Voto, intelligenza funzionalità e risparmio
Dal momento che in Italia si vota frequentemente e che pertanto i candidati ai vari livelli politici (generale, regionale, provinciale, comunale, referendario, ecc.) sono, per un motivo o per l’altro in perenne campagna elettorale e che spesso le elezioni sono ravvicinate e si sovrappongono, credo che un minimo di regolamentazione debba essere data a vantaggio delle casse dello Stato, della funzionalità e del bene comune. Intanto non si capisce perché votare in due giorni e non concentrare in un unico momento, dalla alla mattina alla sera di giorni festivi, senza scomodare le scuole pubbliche, già piene di tanti altri problemi organizzativi e di didattica. Perché non utilizzare le sedi comunali, regionali o le caserme, senza mobilitare per la sorveglianza dei seggi l’esercito o le forze di polizia che hanno ben altri compiti istituzionali, tenuto anche conto che ormai quasi tutti i cittadini hanno mezzi personali per spostarsi o possono utilizzare i mezzi pubblici, magari messi a disposizione gratuitamente in queste occasioni. E perché non consentire, con i dovuti controlli, il voto per posta, come fanno gli italiani all’estero o come si fa normalmente in altre nazioni? E perché non semplificare la presentazione di migliaia di liste spesso inutili e incomprensibili, cosiddette “civetta” funzionali soltanto a qualche manovra furbesca di candidati o gruppi pseudo politici; aumentando drasticamente i requisiti di presentazione si può ridurne il numero e facilitare le liste serie e la comprensione da parte dei cittadini votanti. E infine, poiché chi ha lavorato da dipendente in aziende pubbliche o private, ha avuto la trattenuta automatica sullo stipendio anche per soli pochi minuti di ritardo e il preavviso di licenziamento in caso di assenza ingiustificata ripetuta, non si capisce perché tanti “onorevoli” che dovrebbero dare l’esempio e operare con “dignità e onore” come dice la Costituzione, non vanno quasi mai a fare il lavoro per il quale sono stati eletti, peraltro profumatamente pagato, (si arriva per alcuni al 98% di assenza ingiustificata dall’aula) debbano continuare a percepire lo stipendio senza decurtazioni e non possano essere fatti decadere, sostituendoli con i primi dei non eletti, magari più seri? © Riproduzione riservata