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Molfetta, primo consiglio comunale dell'amministrazione Natalicchio: Nicola Piergiovanni eletto presidente Tensioni nel centrodestra che non riesce ancora a digerire la sconfitta elettorale
26 luglio 2013

MOLFETTA - «Giuro di osservare lealmente la Costituzione Italiana». Con il giuramento del neo sindaco Paola Natalicchio (con la fascia in consiglio comunale nella foto del nostro Mauro Germinario) si apre la “nuova era” consigliare 2013 dopo tanti anni di governo cittadino targati Antonio Azzollini. Il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio ha convocato d’urgenza il Consiglio Comunale per la seduta di insediamento in data giovedì 25 luglio alle ore 17 presso la sala consiliare “Gianni Carnicella” a Palazzo Giovene. La seduta prevedeva sette punti iscritti all’ordine del giorno: l’esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità degli eletti con la loro convalida; il giuramento del Sindaco; l’elezione del Presidente del Consiglio; l’elezione di due vice-Presidenti del Consiglio Comunale di cui uno espressione della minoranza; la comunicazione del Sindaco sulla composizione della Giunta; l’elezione Commissione Elettorale Comunale; la presentazione da parte del Sindaco delle linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato.

La prima massima assise (trasmessa in diretta streaming) della gestione Natalicchio è stata condita da qualche attimo di nervosismo e tensione. Dopo i convenevoli di rito legati proprio al giuramento della stessa Natalicchio e accertata l’assenza delle condizioni d’ineleggibilità degli eletti consiglieri e le varie comunicazioni sulla composizione della giunta da parte del sindaco, la patata bollente è stata l’elezione del neo presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni. Il più suffragato del centrosinistra nelle liste di SEL nelle ultime amministrative con ben 885 voti nell’elezione alla carica di presidente del Consiglio comunale ha trovato l’ostruzionismo dell’opposizioni consigliare di minoranza. Infatti il consigliere di minoranza Mariano Caputo (Molfetta Futura) e Pietro Mastropasqua (Siamo Molfetta) hanno entrambi a più riprese ribadito la propria contrarietà all’elezione di Piergiovanni affermando: «il sindaco ultimamente ha maltrattato il Consiglio comunale arrogandosi del suo potere. Quella del presidente è una nomina di garanzia e non politica e noi come opposizione vorremmo essere inclusi nella scelta del presidente». La volontà di voler assegnare a Nicola Piergiovanni la carica di presidente della massima assise era già stata ribadita dal sindaco Natalicchio il giorno della nomina degli assessori. Essendo la volontà del sindaco e della maggioranza consigliare già di dominio pubblico quale valore concreto avrebbe assunto in aula la votazione a scrutinio segreto?

Secondo Mauro de Robertis (SEL) il sindaco non avrebbe voluto arrogarsi alcun potere nella scelta di Piergiovanni. «Il presidente del Consiglio deve essere il presidente di tutti i consiglieri» ha ribadito de Robertis. Affermazione che ha dato il via alla replica di Caputo (Molfetta Futura): «secondo me il sindaco avrebbe dovuto tenersi il nome del presidente per sé. Noi proponiamo Saverio Tammacco in quanto Piergiovanni è solo il presidente del sindaco Natalicchio, non di tutto il consiglio». La posizione della destra è quanto mai insolita e sembra essersi convertita al Vangelo dell’austerity. Di fatti lo stesso Saverio Tammacco (PdL) ha dichiarato con demagogia: «la presidenza del Consiglio comunale la farei a titolo gratuito permettendo di risparmiare alle casse comunali 30.000 euro». Dopo aver ottenuto l’appoggio sia da parte del consigliere Porta (Rifondazione Comunista) e di Leonardo Siragusa (Centro Democratico) finalmente si è proceduto alla votazione a “scrutinio segreto”. Votazione ripetuta per ben due volte non avendo nella prima raggiunto il quorum dei 2/3 necessari all’elezione del Presidente. Sia nella prima che nel seconda votazione i voti sono stati 8 per Tammacco e 16 per Piergiovanni, sancendo così l’elezione alla carica di presidente come da copione proprio quest’ultimo che si è detto onorato di presiedere questo consiglio. E dopo aver ringraziato tutti i suoi elettori ha ribadito: «le parole esatte da cui ricominciare sono democrazia ma soprattutto partecipazione».

Il quarto punto all’ordine del giorno vedeva figurare l’elezione di due vice-Presidenti del Consiglio Comunale di cui uno espressione della minoranza. La votazione sempre a scrutinio segreto ha visto l’elezione di Saverio Patimo (PD) con 15 voti favorevoli e 9 schede bianche e per la minoranza l’elezione di Antonello Pisani (Siamo Molfetta) con 17 schede bianche e 7 voti favorevoli.

