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VOLLEY – L'Indeco Molfetta, è quasi retrocessione in B1
05 aprile 2004

MOLFETTA – 5.4.2004 L'Indeco Cattolica Molfetta cade clamorosamente (3-2) contro l'ultima in classifica, la Rocknowar Formigine, ed è ad un passo dal ritorno in B1 nel Volley maschile. Sono otto i punti da recuperare sulle quint'ultime, Grottazzolina e Forli, con sole tre gare da disputare. Sabato è in programma il derby Molfetta – Taviano.
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Sono costretto a tornare sull'argomento della nota scritta su "Luce e vita giovani" intitolata c'era una volta il tifo... Infatti, qualcuno scrive senza averla letta. Invece andrebbe letta e meditata, perciò la riporto integralmente, così i giovani del GSA possono riflettere sui loro comportamenti scorretti e volgari. Ecco il testo: C'era una volta il tifo… La bellezza dello sport, oltre che nel praticarlo, è nella possibilità di sostenere una squadra o un atleta, in maniera più o meno (meglio la seconda...) partigiana. Questa cultura negli ultimi tempi si è un po' persa e, praticamente sempre, il tifo si è trasformato nel contrario della sua essenza: non più sostegno ai propri beniamini, ma azione contro l'avversario, con insulti e sputi, o addirittura con la violenza fisica. Non si vuole andare troppo lontano, ma soffermarsi su episodi che si verificano abitualmente nei nostri palasport. Ad esempio, i sostenitori dell'Indeco Molfetta, squadra di serie A2 di volley, non poche volte si sono lasciati andare ad insulti nei confronti degli avversari; addirittura è accaduto che nel corso del match contro l'Armet Bassano, si è inveito contro un giocatore avversario, offendendo lui, i suoi parenti, per una protesta di quest'ultimo verso l'arbitro, che aveva fermato il gioco con un giocatore molfettese a terra. Il Giornale di Vicenza aprì così l'articolo sulla partita: va via scortato dai carabinieri il pullman dell'Armet, che deve fronteggiare il malumore montante della gente di casa, infuriata e imbufalita... Prima della gara seguente contro il Santa Croce, venne distribuito al palasport molfettese “Seconda Linea”, un inserto a cura del GSA (Gruppo Sant'Achille). Qui si ammettono i pesanti cori contro il pelato di Bassano (Masini, il giocatore insultato) ma poi il testo continua: i giocatori avversari sono stati accompagnati al loro pullman (tra le risate, per sdrammatizzare il tutto) proprio da alcuni ragazzi del GSA, i quali si sono meritati la stima dello staff veneto, allenatore e dirigenti in primis. Sarebbe interessante ascoltare Masini sulla sua “stima” nei confronti dei tifosi molfettesi... Tra l'altro sempre a causa di questo tifo la società molfettese è stata multata per offese ripetute nei confronti degli arbitri. Al di là di questo, sembra che oggi con frequenza si tenda ad addebitare le proprie sconfitte a torti arbitrali o a comportamenti sbagliati degli avversari. È raro che si ammetta la superiorità dell'avversario, o che si faccia un mea culpa consapevoli degli errori dei propri giocatori. Già qualche mese fa il GSA si era reso protagonista di un episodio negativo nei confronti del senatore Azzollini, e nell'ultima partita contro il Santa Croce di inutili cori di insulto verso gli avversari. E dire che portano il nome di un santo. Ci piacerebbe vedere trionfare sempre lo sport, e il tifo per, non contro. Ma l'oscar dell'orrore sportivo lo meritano gli pseudotifosi della Virtus Molfetta di basket, che nel match contro Bernalda hanno offerto uno spettacolo penoso: ragazzini che, strumentalizzati da un paio di capi fazione, si sono distinti per gestacci e offese nei confronti dei sostenitori avversari. Minorenni che, ovviamente, non potranno mai crescere col culto del vero sport. C'era una volta il tifo… speriamo che torni… Vincenzo Di Palo






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