MOLFETTA - Dal 1 luglio scorso decine di volontari della sezione regionale della LAC (con sede a Molfetta) e delle sedi di Gravina di Puglia e di Ruvo sono impegnati nella gestione e attività di avvistamento A.I.B. (antincendio boschivo) e sorveglianza del territorio del Parco Nazionale Alta Murgia, con turni di 24/24 h.
L'attività, che proseguirà sino al 30 settembre, è condotta da operatori impegnati negli avvistamenti dalle torrette mentre alcune pattuglie sorvegliano di giorno e di notte le aree boschive.
Ai volontari LAC è stata affidata la gestione di due torrette di avvistamento incendi collocate nel perimetro dell'area Parco Alta Murgia a protezione delle aree boschive. Le due torrette, ricadenti nei comuni di Ruvo e di Altamura, sono situate in aree di elevato pregio naturalistico e di grande vulnerabilità come Bosco Scoparella, Bosco San Magno, Bosco Iazzo Rosso, Pulo di Altamura, Monte Chiancaro e Monte Cucco.
Tale iniziativa è stata resa possibile grazie ad una convenzione siglata con la direzione del Parco Nazionale dell'Altra Murgia.
L'importante traguardo per Pasquale Salvemini, delegato regionale LAC Puglia, si traduce non solo nella rilevanza della attività in quanto tale, ma comporta anche una notevole responsabilità per i volontari impegnati in prima linea. Al sistema di avvistamento, infatti, è legata tutta la macchina organizzativa antincendio, composta dagli operai forestali regionali (A.I.B.), dalla centrale regionale operativa SOAP di Bari nonché dal Corpo Forestale dello Stato. Quando l'operatore in torretta avvista un incendio, diventa il primo responsabile dell'emergenza, poiché si rivelano fondamentali sia la celerità con cui allerta e fa intervenire le squadre antincendio, sia la sua capacità di dare le giuste informazioni sul luogo in cui si è sviluppato l'incendio, evitando così lungaggini da parte delle squadre nella individuazione del sito percorso da incendio.