Il quinto punto prevedeva la comunicazione del Sindaco sulla composizione della Giunta. Giunta costituita da: Bepi Maralfa (Linea Diritta): vice sindaco, con delega alle politiche giovanili, alle politiche sociali, alla legalità e alla trasparenza; Angela Amato (Sel): assessore al bilancio; Serena Laghezza (Pd): assessore al commercio e all’annona (mercati), pesca e agricoltura, sport e impiantistica; Betta Mongelli (Signora Molfetta): cultura e turismo; Rosalba Gadaleta (tecnico): urbanistica e ambiente; Giovanni Abbattista (Pd): Lavori pubblici e appalti; Francesco Bellifemine (tecnico): sviluppo economico e innovazione. Il sindaco aveva conservato per sé le deleghe del marketing territoriale, comunicazione e della scuola e come già preannunciato ha coinvolto nella gestione della città anche le altre due forze della coalizione vincente Rifondazione (con Gianni Porta) e Centro democratico (con Leonardo Siragusa).

Il sesto punto riguardava l’elezione Commissione Elettorale Comunale. Dopo la votazione a scrutinio segreto sotto la direzione del neo presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni quest’ultima sarà composta da Lia De Ceglia (PdL) con 8 voti a suo favore e poi da Raffaella Ciccolella (PD) e Ignazio Cirillo (SEL) rispettivamente con 7 voti. I supplenti della Commissione Elettorale Comunale saranno Pietro Mastropasqua (8 voti), Onofrio Pappagallo della lista Signora Molfetta con 4 voti e Gianni Porta (7 voti), con 4 schede bianche.

A mandare in fibrillazione il consiglio comunale è stato il settimo ed ultimo punto all’ordine del giorno: la presentazione da parte del Sindaco delle linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato. Secondo il neo sindaco di Molfetta le linee programmatiche da adoperare nel corso della sua amministrazione saranno: lavoro e sviluppo economico; nuovo porto; urbanistica, territorio e ambiente; politica sociale e trasporti; cultura e turismo; trasparenza e innovazione amministrativa.
Dopo la proclamazione delle linee programmatiche a prendere la parola è stato l’altro candidato sindaco delle ultime elezioni comunali per il centrodestra Ninnì Camporeale che ha dichiarato «dopo una campagna elettorale lunga e aspra finalmente c’è un confronto sereno. Noi siamo persone che vivono nella città, per la città e per i cittadini. Sappia la città che questo Consiglio si regge non in base al risultato elettorale ma sono grazie ad una sentenza del Consiglio di Stato. Voi rappresentate 1/3 della città. Ma noi rispettiamo le leggi. Non sono mai arrivato a sporgere querele, ma in questa campagna elettorale sono stato costretto a farlo per le ingiurie che ho subito su Facebook e soprattutto per la stampa diffamatoria. Da noi c’erano voti di scambio, 50 euro mentre la sinistra era il paradiso. Noi sappiamo vizi, pregi e virtù di tutti perché chi si professa puro lo deve essere. Avete disarticolato il Comune - ha continuato Camporeale – e la macchina comunale non può fermarsi e essere bloccata. Lei è arroccata nel suo palazzo ma il Comune è bloccato. Per non dimenticare i fantomatici buchi di bilancio di 3 milioni e 200.000 euro. Noi siamo qui per risolvere i problemi della nostra città. Voi adesso dovete amministrare e governare».

Sempre dall’opposizione Mariano Caputo (Molfetta Futura) tuona: «condivido quanto detto dal consigliere Camporeale. I suoi atteggiamenti signor sindaco durante i comizi pre-elettorali e anche dopo elettorali non fanno altro che evidenziare un vero stato di ebbrezza e di potere che lei ha assunto attaccando sempre l’avversario su ipotesi si situazioni deficitarie su sfide ad essere contestata. Questo atteggiamento è spocchioso ed ha evidenziato la sua inefficacia amministrativa nel risolvere le problematiche della città. Molte soluzioni sono state trovate intorno al tavolo perché li ci accontentiamo di tutto. Un programma di idee inebriato dal vino si sta trasformando in una città inquisitoria con assessori che si sentono sceriffi, che non rispondono alle prerogative urbanistiche e alle pratiche edilizie, assessori che si permettono di fare un comunicato stampa falso. L’assessore Gadaleta avrebbe fatto bene a dimettersi. Le decisioni sulla pianificazione urbanistica non sono di competenza dell’assessore e vorrei dire agli imprenditori che il PAI è annullato e si ritorna al 2006. Gli imprenditori devono richiedere il risarcimento danni. Dopo le insistenti contestazioni la pulizia delle spiagge dov’è finita. Ci sono le alghe alla terza cala e a cala san Giacomo. Per non dimenticare la trasparenza concetto di cui vi siete vantati come se noi fossimo bottiglie di alluminio e voi di vetro. Siamo tornati agli annunci, c’è una confusione anche nella delibera di nomina dei dirigenti e viziata. L’addetto stampa ci viene a costare 25.000 euro quando tali soldi potevano essere utilizzati per risistemare il sito del Comune di Molfetta. Io invece di trasparenza vedo arrembaggio».

