momento. Sarà pertanto possibile visionare nella stessa sede di Piazza Mazzini gli elenchi nominativi dei molfettesi deportati nei vari campi di concentramento tedeschi, sia di quelli morti negli stessi campi sia di quelli sopravvissuti alla deportazione.
Tale giorno é stato istituito per ricordare coloro che sono stati vittime di inaudite crudeltà a causa di leggi discriminatorie e disumane e non dev’essere assolutamente strumentalizzato e le associazioni tutte condannano l’uso di queste giornate di commemorazione come pretesto per fare campagna elettorale; infatti la vita umana non dev’essere mai strumento politico. A dimostrazione che la crudeltà si deve solo condannare e che non é prerogativa di una sola fazione, ricordiamo che lo stesso Re fu toccato in prima persona nel profondo da tale barbarie, in quanto ad essere deportata fu proprio la sua figlia primogenita, Mafalda di Savoia la quale perse la vita nel campo di concentramento di Buchenwald il 28 Agosto 1944.
Forse molti non sanno, che esistono dei molfettesi sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti, i quali sono stati dimenticati da coloro che si dicono amanti della “cultura” e della pace. Se é vero che la pace é “guerra alla guerra” (cioé evitare ogni tipo di violenza), la cultura é il primo strumento per costruire la pace e, conoscere il passato per evitare di ripetere gli stessi errori dev’essere un obbligo morale e civile. Sentire gli avvenimenti vissuti in prima persona da chi può ancora raccontarli, dunque, é da considerarsi un tesoro d’inestimabile valore ma, come spesso capita, chi dovrebbe tenere maggiormente a ciò, é cieco e sordo a tali opportunità.
A tale proposito ricordiamo i nostri concittadini che furono deportati nei campi di concentramento sparsi sul territorio europeo tra cui il finanziere Angelo Alfonso Mezzina, deportato nel campo di concentramento di Dortmund – Westfalia (1943 – 1945), Onofrio Bufo, già presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, deportato a Lipsia (1944 – 1945), e il professor Giuseppe Binetti, ancora vivente, presidente onorario dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci (sez. di Molfetta), il quale fu deportato in diversi campi di concentramento tra cui Czestochowa e poi altri campi man mano che i russi avanzavano.