Scottante è anche la questione depuratore affrontata con gli altri consiglieri dal sindaco Natalicchio che ha annunciato: «abbiamo ereditato una bomba ecologica». La “bomba ecologica” dopo i lavori di manutenzione straordinaria urgente realizzati dall’Acquedotto Pugliese è stato sequestrato per l’ennesima volta inaspettatamente.  Lo stesso AQP si è impegnato a realizzare in 3 mesi una serie di interventi urgenti sulle pompe e sui compressori per il trattamento dei fanghi che produrranno, un abbattimento del 70% della carica inquinante. Per ora restano un mistero le motivazioni che hanno determinato questo secondo sequestro preventivo dopo quello di gennaio preso in causa dalla Procura della Repubblica di Trani.
La stessa Natalicchio ha proseguito:
«siamo chiamati a prendere delle decisioni importanti per il futuro di questa città. Io non voglio drammatizzare e continuare la campagna elettorale. Io adesso sono il primo cittadino di questa città. Abbiamo una città matura di fronte a noi che continua ad ascoltarci. Noi le cose le faremo con la calma e la piena serenità. Quanto alle partecipate vorrei dire che i conti dell’Asm sono conti di un’azienda prossima al fallimento. Il porta a porta poteva essere fatta prima e  adesso inviteremo al città a partecipare alla questione. Questo sindaco non vuole turbare la notte. La città va informata e rasserenata sulla capacità di governo di gestione. La qualità di questo consiglio comunale è altissima anche dei consiglieri di opposizione. Procediamo sereni abbracciando le nostre competenze. Ciascuno di noi ha un bacino di competenze da mettere al servizio della città. Siamo un popolo di formiche. Insieme dobbiamo procedere per il bene della nostra città nel corso dei prossimi 5 anni.

 

 

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Autore: Andrea Saverio Teofrasto
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E' singolare, i Consiglieri di opposizione lamentano ancora il fatto presunto che la Coalizione di C.S. ha vinto il ballottaggio solo grazie alla denigrazione continua ed alla menzogna reiterata. A me i conti non tornano, e mi spiego. Come può una persona, dotata di intelletto e di tutte le sue facoltà, accettare una simile ipotesi/versione? Vediamo perché: al primo turno del 26 Maggio, la Coalizione di C.D. ha letteralmente sfiorato il colpaccio. Il gap percentuale fra le due coalizioni era a DUE CIFRE! Se fosse vera l'ipotesi che continuano - i Consiglieri, Ninnì Camporeale in testa ed a seguire gli altri, come un mantra - ad evocare su menzogne e calunnie del C.S., nei confronti loro, allora devono spiegare e spiegarsi che cosa è successo? Al primo turno avevano quasi VINTO! Al ballottaggio hanno PERSO, dopo la denuncia - dalle Associazioni ed anche dai Cittadini - anche di voti comprati (ricordate la famosa gita ...pagata, che ha impazzato on-line?) ed altre cose poco simpatiche. Egregi signori, ma vi sembra possibile che si possa verifficare un simile terremoto in soli quindici giorni? Non è che invece, anche i vostri simpatizzanti (alcuni forzosi), si siano stancati di certi vostri comportamenti che, favorendo pochi, sacrificavano tantissimi? Su, avanti, un pò di onestà intellettuale! Cercate di comprendere dove e chi ha sbagliato strategia. Il sig. Mancini che si è dimesso all'indomani della sconfitta, forse è solo il più intellettualmente onesto, o forse la "vittima sacrificale" per giustificare tanti errori compiuti da chissà quanti arroganti che si sentivano padroni del vapore- Dopo tutto, non è finito il mondo. Non è detto che fra cinque anni, o meno, non possiate ribaltare il risultato, magari con diversi punti di partenza. Auguri per una corretta e stringente opposizione, che può solo far bene per ritararsi e tornare a vincere.








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